La nuova Kia Optima “plug-in hybrid” avrà più autonomia con le batterie litio-polimeri dotate di una capacità di 9,8 kWh, sei volte maggiore rispetto all’attuale versione Hybrid. La vettura può viaggiare ad alti regimi anche in modalità elettrico puro grazie al motore da 50 kW che è il 42% più potente dell’attuale, ed è prevista un’autonomia di circa 50 km. Il propulsore è un quattro cilindri 2000 GDI (Gasoline Direct Injection) con una potenza di 156 cv e una coppia di 189 Nm. La potenza, in abbinamento al motore elettrico, passa a 205 cv con una notevole accelerazione. Il cambio automatico a sei marce, vede l’unità elettrica inserita al posto del convertitore di coppia del tradizionale cambio automatico.
I dati riguardanti i consumi sono in linea con le normative americane, con un consumo medio di 42 km/l, mentre in modalità di ricarica si passa a 17 km/l. La ricarica avviene, tramite colonnina Type 2 a 240 Volt, in meno di tre ore. La Optima PEHV presenta diversi particolari che la distinguono dalla versione standard: la presa per la ricarica collocata sul parafango anteriore, i profili cromati collocati sui battitacco e dei cerchi specifici. Inoltre sarà presente uno speciale badge “EcoPlug-in” che rappresenterà il segmento delle vetture ibride di Kia.
Oltre le particolari finiture, nel cruscotto saranno visualizzate tutte le informazioni riguardanti il funzionamento del sistema di propulsione e tramite l’indicatore posizionato sopra la plancia, visibile anche dall’esterno, sarà possibile controllare il livello di carica. Kia prevede una dotazione di sistemi elettronici avanzati per una maggiore praticità d’uso, sicurezza e tecnologia relativa all’infotainment. La nuova Optima rientra nel progetto di Kia di affermarsi nel mercato delle vetture a basse emissioni. La volontà è di passare da 5 a 11 vetture “verdi”, sviluppando diversi sistemi di propulsione innovativi: ibrido, ibrido plug-in, idrogeno ed elettrico. Si prevede anche un ulteriore sviluppo su batterie, trasmissione e alleggerimento delle scocche di circa il 5% tramite l’utilizzo di acciai speciali.