Collegherà l’A12 alla Roma-Latina, attraverserà zone con vincoli archeologici e paesaggistici tagliando in due alcuni quartieri tra i più popolosi di Roma come Tode de’ Cenci, Tre pini, Vitinia e Torrino Mezzocammino. Un’opera pensata per diminuire i flussi di traffico ma che in realtà sta diventanto uno spreco di soldi pubblici per la quale son state create due società distinte, con conseguenti spese per i due consigli d’amministrazione.
Nel 2004 infatti la Regione Lazio con l’amministrazione Storace, dà a l’Arcea Lazio Spa, l’incarico di gestire la progettazione e la gara. Acer, Associazione Costruttori edili Romani, fa però ricorso alla Corte di Giustizia Eurpea in quanto senza bando non poteva essere assegnata questa gestione. L’Acer vince, ma nel frattempo Mazzarro diventa il nuovo presidente della Regione e nel 2008 da vita ad “Autostrade del Lazio” società a capitale misto Regione-Anas, che si sovrapporrà ad Arcea fino al 2011, aumentando così le spese.
Ad oggi però il problema non è risolto poichè gli azionisti privati dall’Arcea, dopo aver sfilato 43 milioni di euro alla Regione, vincendo ricorso al Tar, ora non soddisfatti dall’indennizzo, hanno fatto ricorso al Consiglio di Stato. Un ulteriore spreco di soldi che potrebbero essere usati per ampliare e mettere in sicurezza la Pontina nel percorso alla quale si sovrappone l’autostrada.
“Le uniche piccole opere benefiche rispondenti agli interessi delle comunità locali, risiedono nella riduzione dei flussi- chiarisce Alunni, portavoce del comitato Cittadino NO Corridoio – ma questo si può fare solo pianificando un’alternativa intermodale ecocompatibile. Noi l’abbiamo fatto. Come comitato, insieme al professor Antonio Tamburrino, docente universitario di Economia dei Trasporti, abbiamo presentato, circa due anni fa, un progetto di metropolitana leggera Roma-Pomezia-Ardea alla Regione e al Ministero delle Infrastrutture ma non siamo stati ascoltati” e nei giorni scorsi centinaia di residenti sono scesi in strada, sfilando nei quartieri che saranno coinvolti dalla realizzazione dell’autostrada per far sentire la propria voce e per per porre l’attenzione su questa vicenda, che ad oggi non è ancora stata presa in considerazione.