Mantenere un’auto in Italia? Sempre più costoso: 4300 euro la spesa media nel 2024

Fermo amministrativo auto

Possedere un’auto in Italia sta diventando un vero e proprio lusso? Nel 2024, il costo medio di gestione di un veicolo ha toccato quasi 4300 euro all’anno, escluso il bollo. Questa cifra rappresenta un incremento considerevole per molte famiglie, sottolineando quanto sia oneroso mantenere un mezzo di trasporto privato.

L’indagine condotta da Federcarrozzieri, associazione che rappresenta le autocarrozzerie italiane, ha evidenziato una serie di aumenti in specifiche voci di spesa, come l’assicurazione, la manutenzione e persino i pedaggi. Tuttavia, non tutti i dati sono negativi: ad esempio, il costo del carburante per auto a benzina ha registrato un lieve calo, offrendo una parziale consolazione agli automobilisti.

In questo articolo vedremo nel dettaglio i principali costi legati alla gestione di un’auto in Italia nel 2024, analizzando le ragioni dietro gli aumenti e le possibili soluzioni per affrontare questa stangata silenziosa.

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L’analisi dei costi

Nel 2024, mantenere un’auto in Italia ha avuto un costo medio di circa 4300 euro all’anno, escluso il bollo. Questo rappresenta un incremento significativo rispetto agli anni precedenti, sebbene non tutte le voci abbiano registrato aumenti.

Il prezzo medio di un’auto nuova ha raggiunto 29.300 euro nel 2024, con un aumento dell’1,7% rispetto al 2023. Tuttavia, confrontando i dati con il 2019, si osserva un incremento del 39,5%, dovuto a normative più stringenti sulle emissioni, dispositivi di sicurezza avanzati, elettronica più complessa e la crisi logistica internazionale.

Il costo medio dell’assicurazione auto è aumentato da 385 euro nel 2023 a 415 euro nel 2024, segnando un incremento del 7,7%. Tale aumento è iniziato dalla seconda metà del 2022. Le spese annuali per manutenzione e riparazione, invece, sono cresciute del 3,3%, arrivando a circa 463 euro. Inoltre, i costi di ricambi e lubrificanti hanno visto un incremento del 2,5%, raggiungendo i 280 euro.

L’uso di autolavaggi tecnologici e performanti ha portato il costo medio di un lavaggio mensile a superare i 121 euro all’anno. I pedaggi e i parchimetri hanno registrato un aumento del 2% nel corso dell’anno.

Nonostante i rincari generali, il costo del carburante per le auto a benzina ha visto un calo dell’1,7% nel 2024, attestandosi a una spesa media di 2749 euro all’anno, grazie alla lieve diminuzione del prezzo medio.

Le cause dell’aumento dei costi

L’inflazione ha giocato un ruolo chiave nel rincaro delle voci di spesa legate alla gestione delle auto. La crescita dei costi di componenti, materiali e manodopera ha reso più onerosi gli interventi di riparazione e manutenzione.

Secondo Federcarrozzieri, i rincari degli ultimi anni si sommano ai continui incrementi tariffari, trasformandosi in una stangata silenziosa per gli automobilisti, aggravata dall’immobilismo governativo.

Le norme sulle emissioni sempre più stringenti hanno spinto i produttori ad adottare tecnologie avanzate, dispositivi di sicurezza ed elettronica di bordo più complessi. Questi elementi, pur migliorando la sostenibilità e la sicurezza dei veicoli, hanno avuto un impatto significativo sui costi di produzione, portando a un aumento del prezzo delle auto nuove. Tra il 2019 e il 2024, il costo medio di una vettura è aumentato del 39,5%, passando da 21.000 a 29.300 euro.

La pandemia, la crisi energetica e le tensioni geopolitiche hanno destabilizzato le catene di approvvigionamento globali. Ritardi e costi maggiorati nella distribuzione dei materiali necessari hanno ulteriormente aggravato la situazione, contribuendo all’aumento dei prezzi finali al pubblico.

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La reazione di Federcarrozzieri e le possibili soluzioni

Federcarrozzieri ha definito l’aumento dei costi legati alla gestione delle automobili come una stangata silenziosa, sottolineando come questi incrementi si siano accumulati negli ultimi anni senza una risposta concreta da parte delle istituzioni.

Il presidente Davide Galli ha evidenziato che i rincari hanno colpito diverse voci di spesa, dai pezzi di ricambio alla manodopera, rendendo la manutenzione dei veicoli sempre più onerosa.

L’associazione ha espresso preoccupazione per il totale immobilismo del governo nel fronteggiare questa situazione. Secondo Federcarrozzieri, l’assenza di politiche mirate per ridurre il peso economico sugli automobilisti sta aggravando le difficoltà delle famiglie italiane, già messe a dura prova dall’inflazione e dagli aumenti generalizzati.

Promuovere l’acquisto di veicoli più efficienti dal punto di vista energetico attraverso incentivi governativi potrebbe ridurre i costi di gestione a lungo termine. Questi veicoli, grazie a consumi più bassi e a minori spese di manutenzione, rappresentano un’alternativa sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico.

Potenziare il trasporto pubblico e creare infrastrutture ciclabili consentirebbe di diminuire la dipendenza dall’auto privata. Tale approccio potrebbe ridurre i costi per gli utenti e mitigare l’impatto dell’aumento dei prezzi.

Infine, Federcarrozzieri propone di regolamentare il mercato dei pezzi di ricambio per prevenire speculazioni e calmierare i costi. Politiche di questo tipo, unite a incentivi per l’utilizzo di materiali rigenerati o ricondizionati, potrebbero rappresentare una valida soluzione.

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