Manutenzione impianti a Gpl. Innanzitutto, cos’è esattamente il Gpl? Qual è la sua composizione? Il Gpl, gas di petrolio liquefatto, è un gas liquido ottenuto tramite estrazione da pozzi petroliferi o dalla raffinazione del greggio (in realtà una miscela di gas tra cui, essenzialmente, propano e butano) contenuto in appositi serbatoi sotto pressione (a circa 6-8 bar). Oltre naturalmente al vantaggio per le nostre tasche, visti i prezzi decisamente bassi del gas, il Gpl è assolutamente rispettoso dell’ambiente: non emette polveri, le emissioni di benzene sono nulle e per quanto riguarda l’anidride carbonica si trova tra la benzina e il metano.
L’alimentazione a Gpl non è pericolosa, nemmeno in caso di incidente, visto che i serbatoi sono regolamentati da severe normative ECE/ONU che garantiscono la sicurezza in ogni situazione, anche durante incendi, incidenti o eccessivo calore. A differenza dei serbatoi per il metano, che devono essere controllati ogni 5 anni, quelli per il Gpl vanno revisionati ogni 10, salvo verifiche straordinarie in caso di incidenti o incendi.
Con lo sviluppo di nuove tecnologie gli impianti a Gpl sono oggi in grado di equivalere come prestazioni ai normali motori benzina e non c’è più il rischio di rotture accidentali.
Oggi i problemi sono perlopiù di carattere meccanico. Alcuni motori non gradiscono la più elevata temperatura di combustione del gas e la caratteristica di quest’ultimo di bruciare in maniera molto pulita, secca, senza alcun potere lubrificante. Sia le Case sia i produttori d’impianti a gas conoscono il problema e consigliano all’utente la necessità di verificare (ed eventualmente registrare) il gioco delle valvole a intervalli più brevi (di solito ogni 30.000 chilometri invece che ogni 60.000 o più) e aggiungere, nel caso, un additivo al gas per creare migliori condizioni di lubrificazione nella camera di combustione. A favore del Gpl gioca la leggerezza dei serbatoi tale da non modificare la distribuzione dei pesi della macchina e una distribuzione di impianti di rifornimento più omogenea rispetto al metano, almeno in Italia. L’unico “vero” problema sta nelle limitazioni in alcuni parcheggi o traghetti, dove le auto alimentate a Gas di Petrolio Liquefatto non possono salire.
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