Una recente ricerca di IPR Marketing commissionata da Fondazione Luigi Guccione vittime della strada in collaborazione con il SITEB (l’Associazione Italiana Bitume e Asfalto) e Assosegnaletica ha reso evidente e misurabile ciò che è esperienza comune: spostarsi lungo le strade delle nostre città è un pericolo. Più della metà degli utenti della strada dichiara di essersi trovato in situazione di possibile incidente e sono ben 177.031 gli incidenti denunciati, che hanno causato nel 2014 3.381 morti e 251.147 feriti.
Una delle cause principali di incidente e di sensazione di pericolo, soprattutto per gli utenti delle due ruote e soprattutto per chi abita nelle regioni meridionali, è legato alla mancata o scarsa manutenzione del manto stradale. La causa di questi mancati interventi è senza dubbio da ricercare nella scarsità di risorse, ma non solo. I nostri amministratori comunali non sono tanto scellerati, il problema piuttosto è da ricercare nei vincoli imposti ai comuni dal delirante “Patto di stabilità”, la regola per cui le amministrazioni non potevano spendere più di un tot percentuale rispetto a quanto speso negli anni precedenti. Questo intervento, da molti punti di vista necessario per mettere un freno alle spese (spesso inutili) dei comuni, ha creato però delle distorsioni nel sistema.
Tanto per fare due esempi: amministrazioni sprecone si sono trovate molto meno in difficoltà di quelle che avavano gestito con oculatezza il proprio budget, e amministrazioni “ricche” si sono trovate impossibilitate a spendere soldi che avevano in casa. A questo dato economico si affianca inoltre una brutta abitudine, quella di non intervenire sulla manutenzione delle strade e stipulare assicurazioni per risarcire i danni. Una buona idea dal punto di vista economico ma non certo da quello della sicurezza e della qualità della vita… tanto più che con il passare degli anni le assicurazioni hanno “dovuto” aumentare i premi per i tanti risarcimenti e inserire franchigie sempre più alte, con il risultato che oggi il gioco (per fortuna) non vale la candela.
Come uscire da questa emergenza buche? La legge di stabilità 2016 ha inserito dei correttivi che danno maggiore possibilità di spesa proprio a quelle amministrazioni che intendono occuparsi della sicurezza delle proprio strade, e contemporaneamente è stato previsto uno stanziamento straordinario per la manutenzione stradale. Speriamo che queste azioni possano servire a ridurre, se non risolvere, lo stato di abbandono della rete viaria italiana come auspicato anche da Stefano Ravaioli, Direttore del SITEB: “E’ oggi necessario mettere mano a un piano straordinario di salvaguardia delle nostre strade. Il nostro Paese oggi non ha bisogno di grandi opere, ma di rimettere in sesto e in sicurezza la rete esistente, prima che questa collassi. Auspichiamo che l’allentamento del patto di stabilità per gli Enti Locali, previsto per i lavori stradali nel testo dell’ultima Legge di Stabilità 2016 e i fondi stanziati ad hoc per le manutenzioni possano cambiare decisamente il quadro, mettendo in sicurezza il nostro patrimonio stradale e fornendo maggiori certezze ad automobilisti, motociclisti e pedoni”.