SU STRADA
Il ruotino posteriore renda la Bubble più lunga della sua rivale tedesca Smart di 58 cm ma le conferisce un look più aggressivo e sportivo. Questo ha dato la possibilità di aumentare l’abitacolo di 30 cm e creare la seconda fila di sedili anche se, seduti qui dietro, si sta strettini. Ma è una citycar, adatta a spostamenti cittadini di breve distanza e ci si può sacrificare.
Davanti invece si sta comodi, grazie anche all’altezza di 1,65 metri e alla possibilità di regolare i sedili. Non ci si può lamentare della visibilità anteriore, la lunga leva del cambio è comoda e la plancia è semplice e chiara quanto basta per avere tutte le informazioni a portata d’occhiata.
La bubble è omologata per 4 persone ma in questo modo ci si può pure dimenticare di avere un portabagagli, ancora più piccolo di quello della Smart e capace solo di una borsa
Però se non si portano passeggeri ci pensa lo schienale sdoppiato e abbattibile separatamente ad aumentare di molto la capacità di carico. Così il vano è capiente ma non piano, per avere una superficie piana bisogna rimuovere la seduta della panca svitando il sedile al telaio.
Le impressioni ricavata dalla prova ci hanno detto che il motore è più che adeguato per un’utenza urbana che può confrontarsi alla pari con la concorrenza.
Rispetto alla rivale Smart l’assetto è un po’ più morbido, il che la rende più confortevole nelle dissestate strade cittadine. E qui entra in gioco la frenata, che grazie all’ABS con EBD e al servo sterzo assistito ci viene in aiuto con precisione e sicurezza.
I responsabili Martin Motors assicurano che la tenuta di strada è a buoni livelli di sicurezza grazie ai pneumatici e alle sospensioni McPherson, peccato manchi l’ESP che non è stato ritenuto necessario.
Per averla bisognerà attendere questo autunno, poi come al solito parleranno i dati di vendita.