Mazda CX-5 si rinnova, specialmente per quanto concerne interni e frontale. L’abbiamo messa alla prova su strada, fango e neve equipaggiata dal 2.2 Diesel Skyactiv con 175CV ed AWD e poi, ancora, con 150CV e trazione anteriore. Cambio automatico e dotazione top di gamma completano la dotazione di una vettura pronta ad affrontare ogni insidia, anche la concorrenza.
Il segmento SUV e Crossover, non è un segreto, sta vivendo un periodo di forte espansione. Mentre le tecnologie cambiano ed il mercato si amplia in cerca di nuove strade, costruttori come Mazda ricercano esclusività e alternative valide alle più inflazionate tedesche.
Durante il 2018 abbiamo avuto la fortuna di testare la Mazda CX-5 in due diverse configurazioni. La prima caratterizzata da 175CV e trazione integrale ed un’altra, meno impegnativa, che di cavalli ne sviluppa 150 e monta una trazione anteriore, ma sfrutta lo stesso propulsore Skyactiv da 2,2 litri Diesel. Entrambe, inoltre, equipaggiate con cambio automatico ed allestimento Exceed, il più completo della gamma. Il test ha messo in luce pregi e difetti di un progetto maturo, solido e singolare. Più di qualcuno se ne è accorto in quanto il CX-5, ora giunto alla seconda serie, conta già 400.000 clienti dalla prima versione presentata nel 2012.
Il nome giapponese che identifica le linee della gamma Mazda si rifà in parte al mondo dell’epica fantasy ed in parte ad uno dei più noti gruppi, omonimi, di musica Taiko. Il Taiko è un grande tamburo, estremamente potente per vibrazioni e sonorità, che si utilizzava durante le cerimonie e per infondere coraggio ai guerrieri durante le battaglie.
La Mazda CX-5 si presenta subito come una vettura premium. Rispetto al passato a cambiare maggiormente è la linea del frontale, ora più pulita e affilata. Davvero caratteristico lo spazio che va a crearsi dove il gruppo ottico incontra la grande griglia centrale.
Basta un’occhiata per intuire lo studio aerodinamico svolto per minimizzare i fruscii ad alte andature e limare per quanto possibile i consumi. Lateralmente la vettura mette in risalto una linea di cintura alta, quasi troppo, mentre gli pneumatici invernali sull’esemplare in prova sono stati equipaggiati su cerchi in lega da 19 pollici a cinque razze sdoppiate.
Agli interni troviamo spazi generosi -tre adulti siedono comodi sulla fila posteriore- e un ambiente arioso, anche grazie al tettuccio panoramico apribile e agli interni in pelle bianca. Qualche finitura potrebbe essere migliorabile, certo, ma nel complesso la sensazione è quella di essere alla guida di un veicolo di fascia alta. La plancia è ben organizzata, pensata nei dettagli e semplice da digerire.
Non ci sono infatti una miriade di piccoli comandi nascosti o ammassati, ma una disposizione (cosa tutt’altro che scontata) fatta per gli esseri umani. Il punto di arrivo di Mazda infatti, tanto per questa CX-5 quanto per il resto della gamma, resta la sinergia tra guidatore e vettura. Parole che suonano tanto come triennale in marketing e comunicazione ma che, a ben vedere, trovano riscontro nella tecnica, a cominciare dal G-Vectoring Control sviluppato dal reparto ingegneristico e continuando con la tecnologia Skyactiv del propulsore.
La tecnologia impiegata da Mazda, da un paio d’anni a questa parte, prende il nome di Skyactiv. Lo è la trasmissione (Skyactiv Drive), l’aerodinamica e persino il motore. Andando con ordine, nel nostro caso ci troviamo davanti ad un buon cambio automatico, studiato per mescolare alla giusta maniera la fluidità in partenza dei cambi a convertitore di coppia e la rapidità di un buon manuale tramite l’utilizzo di una frizione.
Per quanto riguarda il motore, Mazda ha scelto di percorrere una strada poco battuta rivelatasi poi estremamente efficace. Il principale problema dei Diesel, in termini di rendimento, è l’elevato rapporto di compressione rispetto ai benzina.
Quindi gli ingegneri nipponici lo hanno abbassato drasticamente, portandolo a 14:1. Per evitare problemi di consumo e rendimento, oltre ad abbassare il peso delle unità Skyactiv rispetto ai Diesel tradizionali, Mazda ha lavorato con intelligenza. I motori Diesel a bassa compressione infatti non si utilizzano per diversi motivi.
Il primo è il lavoro a freddo (pensate ai motori di qualche anno fa) perché il propulsore fatica maggiormente ad entrare in temperatura. I giapponesi hanno risolto la cosa andando a rivedere gli iniettori, che ora lavorano ad una pressione maggiore. Successivamente, un sistema brevettato recupera i gas di scarico riportandoli in camera di combustione per portare in temperatura più velocemente i gas interni.
Altro importante accorgimento, studiato per non perdere la resa del motore (e quindi tenere d’occhio i consumi) è stato ampliare i tempi di combustione aumentando di conseguenza l’espansione.
Complessivamente si tratta di un’operazione piuttosto rilevante nel mondo dei Diesel, che ad oggi si presentano ben diversi dai “mostri d’inquinamento” raccontati dalle testate generaliste.
La Mazda CX-5 2018 ci accoglie da subito molto bene. La posizione di guida, regolabile elettronicamente, mette a proprio agio anche i piloti più alti. L’impugnatura del volante trasmette subito sicurezza e controllo, anche grazie alla posizione piuttosto rialzata. Una volta acceso il motore (c’è l’apposito pulsante, l’accesso infatti è di tipo keyless) ci accorgiamo della silenziosità della vettura, con il 2.2 a gasolio che comincia a farsi sentire maggiormente attorno ai 3.000 giri. Il propulsore della vettura in prova erga 175CV a @4.500 giri e 420Nm di coppia massima a 2.000 giri.
Davvero notevole l’accelerazione iniziale, tanto che verrebbe voglia di snocciolare le marce con i paddle, mentre l’assetto punta a convincere anche sul misto. Impossibile, per i tecnici Mazda, eliminare in maniera assoluta il rollio, che rimane però abbastanza contenuto anche ad alte andature. Probabilmente pneumatici invernali da 19″ e dalla spalla alta tolgono un pelo di sportività alla CX-5, restituendo però un’aderenza fondamentale nelle fredde giornate della prova.
La trazione integrale lavora come un gioiello, lascia andare l’auto solo il tempo necessario a farci spuntare il sorriso prima di recuperarla con autorità. Con la CX-5 abbiamo affrontato l’arrivo in redazione al mattino presto, quando il camion non era ancora passato a spargere il sale e la strada di collina per arrivare in ufficio era completamente innevata. Neve fresca e insidiosa che l’auto ha affrontato con una scioltezza insospettabile.
In città poi si comporta bene, le sue dimensioni sembrano ridursi e il ridotto diametro di sterzata aiuta anche nelle manovre più difficili. Avremmo preferito consumare qualcosina in meno, ma all’auto vanno date tutte le attenuanti del caso. È infatti difficile fare di meglio con vetture di pari segmento ed è facile consumare meno guidando un po’ più quieti. Difficile però, nel misto, salire sopra ai 12 chilometri di percorrenza con un litro di carburante.
Ad alte andature la CX-5 non tradisce le aspettative e dimostra un’ottima stabilità complessiva, infondendoci una grande sicurezza anche nelle burrascose trasferte autostradali dopo il classico pranzo con i parenti. A limare l’affaticamento infatti c’è anche l’Adaptive Cruise Control, davvero irrinunciabile se con la Mazda CX-5 volete vedere anche altre città oltre alla vostra.
La versione d’accesso, meno potente e più “estiva” per via della trazione anteriore, parte dagli stessi assunti della top di gamma. L’allestimento infatti mantiene l’esperienza a bordo a standard davvero elevati. La potenza del motore e sufficiente a muovere l’auto senza esitazioni, permettendo addirittura una guida brillante e divertente. Sul bagnato la CX-5 dimostra una meccanica matura e non possiamo che confermare le sensazioni ricevute nel primo test: con un paio di gomme estive a spalla bassa, magari montate su cerchi da 19″, l’auto potrebbe guadagnare punti importanti in termini di stabilità sul veloce.
Nonostante la presenza di pneumatici invernali lo sterzo comunica con precisione le intenzioni dell’auto, senza cattive sorprese. Rispetto alla versione con trazione integrale, questa Mazda CX-5 è meno assetata: non è difficile percorrere 16Km con un litro di gasolio. Questo rende più semplici le conclusioni sulla versione giusta da scegliere.
Non si tratta, come si potrebbe dire con auto diverse, di un’auto “sbagliata” in una delle due versioni, ma di due maniere differenti di vivere l’automobile. Sarete voi a decidere quanto è importante avere la trazione integrale (viaggiate spesso in montagna, ricercate tanta sicurezza sul bagnato…) o se fare un po’di economia in termini di carburante e prezzo d’acquisto potrebbe essere determinante.
La Mazda CX-5 2018 è una vettura completa, spaziosa e diversa dalle solite proposte. Ci è piaciuto il suo comportamento, un ottimo compromesso tra prestazioni sportive e fruibilità nel quotidiano, oltre al fatto che le finiture della nostra Exclusive erano davvero ben curate. È anche vero che non è regalata , ma la qualità si paga. Per conoscere tutte le varianti disponibili i relativi prezzi vi rimandiamo al nostro listino ufficiale che potete trovare a questo link.