Il 2024 è stato un anno complesso per il mercato automobilistico italiano. Con una contrazione generale delle immatricolazioni, il settore si trova ancora lontano dal recuperare i livelli pre-pandemia del 2019.
Questo calo, pari allo 0,5% rispetto all’anno precedente, riflette non solo le difficoltà economiche, ma anche le incertezze legate alla transizione ecologica. Il lento avanzare delle vendite di auto 100% elettriche e di quelle ibride plug-in testimonia una mancata accelerazione verso modelli di mobilità più sostenibili.
A questo si aggiunge l’aumento del prezzo medio delle auto, che ha raggiunto la soglia dei 30.000 euro, rendendo sempre più difficile l’accesso al mercato per molte famiglie italiane.
In questo articolo analizzeremo le tendenze principali che hanno caratterizzato il mercato automobilistico nel 2024, soffermandoci sulle sfide che il settore dovrà affrontare e sulle opportunità future.
Il 2024 ha confermato le difficoltà strutturali del mercato automobilistico italiano. Con 1.558.704 immatricolazioni registrate, il settore ha subito un lieve calo dello 0,5% rispetto all’anno precedente, ma il confronto con i livelli pre-pandemia del 2019 è ancora più significativo, evidenziando una contrazione del 19%.
Dicembre ha contribuito a questa tendenza negativa con un decremento del 4,9% rispetto allo stesso mese del 2023, nonostante un calendario favorevole con due giorni lavorativi in più.
Tra i fattori che hanno inciso sull’andamento del mercato, l’aumento del prezzo medio delle vetture ha giocato un ruolo determinante. Con una media di 30.000 euro, l’acquisto di un veicolo nuovo è diventato sempre meno accessibile per una larga parte dei consumatori italiani. Questo contesto economico, unito alla prevista eliminazione degli incentivi per il 2025, solleva dubbi sulla capacità del mercato di mantenere livelli stabili nel prossimo futuro.
Gli incentivi, infatti, hanno rappresentato una spinta fondamentale per sostenere la domanda, specialmente nei segmenti delle auto ibride ed elettriche e la loro assenza potrebbe innescare ulteriori contrazioni.
Il 2024 ha evidenziato dinamiche interessanti nel panorama delle alimentazioni delle auto, con un chiaro predominio delle vetture ibride e segnali contrastanti tra le diverse tipologie di alimentazione.
Le ibride hanno consolidato la loro posizione, rappresentando il 40,2% del mercato. Tale crescita è stata trainata principalmente dalle mild hybrid, che hanno raggiunto il 28,4%, mentre le full hybrid si sono attestate all’11,8%.
Questa tendenza riflette l’interesse dei consumatori per soluzioni che combinano efficienza nei consumi e costi relativamente contenuti rispetto alle alternative totalmente elettriche.
Parallelamente, il diesel ha continuato la sua traiettoria discendente, scendendo al 13,9% di quota di mercato. Questa flessione è stata bilanciata in parte dalla stabilità delle auto a GPL, che si sono mantenute al 9,4%, una scelta preferita da chi cerca soluzioni economiche e affidabili, soprattutto nelle fasce di prezzo medio-basse.
Sul fronte dell’elettrico, i progressi sono stati più lenti del previsto. Le auto completamente elettriche hanno mantenuto una quota invariata al 4,2%, segno di una stagnazione che contrasta con le aspettative di crescita.
Anche le ibride plug-in hanno registrato un calo significativo, scendendo al 3,3% rispetto al 4,4% dell’anno precedente. Questo andamento riflette una combinazione di fattori, tra cui la mancanza di infrastrutture di ricarica adeguate e costi ancora elevati per questi veicoli, che continuano a rappresentare una scelta di nicchia per il mercato italiano.
Il mercato automobilistico italiano del 2024 ha visto una forte concentrazione di preferenze su modelli consolidati, con alcuni marchi che hanno mantenuto la loro posizione dominante e altri che hanno consolidato la loro presenza in segmenti specifici.
La Fiat Panda si conferma leader assoluta, con quasi 100.000 unità vendute, dimostrando ancora una volta il suo appeal tra i consumatori italiani. Subito dietro si collocano la Dacia Sandero e la Jeep Avenger, entrambe scelte popolari grazie al loro rapporto qualità/prezzo e alla capacità di rispondere a diverse esigenze di mobilità.
Le classifiche per alimentazione mostrano interessanti tendenze. Tra le auto a benzina, la Citroën C3 è stata la preferita grazie al suo equilibrio tra dimensioni compatte, versatilità e costi di gestione contenuti.
Nel segmento GPL, la Dacia Sandero ha dominato, consolidando il suo ruolo come scelta pratica ed economica per chi cerca soluzioni a basso impatto ambientale senza rinunciare alla convenienza.
Nel mercato delle auto elettriche, la Tesla Model 3 si è distinta come il modello più venduto, confermando il crescente interesse verso veicoli premium a zero emissioni, nonostante le sfide infrastrutturali.
Infine, nel segmento delle ibride, la Panda ha dimostrato la sua capacità di adattarsi alle nuove esigenze del mercato, posizionandosi come un punto di riferimento tra i veicoli ibridi grazie alla sua familiarità e affidabilità.
Il futuro del mercato automobilistico italiano si presenta carico di sfide, molte delle quali legate alla necessità di accelerare la transizione verso una mobilità sostenibile e di affrontare le pressioni economiche che incidono sulla domanda.
La transizione ecologica, nonostante le aspettative, procede lentamente. La bassa adozione di veicoli a zero emissioni evidenzia l’urgenza di politiche più coordinate, incentivi strutturati e infrastrutture adeguate.
Senza questi elementi, il raggiungimento degli obiettivi europei per la riduzione delle emissioni rischia di rimanere fuori portata, creando difficoltà sia per i consumatori che per i costruttori.
Le dinamiche economiche rappresentano un’altra questione importante. L’aumento del prezzo medio delle auto rende sempre più complesso l’acquisto di un veicolo nuovo per molte famiglie. Inoltre, la prevista eliminazione degli incentivi nel 2025 potrebbe aggravare ulteriormente questa situazione, portando a un calo significativo della domanda, stimato fino al 10/15%.
In questo contesto, l’iniziativa della Commissione Europea di avviare un dialogo strategico sul futuro dell’industria automobilistica, prevista per gennaio 2025, assume un’importanza fondamentale.
L’obiettivo è coinvolgere i principali stakeholder per affrontare le sfide della decarbonizzazione con un approccio tecnologicamente neutrale, supportare l’occupazione e rafforzare la competitività del settore.
Il successo di queste iniziative dipenderà dalla capacità delle istituzioni e degli operatori di lavorare insieme per sviluppare soluzioni che rispondano alle esigenze del mercato e delle persone, assicurando al contempo un futuro competitivo e sostenibile per l’industria automobilistica italiana ed europea.
Quali sono le tue previsioni per il mercato automobilistico italiano nel 2025? Dicci cosa ne pensi nei commenti!