Cabrio

Mini Cabrio

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STORIA DEL MODELLO

La prima Mini “classica” cabrio non è un modello di serie, ma un’elaborazione voluta da un concessionario tedesco del marchio che, nel 1991, vuole trasformare la classica Mini “hatchback” in una convertibile. Dato il successo dell’operazione, si decide di produrre Mini Cabrio in 75 esemplari e il progetto viene portato avanti da Rover Special Products e da Karmann con il risultato che, nel 1992, la vettura viene presentata al Salone di Birmingham. Dal 1992 al 1996 vengono prodotti ben 1081 esemplari di un modello che oggi è considerato una rarità e ricercato dai collezionisti. La capote è manuale o elettrica (optional), i colori solo due: Nightfire Red, con tetto rosso, oppure Caribbean Blue con tetto grigio. Nel 1995, la versione blu è sostituita con quella color British Racing Green. Passano diversi anni e nel 2004, al Salone di Ginevra, compare la versione scoperta della nuova Mini, destinata a quattro passeggeri e dotata di capote elettrica, oltre che di portellone posteriore incernierato in alto. La seconda generazione è un’evoluzione della prima ma con capote anche in tela e migliori finiture, mentre la terza arriva nel 2016, due anni dopo la relativa versione coupé.

CARATTERISTICHE

Uguale negli ingombri alla versione “normale” del modello, Mini Cabrio è però equipaggiata con un tetto in tela ad apertura elettrica che, una volta ripiegato, rimane a vista sulla parte posteriore della vettura. L’aspetto fa somigliare Mini Cabrio a un roadster e questo per via dell’assenza del roll-bar fisso: il sistema di protezione entra in funzione, infatti, solo in caso di imminente ribaltamento. L’abitacolo è ben rifinito, come nella versione chiusa, ma i passeggeri che siedono dietro sono un po’ più sacrificati. Il divano posteriore inoltre si può abbattere per rendere più spazioso il bagagliaio, facilmente accessibile anche grazie alla possibilità di sollevare la capote di circa 30 centimetri nella parte posteriore.

A CHI LA CONSIGLIAMO

Mini Cabrio è equipaggiata con motori brillanti di diverse potenze, che si adattano alle esigenze dei guidatori più tranquilli come di quelli con un’inclinazione sportiva, grazie alla precisione dello sterzo e all’assetto studiato. Sono molte le possibilità di personalizzazione, tra cui quella di maggior successo è la riproduzione della Union Jack sul tetto e sugli specchietti.

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