Minicar

Minicar: agile mezzo di trasporto o pericolo? L’onda di emotività causata dai due incidenti mortali per due minorenni romani ha riaperto il dibattito.
I numeri di questo fenomeno non sono di secondo piano. Sulle nostre strade circolano circa 80 mila vetture di questo tipo, ogni anno ne vengono immatricolate 8.000 per un fatturato complessivo di 80 milioni di euro.
Gli utenti principali sono le persone anziane o con problemi motori, che ne apprezzano la semplicità di guida e per i quali la minicar è diventata una opportunità di mobilità autonoma. Per questo motivo, i produttori chiedono che vengano estesi anche a questi quadricicli i benefici fiscali già previsti per gli acquirenti disabili di auto.
I genitori trovano in loro un modo per risolvere il problema della sicurezza dei propri figli tra i quali le micro macchine sono quasi diventate uno status symbol.
In comune con i ciclomotori, questi mini mezzi hanno la cilindrata, l’obbligo di sostenere un esame teorico per poterle guidare e il divieto per i minorenni di trasportare passeggeri e, grazie a una modifica, la possibilità di correre più veloce dei 40 km/h previsti dal codice della strada e per i quali sono omologati.
Però, più che a degli scooter coperti, le minicar sono equiparabili a delle vere e proprie autovetture. Quattro ruote, carrozzeria per proteggere dalla pioggia, piccolo bagagliaio.
Di questi mezzi però si sottovaluta la fragilità, credendo di essere più sicuri di un motorino. E sono guidate come vere a proprie auto da ragazzini che non hanno la minima esperienza delle dinamiche di guida in città con una macchina.
Per questi motivi il Moige (Movimento Italiano Genitori), per voce della coordinatrice nazionale Elisabetta Scala, denuncia una grave carenza normativa e richiede l’obbligo di sostenere anche un esame pratico dopo quello teorico.
Il Presidente del Codacons, Carlo Rienzi, dice che si sta valutando l’opportunità di procedere penalmente contro le officine e i meccanici che modificano minicar e scooter per aumentarne la velocità, violando le leggi attentando alla sicurezza dei trasporti.
Se da più parti quindi ci si muove in un modo o nell’altro, chi invece rimane immobile è il Senato che non ha ancora approvato il testo delle modifiche, già licenziate nove mesi fa all’unanimità dalla Camera, da apportare al Codice della Strada per rendere più sicure le nostre strade.
Intanto si dovrebbero punire i furbetti di tutte le età. Infatti i maggiorenni rimasti appiedati e senza un punto sulla loro patente non possono girare in città con le minicar  mentre ai minorenni è vietato trasportare un passeggero.
Ma un aspetto positivo le minicar ce l’hanno: si potrebbero utilizzare questi mezzi per insegnare l’educazione stradale ai minorenni che intendono prendere il patentino.
Nel frattempo, la polemica continua e le diverse fazioni crescono. Voi da che parte state?

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