Ci è voluto un mese di incontri e trattative e più di qualche scambio di opinioni molto acceso per raggiungere l’accordo, ma finalmente il Gruppo Fiat ha trovato l’accordo con i sindacati per l’impianto produttivo di Mirafiori. Il nuovo accordo non entrerà subito in vigore: è necessario il referendum di gennaio tra i lavoratori dello stabilimento. Poi, le nuove regole verranno applicate con gradualità da aprile 2011.
L’accordo esclude la Fiom, il sindacato che si è sempre mostrato inamovibile dalle sue posizioni e che ha confermato il suo dissenso non firmando il documento.
Ecco i dieci i punti dell’accordo firmato dai sindacati (ad eccezione della Fiom) e dalla Fiat per lo stabilimento di Mirafiori:
– investimento di oltre €1 miliardo in joint venture tra Fiat e Chrysler;
– produzione di 280mila vetture l’anno di Suv Chrysler e Alfa Romeo una volta a regime;
– pieno utilizzo degli impianti su sei giorni lavorativi;
– lavoro a turni avvicendati e orario individuale a 40 ore settimanali;
– crescita del reddito annuo individuale di almeno €4.000 per l’incidenza delle maggiorazioni di turno;
– possibilità di lavorare il 18° turno solo con il pagamento dello straordinario;
– mantenimento della pausa per la mensa nel turno finché la joint venture non andrà a regime;
– salvaguardia dei malati reali e un intervento volto a colpire gli assenteisti, il tutto per tutelare chi è più presente e puntuale nella prestazione;
– oltre €32,50/mese di compensazione per l’assorbimento della pausa di 10 minuti, possibile dall’introduzione della nuova ergonomia che diminuisce l’affaticamento del lavoro;
– saranno mantenuti tutti i diritti individuali oggi esistenti e il loro miglioramento attraverso la prossima stesura di un Contratto Collettivo su molti punti migliorativo del Ccnl Metalmeccanici (scatti di anzianità, paga base, premio di risultato, ecc.).
“È un gran bel momento per tutti quelli che hanno faticato per raggiungere un’intesa, ma soprattutto per i lavoratori e per il futuro dello stabilimento. Mirafiori inizia oggi una nuova fase della sua vita. Questo stabilimento è il simbolo della Fiat”. Con soddisfazione ha commentato l’AD di Fiat Sergio Marchionne ieri sera uscendo dall’Unione industriale di Torino.
Per Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, è “un’intesa che rappresenta un significativo elemento di innovazione per le relazioni industriali e che va a vantaggio dell’intero sistema economico e produttivo del Paese”, mentre per Roberto Di Maulo, segretario della Fismic, si stratta di “un accordo storico”.
Come aveva promesso, la Fiom non ha condiviso il piano presentato dal Lingotto e ha confermato la sua rigida posizione non firmando l’accordo, definendolo “vergognoso”. Il sindacato dei metalmeccanici della Cgil ha mostrato la sua contrarietà soprattutto riguardo la cancellazione delle Rsu che verranno sostituite dalle Rsa che coinvolgono solo i firmatari di un contratto. “Così vengono cancellati 20 anni di relazioni industriali” ha affermato il segretario della Fiom di Torino, Federico Bellono che controbatte anche alle affermazioni di Eros Panicali della Uilm secondo il quale “è stata ottenuta la mensa all’interno del turno ed innalzato il tasso di assenteismo da cui scatteranno le penalizzazioni al 3,5% riducendo la penalizzazione dei giorni di carenza”. Il segretari o della Fiom afferma invece che “ la mensa sarà portata a fine turno quando le produzioni andranno a regime. Quanto alle malattie, a regime saranno 2 i giorni non pagati”. Di Maulo ricorda che servirà un altro accordo per spostare la mensa ma nel frattempo si cercheranno soluzioni alternative per la manutenzione. Quanto alla malattia, per Maurizio Peverati (Uilm) le penalizzazioni dipenderanno dal comportamento pregresso del singolo lavoratore e verranno escluse le malattie croniche e la penalizzazione arriverà solo dopo alcuni avvertimenti.
Ma oltre questi punti, sono altre le conseguenze da considerare. “Abbiamo incastrato Marchionne – afferma Bruno Vitali (Fim) – obbligandolo a procedere con gli investimenti annunciati. Noi abbiamo fatto la nostra parte ma la decisione finale spetta ora ai lavoratori che saranno consultati con il referendum di gennaio” dal quale, secondo Antonio D’Anolfo (Ugl), arriverà una risposta positiva perché non può sfuggire l’importanza di un accordo che porterà lavoro e serenità.
I lavoratori saranno ricompensati con €32,50 mensili per la riduzione della durata delle pause mentre la busta paga lieviterà di almeno €4.000 lordi annui per le maggiorazioni di turno.
L’accordo prevede 10 punti tra cui l’investimento di €1 miliardo e la produzione di 280 mila vetture l’anno tra suv Chrysler e Alfa Romeo una volta a regime. Infatti gli effetti dell’accordo nono saranno istantanei e intanto Fiat ha firmato un finanziamento per €4,2 miliardi con diverse banche per rispondere alle necessità della nuova società.