Nuova BMW X5, prova su strada della quarta generazione

Dopo aver venduto quasi 2 milioni di unità in tutto il mondo, la quarta generazione del SUV BMW X5 debutta su strada. Infomotori non poteva mancare al primo test drive nazionele della BMW X5 2019 e di seguito infatti trovate, oltre a dati tecnici, motorizzazioni, prestazioni e allestimenti, anche le nostre impressioni di guida della premium tedesca che in Italia ha venduto già circa 64.000 esemplari. A quasi vent’anni dal suo debutto (correva l’anno 1999) la X5 si ripropone in una versione più grande, dato che risulta essere 36 mm più lunga della terza generazione, rispetto alla quale guadagna anche 66 mm in larghezza e 19 mm in altezza.

Il SUV bavarese è prodotto nello stabilimento statunitense di Spartanburg e, nonostante le dimensioni maggiorate, si conferma grintoso e sobrio allo stesso tempo, oltre che sempre più tecnologico ed ora pure finalmente fuoristradistico. La nuova BMW X5 riprende i canoni estetici e il family feeling delle ultime vetture presentate al pubblico dal marchio tedesco. Elemento distintivo della rinnovata X5  è la calandra a doppio rene ora più grande e realizzata attraverso un pezzo unico che unisce i fari full LED e i LED Laserlight. Le linee rimangono classiche, non stravolgono le forme per le quali ben conosciamo la X5, ma la parte laterale dell’auto è ora più moderna. Scegliendo uno dei due allestimenti di livello superiore, xLine o MSport, si hanno inserti dai colori diversi e cornici dei passaruota anch’esse di colore differente da quello dell’allestimento base. Posteriormente notiamo linee orizzontali sobrie, eleganti e in grado di trasmettere un senso di grande robustezza.

Motori nuova BMW X5

Le nuove BMW X5 disponibili per la nostra prova sulle colline del Piacentino erano tutte equipaggiate con i motori Diesel 6 cilindri 3.0 litri, sia in versione da 265 (30d), sia in versione 400 Cv (M50d), entrambi associati al mai abbastanza lodato cambio automatico ZF. Il “plus” della quarta generazione del Sav (Sport activity vehicle) di Monaco è soprattutto nell’accoppiata tra i sistemi elettronici di controllo e le sospensioni pneumatiche attive: la possibilità di regolare l’estensione delle stesse, infatti, permette di alzare ed abbassare la vettura in un range che può arrivare sino a dieci cm.

I benefici si apprezzano sia nella guida su strada, quando, inserendo l’opzione Sport, la X5 si incolla all’asfalto, sia in fuoristrada, quando questo bestione di lusso di quasi cinque metri di lunghezza per due di larghezza, riesce a trarsi d’impaccio in situazioni di aderenza davvero difficili, su carrarecce dai solchi profondi e fangosi, anche in forte pendenza.
Se a questo “pacchetto” aggiungete le barre di torsione elettriche che annullano il rollio, lo sterzo attivo, le quattro ruote sterzanti ed il differenziale posteriore autobloccante, ottenete un incredibile cocktail: praticamente un panzer da corsa, inarrestabile nel fango e tremendamente efficace tra le curve asfaltate. E poi facile, maledettamente facile da guidare.

Trazioni e modalità di guida

Semmai, il vero limite consiste nel tener d’occhio il tachimetro, perché si raggiungono in un attimo velocità molto elevate. E questo, a maggior ragione, con la M50d, semplicemente mostruosa, ma con margini di tenuta e sicurezza elevatissimi. Le modalità di guida, attivabili con comodi pulsanti sul tunnel tra i sedili, prevedono una guida Eco, che ottimizza i consumi, Comfort e Sport. Col pacchetto offroad (optional) si può scegliere fra le trazioni Rocks, Sand, Gravel e Snow: la vettura adegua in un decimo di secondo alle necessità erogazione di potenza, logiche del cambio, differenziale, sterzo e sospensioni.

Insomma, una specie di astronave: situazione che si accentua usando i comandi vocali, che adesso riconoscono anche le richieste pronunciate con normale tono discorsivo. C’è da divertirsi, parecchio: ovviamente se avete la fortuna di poter spendere più o meno novantamila euro (perché, coi pacchetti vari, si arriva proprio da quelle parti) e da una regina del settore come la X5 ed una marca tecnologica come BMW ci saremmo attesi un minimo di elettrificazione accanto ai Diesel che gradualmente non rappresenteranno più la stragrande maggioranza di questo segmento ma una significativa minoranza.

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