E’ ritornata, più bella ed emozionante di prima, la BMW Z4, la roadster della casa di Monaco, ora orgogliosamente ribattezzata “Roadstar”. Una vera e propria stella nella sua categoria, che ritorna a far gioire gli appassionati dei capelli al vento dopo un triennio sabatico che non ha fatto altro che aumentare l’attesa della nuova generazione della Cabrio bavarese, contrassegnata dal numero 4 (dopo la 1 e la 3) e dalla sigla “Z”, che in tedesco è l’iniziale del termine Zukunft = futuro. Un futuro davvero roseo per una vettura che ha proprio tutto per soddisfare chi l’acquisterà, visto ciò che è riuscita a dimostrare a un severo e durissimo test, effettuato da Infomotori, non solo su strada, ma anche su pista.
L’occasione propizia è stata fornita dall’inizio dei Corsi di guida sicura avanzata della BMW Driving Experience con a capo il pluricampione Siegfrid Stohr e uno staff di ben 21 validissimi istruttori, e della presentazione – sempre sul circuito di Vallelunga, a nord di Roma – del TeamItalia BMW che parteciperà al Campionato Italiano Gran Turismo 2019. Un evento che ha concentrato in pista e fuori (negli spazi annaffiati e non, riservati alle lezioni) diversi modelli della gamma BMW, tutti da testare ma, soprattutto, mettere alla frusta in ogni condizione.
E così, dopo alcuni dei più interessanti e necessari esercizi di guida (sbandata controllato sul bagnato, slalom, frenata di emergenza in condizioni precarie) per ottimizzare in qualsiasi momento la propria reazione alla guida, senza mandare la vettura in crisi e così evitare spiacevoli e a volte pericolose situazioni, ci siamo cimentati alla guida della nuova Z4, dapprima su strada e poi in pista.
Oltre ai normali test che usiamo fare alla guida di qualsiasi vettura, siamo stati costretti a mettere a dura prova (e così a testarlo adeguatamente) l’intero sistema di handling, dal momento che la nostra guida è stata sottoposta alle continue asperità dell’asfalto, davvero disastrato da un’infinità di buche e avvallamenti da schivare, ma non sempre in grado di evitare.
Ammortizzatori e sospensioni hanno avuto un bel daffare ad attutire i continui colpi a telaio e carrozzeria, e a reni e colonna di guidatore e navigatore. Nonostante l’assetto alquanto rigido che giustamente possiede, la Z4 se l’è cavata egregiamente, permettendoci soltanto di imprecare ogni tanto per i sobbalzi più duri. Per il resto è stato un vero e proprio piacere di guida nella campagna romana e viterbese, fino a raggiungere e superare il lago di Bracciano.
Un’ottantina di km iniziati prima in modalità Eco pro, con una percorrenza tranquilla (della serie non hai proprio niente di meglio da fare e te la spassi a osservare il panorama), quindi in modalità Comfort con una guida del tutto normale e confortevole e infine in quella più amata, la modalità Sport, con una guida viva e sprintosa da godere con le palette al volante. La Z4 ha un assetto veramente azzeccato, che ti fa pennellare le curve da vero artista della guida, supportato da un cambio perfetto nella sequenza dei rapporti e un motore che riesce a darti le giuste soddisfazioni.
Qualche leggera scivolata in curva in alcuni tratti, data dall’asfalto lucido, non ha certo intaccato un’esperienza di guida molto divertente e sicura, supportata da freni super performanti. Purtroppo la leggera pioggia e la temperatura autunnale non ci ha permesso di godere dell’effetto cabrio, confermandoci che è molto piacevole anche la guida in versione chiusa.
In pista poi la Z4 si esprime al meglio, sfrecciando sui rettilinei come una lepre in fuga e snodandosi sulle curve con un’agilità davvero entusiasmante. E’ docile al volante e come imposti la curva – anche ad alta velocità – esegue correttamente ogni comando. Sembra un’auto fatta proprio per la pista, quindi divertimento assoluto e adrenalina che sale a ogni giro, soprattutto quando l’istruttore al fianco ti dice che vai alla grande e potresti addirittura osare di più.
A ogni giro una curva impostata meglio e un’uscita “aperta” per lasciar scorrere la vettura e fare un tempo migliore. Ma poi ti stanchi, ti distrai, ma lei ti perdona, scodando alla grande e lasciando le sue belle tracce sull’asfalto romano. Proprio come il claim della BMW Driving Experience: “Passion leaves traces”.
La BMW Z4 è un’auto sportiva d’alto livello, con una capote di tessuto classico, un design filante e interni pensati appositamente per il guidatore. La biposto è stata progettata per raggiungere la massima agilità, un dinamismo elettrizzante e delle sensazioni di guida estremamente precise e dalla risposta istantanea. Unisce uno stile sportivo in strada con una vasta gamma di equipaggiamenti altamente avanzati e d’altissimo livello nell’assistenza alla guida, nella funzionalità, come pure nella connettività.
E’ un progetto nuovo, che recupera gli stilemi BMW con lievi modifiche nelle dimensioni (+85mm in lunghezza, +74 in larghezza, -26 nel passo, +13 in altezza; carreggiata anteriore +98mm e posteriore +74), con novità rispetto alla serie precedente nell’equilibrio dei pesi 50:50 (cofano meno lungo e posti più avanzati), nel baricentro più basso, nel minor peso (-65kg) grazie anche al soft top. Infine 101 litri in più nel bagagliaio.
Un’auto sportiva a tutti gli effetti, con lo 0-100 in 4,5″ col propulsore 3.0, l’assetto sportivo adattivo M, come pure l’impianto frenante M, che hanno permesso il record sul famoso circuito tedesco del Nurburgring. Questi i modelli disponibili: sDrive 30i nelle verisoni Advantage, Sport e MSport (da 53.000 a 59.000 euro), con cambio automatico Steptronic e motore 2.0 da 258 Cv; M40i 6 cilindri da 340 Cv e un costo di 66.800 euro, mentre dal 1° luglio ci sarà pure la versione sDrive 20i da 197 Cv e cambio manuale da 44 a 50mila euro.
Dal punto di vista estetico è contraddistinta dal “new iconic design”, con gruppi ottici nuovi, spoiler posteriore grande e diffusore con due terminali di scarico trapezoidali. Una vera bellezza. All’interno l’intero pacchetto tecnologico, lo stile che richiama il design esterno a forma esagonale, con orientamento al guidatore molto marcato, e due grandi display strumenti e centrale.
Insomma, una Z4 davvero azzeccata, da provare assolutamente, che abbiamo mestamente lasciato ai box per consolarci con un giro di pista come passeggero sulla favolosa new entry M4 GT4 (“Auto da corsa dell’anno” e prima auto della BMW Motorsport a essere equipaggiata con power sticks programmati con varietà di livelli prestazionali predefiniti del motore), che inizierà domenica prossima 7 aprile a Monza il Campionato italiano Gran Turismo 2019.
Un hot lap davvero esaltante con il pilota tedesco Erik Johansson dello Junior Program BMW. Compongono la squadra corse gli altri piloti Giuseppe Fascicolo (45 anni), Francesco Guerra (22 anni), Andrea Fontana (23) di Belluno e Stefano Comandini, agli ordini del team manager Roberto Ravaglia. Assieme alla M4 GT4 sarà al via la più potente M6 GT3 con propulsore V8 modificato, con tecnologia M TwinPower Turbo.