Hyundai i30 arriva al decennale con un suo pubblico e pregi inconfutabili, motivo per cui l’azienda coreana ha deciso di partire con una terza serie. Come da tradizione quindi, ecco una vettura dalle linee piacevoli -sopra la media, ma i gusti sono come le opinioni- tanta tecnologia ed una guida che non impensierisce ma appaga nel tempo.
Hyundai i30 si propone nel segmento C come farebbe una ragazza acqua e sapone ad una festa, ovvero senza tentare di apparire ad ogni costo pur riuscendo ad incuriosire chi le passa accanto. E, alla fine, è una strategia che paga. Il frontale è caratterizzato da un gruppo ottico full LED ben definito e da una griglia con finiture a livello della migliore concorrenza. Il lungo cofano conferisce, nel complesso, una linea aggressiva sia sul davanti che lateralmente, dove spiccano la cornice della finestratura cromata ed i cerchi in lega da 17 pollici a 5 razze sdoppiate.
Bello lo spoiler integrato a contrasto, così come il tettuccio, che danno alla vettura un’aria un po’ più sportiva. Per quanto riguarda il posteriore invece, la linea se la cava senza infamia e senza lode, con un gruppo ottico molto orizzontale e sufficientemente ampio. Dando un’occhiata al lunotto però ci viene il dubbio (poi confermato) che la visibilità posteriore non sia proprio ai massimi livelli. Non per questo però, l’abitabilità interna ne esce penalizzata.
Una volta dentro infatti, la nostra i30 si dimostra spaziosa e ben organizzata. Plancia e volante, così come rivestimenti e finiture, sono di buon livello: in alcuni punti (come i vani sulle portiere) la plastica è piuttosto semplice, ma nulla che vada a “sbattere” contro gli occhi. Rispetto alla versione precedente il passo in avanti è notevole, specialmente per quanto riguarda infotainment e climatizzatore, sotto il quale troviamo un vano portaoggetti piuttosto pratico. I comandi posti sul volante a tre razze permettono di gestire al meglio l’auto, mentre la strumentazione si presenta con i due classici quadranti di tachimetro e contagiri separati da un display digitale. Lo spazio per chi guida è davvero abbondante, mentre chi siede dietro può stare comodo sia con le gambe che con la testa. Tre adulti seduti dietro stanno forse un po’ stretti, ma ehi, è la categoria.
Per quanto riguarda il bagagliaio invece, Hyundai i30 offre un vano da 395 litri che abbattendo i sedili (con frazionamento 60/40) diventano 1301. Niente male, anche perché lo spazio risulta ben sfruttabile.
Dimensioni | Lunghezza Totale – mm | 4.340 |
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Larghezza totale – mm | 1.795 | |
Altezza totale – mm | 1.455 | |
Passo – mm | 2.650 |
Passiamo subito al tallone d’Achille di questa vettura, comune più che altro alle cose in genere: La Hyundai i30 non è regalata. D’accordo, il prezzo è più che giustificato da dotazione e finiture, con i30 infatti Hyundai punta alla fascia alta del segmento.
In ogni caso la Hyundai i30 ha un prezzo di partenza di 19.550€ f.c. in allestimento Classic e con motore da 1,4 litri MPI. Per arrivare al T-GDI che abbiamo avuto in prova però, si superano agilmente i 25.000€. Ad oggi Hyundai ha in listino anche una Prime Edition, equipaggiata dall’1.6 CRDi Turbodiesel da 110CV caratterizzata da un vantaggio cliente di 4.150€ ed acquistabile anche con rate da 189€ in 36 mesi.
Inclusi, anche tre anni di assicurazione furto/incendio, oltre all’aggiornamento gratuito a vita delle mappe ed i 5 anni di garanzia a chilometraggio illimitato. Lo ripetiamo per scrupolo: il rapporto qualità prezzo è davvero buono e vale la spesa, difficile trovare di meglio. In ogni caso a questo link potete consultare il listino completo di motorizzazioni e allestimenti
Il cuore della nostra Hyundai i30 è un quattro cilindri turbo a iniezione diretta (T-GDI per chi ama le sigle) capace di 140CV e 242Nm di coppia massima. La scheda tecnica parla chiaro, la coppia viene erogata a 1.500 giri al minuto in modo da rendere l’auto reattiva in città ed appagante nel misto. Il propulsore è stato sviluppato con l’aiuto del Centro Tecnico Europeo Hyundai, situato in Germania.
Chiusa buona parte dei preamboli partiamo per il nostro test. L’abitacolo, come già detto, è spazioso e comodo, con una visibilità anteriore più che buona nonostante la posizione di guida quasi sportiva. Una volta accesa -a pulsante, con chiave di tipo Keyless- i30 si dimostra più silenziosa di quanto potessimo sperare. Il cambio manuale a sei rapporti è preciso negli innesti ma non si rivela eccessivamente secco, offre invece quella leggerezza capace di rendere le cambiate un automatismo in tutte le situazioni.
L’erogazione del motore invece, combinata ad una corsa della frizione ben calibrata, permette di districarsi con reattività nei centri cittadini e nei percorsi misti. A velocità autostradali la nostra i30 rimane silenziosa, efficiente, con uno sterzo ben adatto alla situazione: sentiamo l’auto in pugno, riusciamo a percorrere lunghe distanze senza pensare continuamente al mantenimento della traiettoria. Quando ci spostiamo sui tornanti di montagna e sulle serpentine -grazie alle quali guidare diventa una delle cose più belle al mondo- l’auto regge bene il ritmo sincopato che andiamo a cercare: frenate secche dal beccheggio contenuto, traiettorie pulite ed un rollio sufficiente ma mai invasivo sono una costante, così la voglia di spingere aumenta.
Non è una vettura da track day questa Hyundai, e ci mancherebbe, ma qualche sfizio ve lo potete togliere senza pensarci due volte. Il sistema infotainment poi, piuttosto avanzato, ci offre tutte le possibilità presenti su berline ben più blasonate e dispendiose e non manca un buon navigatore. Il classico pannello su guida e consumi è molto accurato, ed in autostrada -col piede leggero- si riescono a sfiorare i 19 chilometri di percorrenza con un litro di benzina. In città l’1.4 litri T-GDI potrebbe migliorare sotto questo aspetto, ma la vettura paga il suo peso e la coppia immediata, che puntualmente invita a spingere a fondo sull’acceleratore ai semafori e agli stop.
A questo proposito ciò che è davvero notevole è la trazione meccanica di Hyundai i30, anche disattivando il TC infatti l’auto mantiene le traiettorie e le ruote non slittano a meno che, capiamoci, ci si trovi su di un fondo viscido a provare lo zero a cento. Merito anche degli pneumatici pressoché nuovi, ma il pianale dell’auto aiuta non poco e la trasmissione lavora in maniera ineccepibile.
Nei parcheggi in città, come avevamo accennato, il montante posteriore ed il lunotto rastremato limitano la visibilità posteriore nei parcheggi, fortunatamente però abbiamo sensori e telecamere che in fin dei conti sono davvero d’aiuto.
Davvero ampia è poi l’attenzione riservata da Hyundai ai sistemi elettronici che tanto piacciono e tanto evolvono. Sulla i30 sono infatti disponibili DDA, SLIF, BSD, ASCC, LKAS e, attenzione, FCWS & AEB. Non sono né brutte malattie né catene d’abbigliamento, quindi andiamo con ordine: frenata automatica d’emergenza, sistema di allarme di collisione frontale, cruise control adattivo, mantenimento della corsia, monitoraggio degli angoli ciechi, rilevamento del gradi di stanchezza del guidatore e sistema di rilevazione dei limiti di velocità. Effettivamente le sigle a qualcosa servivano…
Hyundai i30 si è evoluta e non ha sbagliato nulla, la linea convince e la guida risulta piacevole. Sportiva quanto basta se ne sentiamo il bisogno, comoda a sufficienza per le lunghe trasferte. Bene anche tecnologia e vivibilità, e finalmente il prezzo non è più uno dei primi motivi d’acquisto. Da valutare anche che include 5 anni di garanzia a chilometraggio illimitato, un bel risparmio ed una notevole garanzia di affidabilità.
Pregi
Linea azzeccata
Ottima guidabilità
Dotazione e finiture
Difetti
Visibilità posteriore scarsa
Consumi in città