Nuova Kia Carens prova su strada della monovolume compatta coreana

Due modelli in uno. Dalla Kia Carnival (che esce di scena) eredita i 7 posti. Della vecchia Kia Carens porta solo il nome. E nessuno avrebbe versato troppe lacrime se fosse stata battezzata in modo diverso, ma di fronte alle prospettiva di Kia Cee’d Plus, qualcuno ha puntato i piedi. Così, almeno per salvare l’onore ed evitare uno scioglilingua. Questa, però, è solo l’apparenza. La sostanza, invece, è un’altra cosa. E cioè una monovolume concreta, spaziosa, razionale. E pure seducente. Merito di Peter Schreyer, promosso nel frattempo a responsabile del design del gruppo, che dovrà ora riuscire a tenere distinti i due marchi (l’altro è Hyundai, che è quello che controlla la casa coreana).

KIA NON LASCIA, RADDOPPIA

Kia vola: nel mondo, in Europa e perfino in Italia. Non sorprende che vada bene a livello globale, ma il 99% in più di volumi dal 2007 al 2012 non è frutto del caso. Impressionano di più la crescita nel Vecchio continente ed in Italia. Nel Belpaese è schizzata del 39% nel 2012 con il mercato che è arretrato del 19% e nei primi 3 mesi del 2013 è avanzata di un altro 28,7% (media a -13%). Sono cose che capitano quando si fabbricano macchine funzionali, più belle da vedere e garantite per 7 anni. La nuova Kia Carens, alla sua quarta generazione, non fa eccezione. Non passa inosservata perché misura 4,57 metri di lunghezza: è 2 centimetri più corta della versione cui subentra, rispetto alla quale è anche più bassa (4 cm) e più stretta (1,5 cm). Eppure offre anche 7 posti (rispetto a Carnival la cura dimagrante è ancora più significativa), anche se a vederla non si direbbe. Gli ultimi due sono sconsigliati ai giocatori di Nba, ma per (quasi) tutti gli altri sono largamente abitabili. Anche perché la fila intermedia è composta da tre sedili singoli, ognuno reclinabile e spostabile separatamente. Insomma: anche il posto centrale, quello che si cerca sempre di evitare, vale la pena di essere occupato. Ad essere un po’ sacrificato è il vano bagagli che arriva al massimo a 1.650 litri.

OFFERTA CHIARA, KIA CARENS 2 VERSIONI E 3 MOTORI
L’offerta è semplice: 2 versioni (Cool e Class) e 3 motori, un benzina e due diesel. Benzina a parte (1.6 litri da 135 cavalli), difficile da commercializzare in questo momento, i due diesel sono da 1.7 litri da 115 e 136 cavalli (260 e 330 Nm di coppia) e sono accreditati di consumi tra i 4,9 ed i 5,1 litri per 100 km. Con una punta minima di 4,7 per la versione EcoDynamics. Di base monta il cambio manuale a 6 rapporti, ma per il diesel da 136 cavalli è disponibile anche la trasmissione automatica (1.500 euro) con paddles al volante per la selezione manuale-sequenziale delle marce.

MOLTO DI SERIE E LISTINO DA 17.500 AL LANCIO
Sin dall’entry level, Kia Carens dispone di un equipaggiamento generoso, che si può comunque completare con pack specifici a partire da 1.500 euro. Di serie, oltre ai 7 anni di garanzia (o 150.00 chilometri), Kia Carens dispone tra le altre dotazioni di 6 airbag, Abs, Bas, Esp, Hac, Ess e Vsm, alzacristalli elettrici anteriori e posteriori, bluetooth con comandi al volante, bracciolo anteriore con scomparto portaoggetti, climatizzatore manuale, spoiler posteriore, Total connectivity system e volante regolabile in altezza e profondità. I 7 posti auto costano 600 euro in più. L’Eco Dynamics box (Stop&Go e pneumatici a basso impatto) costa 350 ed è disponibile solo per il diesel da 115 cavalli. Il “porte aperte” è in programma il 4/5 maggio con il solito “sconto” iniziale di 2.000 euro. Significa che il listino parte da 17.500 euro (anziché da 19.500). Ma significa anche che la versione diesel può venire acquistata allo stesso prezzo del benzina

TEST DRIVE DELLA KIA CARENS
Kia Carens è una vettura piacevole, ma qualche difettuccio ce l’ha. A cominciare dall’ingombro anteriore: non essendo una monovolume particolarmente alta, non è semplice (almeno all’inizio) “prenderle le misure”. E poi ci sono le plastiche con il quale è arredato l’abitacolo: da questo punto di vista Kia ha ampi spazi di miglioramento.
Kia Carens impressiona per la sua spaziosità. Grazie alla modularità dei sedili (abbattibili anche singolarmente), ogni passeggero può costruire l’auto intorno a sé (un po’ come Doris e la sua banca). La strumentazione è chiara. L’abitacolo è silenzioso ed anche ad andature sostenute il comfort è notevole. Equipaggiata con l’unita da 1.7 litri da 115 cavalli (che dovrebbe valere almeno il 70% del mix a gasolio), si esprime con equilibrata discrezione. Nel senso che non offre brividi particolari, ma si dimostra affidabile, anche quando le si chiede uno sforzo in più, anche ai regimi più bassi, grazie ad una coppia di 260 Nm. In generale, la distribuzione è fluida. Quasi rotonda. Il cambio manuale a 6 rapporti è efficace. Lungo i tornanti alpini, che in valle d’Aosta, attorno al suggestivo Forte di Bard (massiccia fortezza sabauda ristrutturata dalla regione e trasformata in museo permanente e sedi di eventi: 230.000 visitatori l’anno), non si lascia intimorire dalle pendenze. L’importante è scegliere bene l’assetto del servosterzo (il Flexsteer è di serie): comfort, normale o sport. A bordo non si avvertono ne beccheggi né rollii. Con l’unità da 136 cavalli “scatta” ancora meglio (arriva a 191 chilometri all’ora di velocità, 10 in più; 5 con il cambio automatico), ma forse (soprattutto in questo momento) la differenza di prezzo non vale i 21 cavalli in più.

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