Chi non ha mai pensato di poter fare un bel viaggio con una vettura d’epoca, per sperimentare i sistemi di guida di una volta e incontrare le difficoltà da superare con intelligenza e destrezza, come i pionieri delle quattro ruote a motore? Ebbene, l’ultima impresa del genere, da Poggibonsi (Siena) a Capo Nord (Norvegia), il punto più settentrionale del nostro Continente, l’ha compiuta il proprietario di un’ancora splendida OM 665 Superba del 1929, costruita – pensate – ben 95 anni fa e ancora perfettamente funzionante.
L’indomito toscano ha percorso ben 10.400 km per arrivare al tetto d’Europa e ritornare in Italia con la sua fida “nonnina”, con dei pneumatici Pirelli uguali a quelli originali dell’epoca, una riedizione appositamente costruita dalla nota Casa milanese impiegando naturalmente materiali odierni. Uguale identico il disegno del battistrada dei famosi pneumatici “Stella Bianca” che Pirelli ideò nel 1927, con le tele incrociate, all’epoca un prodotto innovativo per caratteristiche e prestazioni. La gomma rimase in gamma per decenni, diventando il disegno battistrada più longevo per il Marchio meneghino. Il nome “Stella Bianca” fu anche sinonimo di età dell’oro delle gare automobilistiche, venendo usato nelle competizioni ai massimi livelli dove, come oggi, si raccoglievano informazioni per migliorare le gomme anche nell’utilizzo stradale. Non è un caso se nel 1950, quando il Campionato del mondo di Formula 1 debuttò a Silverstone, il pilota Giuseppe Farina vinse la prima gara su un’Alfa Romeo, proprio con pneumatici Pirelli Stella Bianca.
Al guidatore non servì mai effettuare un cambio gomme, grazie all’equipaggiamento degli pneumatici della gamma Collezione, una linea dedicata alle vetture di maggior interesse storico e collezionistico costruite tra la fine degli anni Venti e il 2000. L’auto, guidata dal suo proprietario Gianni Morandi affiancato dal copilota Marco Morosinotto – ancora con la targa originale immatricolata a Trieste, con lo scudetto rosso alabardato della città giuliana – ha raggiunto dapprima la sede di Pirelli a Milano per lo start ufficiale e, dopo un viaggio di 15 giorni, è arrivata a Capo Nord, per poi rientrare in Italia dopo altre due settimane. Il tutto percorrendo vie panoramiche e nemmeno un chilometro di autostrada. Un risultato importante per i Pirelli Stella Bianca tubeless della misura 155/95-18 70V – prototype use only – realizzati ancora oggi identici nell’aspetto a quelli dell’epoca, ma come accennato con materiali e tecnologie moderne, per consentire di affrontare il viaggio nella massima sicurezza.
Una bella sfida , durata ben 190 ore di guida e una trentina di tappe tra paesaggi mozzafiato, salite e discese e, soprattutto, condizioni di asfalto che passavano da asciutto e ruvido a bagnato e scivoloso. Il collezionista toscano al volante della sua OM 665 Superba – in grado di raggiungere una velocità massima di 120 km/h e un’andatura media di 80-90 km orari – ha guidato a cielo aperto per l’Europa passando dal caldo dell’Italia al clima freddo di Danimarca e Norvegia, dove le temperature minime toccavano i 10°. Tagliato il traguardo di Capo Nord l’auto ha intrapreso il viaggio di ritorno attraversando Finlandia, Svezia e Germania e passando anche dal centro “Driver” di Francoforte, uno dei rivenditori di pneumatici Pirelli più importanti del Paese.
Il raid ha fatto tappa anche al proving ground di Pirelli nella Lapponia svedese, iI campo di prova denominato “Sottozero Center”, dove la OM ha effettuato alcuni giri sulla pista in condizioni di asfalto sia asciutto sia bagnato. L’area del proving ground occupa 120 ettari con 250.000 metri quadrati dedicati ai circuiti e 1.300 alle strutture. Al suo interno piste di handling, ampie superfici per test oggettivi e piste con pendenze fino al 20%. ll centro prove svolge un ruolo fondamentale per lo sviluppo sia di pneumatici termici, grazie alle rigide condizioni invernali, sia per i 4 stagioni (all season), potendolo utilizzare anche durante tutto il resto dell’anno.