Su strada
Centosettanta chilometri per testare la nuova Sports Tourer lungo le strade della Renania, veloci ma anche strette e sinuose. Dapprima con la Millesei turbo benzina da 180 cavalli, nuovo propulsore studiato dalla torinese Powertrain con il concetto del downsizing (minore cilindrata con potenze superiori, per il contenimento dei consumi e delle emissioni). Un propulsore che agisce molto bene quando entra in funzione la turbina e si percepisce il giusto “tiro”, mentre a bassi regimi fa leggermente fatica a salire. Un motore tutto sommato onesto, che contribuirà sensibilmente a mantenere il portafoglio leggero, ben calibrato anche per quanto riguarda il cambio manuale a sei rapporti. Ben più performante l’altro esclusivo propulsore, il Duemila BiTurbo a gasolio e la trazione 4×4, che sviluppa 190 cavalli a 4.500 giri/min e una coppia massima di 400Nm a 2.000 giri. Con una trasmissione manuale a 6 marce consuma nel ciclo combinato (dicono i collaudatori) 6,9 litri per 100km con
un’emissione di 183g/km di CO2. I tecnici torinesi hanno adottato un nuovo sistema di spinta, introducendo un piccolo turbo per i bassi giri e uno più grosso per la potenza. Fino a 1.500 giri agisce la prima turbina e dopo i 3.000 la seconda ed è un bell’andare in sicurezza, con tanto comfort e tranquillità di marcia. L’assetto è calibrato al punto giusto per tenere ancorata in strada la vettura nelle curve strette e veloci, ma nello stesso tempo è molto confortevole anche su strade dissestate, nonostante le gomme ribassate. In autostrada è molto silenziosa e bisogna spesso tenerla a freno per
calmare i suoi istinti velocistici. Fila che è un piacere e anche a 200 all’ora il suo consumo istantaneo non è proibitivo. L’unico neo, come già notato sulla berlina, è la visibilità posteriore. Basterà forse abituarsi col tempo al tipo di specchietti retrovisori adottato. Da noi l’Insigna Sports Tourer arriverà (molto presto) con altre tre motorizzazioni, tutte turbo, due diesel e una benzina, le stesse montate
sulla berlina.