Peugeot 508 è il modello alto di gamma che tante soddisfazioni sta dando al marchio francese. Nella versione RXH poi la presenza del motore diesel associato a quello elettrico (che agisce sulle ruote posteriori) dà vita a una vettura che unisce eleganza, sportività, tecnologia e sostenibilità ambientale. Insomma, una vettura che è in grado di combattere ad armi pare con la agguerrita concorrenza che in questo settore ripone il meglio della propria tecnologia e delle proprie risorse.
Su questa base è nata una vettura unica, nel senso letterale del termine, in quanto non è prevista la realizzazione di ulteriori vetture né tanto meno una eventuale produzione in serie. La domanda a questo punto potrebbe essere, ma allora perché dedicare tempo ed energie per realizzare qualcosa del genere? La risposta è semplice e quasi anacronistica: passione.
Ma facciamo un passo indietro.
Eugenio Franzetti, direttore relazioni esterne di Peugeot Italia e Gioacchino Acampora, chief designer dell’Atelier Castagna si incontrano a una fiera di auto storiche… e partiamo da qui perché questa è una storia innanzi tutto di persone, di uomini accomunati dalla stessa passione per le automobili e per il bello. Un incontro che poi si ripete, cresce ed evolve fino al desiderio di realizzare qualcosa insieme, dove il cliente finale è proprio lei: la passione.
Punto di partenza, come accennato, è il top di gamma Peugeot: la 508 RXH e la sua tecnologia HYbrid4. Racconta Franzetti: “siamo partiti per immaginare un viaggio, il viaggio di un uomo affermato, che vive in città, ma che ama anche poterne evadere per una gita in campagna o per un’escursione in montagna, sulla neve, muovendosi in questi contesti con tutto il rispetto per l’ambiente che l’auto ibrida gli consente.”
Da questo “breafing” inizia il lavoro di Castagna. La prima e unica modifica strutturale riguarda le ruote: la Peugeot 508 riceve dei cerchi da 19″ con spalla alta che, restando nei limiti di legge dell’omologazione, sollevano la vettura quel tanto che basta per darle un aspetto più da cross over che da station wagon; aumenta di poco (20 mm) anche la larghezza della vettura, sottolineata da passaruote che si uniscono in una sorta di predellino da vetture di altri tempi ma che nell’insieme dona una slancio muscoloso e sportivo alla vettura. Il resto sono giochi di materiali e colori.
L’esterno della vettura colpisce per la modanatura in legno che, insieme alle linee inferiori in gomma, racchiudono la parte centrale della vettura, il “core“, di un colore diverso rispetto al resto. In questa versione, ma ne erano stati studiati altri, è presente un rosso opaco a contrastare la verniciatura grigia definita “incolore” con inserti verdi e che è trattata diversamente a seconda della zona che ricopre. La verniciatura è opaca e ruvida su passaruota e predellino, opaca nella parte inferiore della vettura, lucida in quella superiore. Anche “lo sguardo” della 508 è stato modificato, verniciando l’interno dei fari e sostiuendo alle cromature un cromato nero (come nella cornice dei finestrini) che rende pù piccoli “gli occhi” della vettura e meno “invadenti”.
L’effetto cangiante è difficile (per non dire impossibile) da rendere in foto, ma dal vero è quasi ipnotico. Il colore particolare della carrozzeria prosegue all’interno, in particolare nei rivestimeni in rivestimenti interni esclusivi del cruscotto, mentre sedili e interni giocano sull’alternanza tra tweed, cuoio e appunto rivestimenti interni esclusivi, mentre nel bagagliaio è ancora il legno a farla da padrone.
Insomma, una vettura dove tutti i dettagli (anche solo passare in rassegna le diverse tipologie di cuciture è impressionante) sono stati studiati, verificati e riprogettati per far toccare con mano il gusto e la passione per la bellezza. Un lavoro teso non a modificare, ma ad esaltare quanto già presente sulla 508 come spiega bene Acampora: “Mi è venuta voglia di completare il lavoro del Centro Stile, di esaltare quei desideri di stilista di cui vi è traccia ma che spesso rimangono dormienti o non totalmente espressi nel duro lavoro del portare la vettura in produzione e sul mercato: mi sono lasciato intrigare dai tanti dettagli di cui è ricco il design della gamma e abbiamo cercato di renderli più compiuti.“
Per una volta è stato davvero piacevole poter vivere la passione per l’auto senza l’angoscia della crisi, la dittatura dei numeri e l’ansia da prestazione che tanto piacere ha tolto agli appassionati… ora non ci resta che attendere e provare la sensazione di sedersi al volante di qualcosa di unico.