Peugeot RCZ test drive
Abbiamo provato su strada la Peugeot RCZ 1.6 THP 200 CV, un’auto sportiva ed elegante, le cui prestazioni non deludono mai pur senza voler strafare o essere troppo esose in quanto a consumi di carburante ed emissioni di CO2. Stile unico, quasi da concept car, per questa coupè francese il cui motore da 200 cavalli produce un sound davvero piacevole e grintoso, soprattutto agli alti regimi. Il frontale ripropone seppur in maniera assolutamente originale le forme della Peugeot 308, mentre gli archi di colore diverso rispetto alla carrozzeria rendono l’insieme più snello e proporzionato. Non manca la grinta, amplificata dagli ampi cerchi in lega dal design futuristico che donano ulteriore forza alla Peugeot RCZ. Un design decisamente riuscito.
Interni ed esterni della RCZ
Rispetto agli esterni, gli interni risultano più tradizionali segnalando che la personalizazione della Peugeot RCZ è piuttosto forte grazie agli optional che permettono di richiedere gli interni interamente in pelle totale ed altre raffinatezze, che fanno inevitabilmente lievitare il prezzo della RCZ. La vettura da noi testata era dotata di tutti gli optional e dobbiamo dire che l’effetto finale, con la sellatura in pelle totale (che avvolge anche la plancia) e l’elegante navigatore con schermo da 7 pollici conferiscono alla Peugeot RCZ un carattere ancor più affascinante. Il navigatore fuoriesce dalla sua sede non appena si avvia il motore, ma ad impreziosire gli interni ci pensano anche l’orologio analogico dal gusto vagamente retrò e la pedaliera sportiva. I comandi sono ben fatti e collocati in maniera davvero intelligente, come caratteristica delle vetture del Gruppo PSA che di ergonometria se ne intende.
Se lo spazio per i passeggeri anteriori è davvero ampio anche per persone di alta statura, posteriormente non si può invece dire altrettanto, ma siamo a bordo di una sportiva ideale per due passeggeri e due ospiti per brevi tratte oppure due bimbi come Carlotta e Carlo Alberto che hanno apprezzato la simpatia della linea tanto da dire che la RCZ è un felino come la mamma Leone! Il bagagliaio, per essere una coupè, è discreto e permette di collocare senza affanno i bagagli per un weekend, anche se per viaggi più lunghi ovviamente bisogna sfruttare i sedili posteriori, o meglio ribaltarli e creare uno spazio unico.
Al volante della Peugeot RCZ
Una volta saliti a bordo della Peugeot RCZ e regolati i comodi sedili elettrici (anche questi disponibili come optional) mettiamo in moto il propulsore 4 cilindri turbo benzina da 1.6 litri e 200 CV, apprezzandone immediatamente il sound corposo, una gioia per l’udito. Il motore “invita” quasi a spingere sull’acceleratore e si capisce il perchè visto che l’accelerazione da 0 a 100 km orari avviene in poco più di 7 secondi mentre la velocità massima tocca i 235 km/h. Ai regimi alti il Sound System amplifica ed esalta il sound dello scarico, ma è bene rispettare i limiti, sempre e comunque, per cui decidiamo di optare per un’andatura più docile, “da passeggio”. Lo sterzo è diretto e molto preciso ed anche il cambio manuale a 6 marce risponde benissimo agli stimoli, con cambiate veloci. La frenata è decisa e potente, mentre grazie agli ampi cerchi da 19 pollici che ospitano generosi pneumatici ribassati la Peugeot RCZ sembra incollata al suolo anche in curva.
Nonostante i 200 CV di cui dispone, la RCZ non ha un consumo di carburante esagerato, anche se ovviamente non può essere paragonata ad una utilitaria. La tentazione di guidare in maniera sportiva è pressochè irresistibile e di conseguenza pigiando maggiormente sull’acceleratore i consumi salgono, arrivando nel ciclo combinato intorno agli 8 litri ogni 100 km, contro i 6,7 litri dichiarati dalla casa. Un valore giusto, che permette di non far visita al benzinaio troppo spesso segnalando che la RCZ è disponibile anche col propulsore turbodiesel 2 litri da 163 CV ideale per gli stradisti. Anche il prezzo di 31mila euro circa è consono alle caratteristiche ed ai pregi della RCZ, mentre gli optional (2.500 euro per gli interni in pelle, 1.800 per il navigatore satellitare e 1.100 per i fari allo xeno) portano la cifra più vicina ai 40mila euro che sono sempre meno delle poche rivali tedesche.