La prova Come vi dicevamo, Porsche Cayenne Turbo solletica l’ego, lo accarezza con delicatezza per poi schiaffeggiarlo impunemente quando il piede pigia a fondo sull’acceleratore. Il comfort a bordo è spettacolare, gli interni chiari, la cura dei dettagli, i materiali pregiati, gli assemblaggi precisi, creano l’atmosfera da salotto buono, un salotto di classe che si muove con una potenza di 500 cavalli. L’isolamento acustico è ottimo nonostante la mole del mezzo, disturbato soltanto quando la doppia turbina esplode in ruggiti elettrizzanti (un vezzo che apprezziamo). Esploriamo nuovi mondi (sensoriali oltre che reali) spingendo il protagonista della nostra prova su svariati tracciati, ma godendo appieno soprattutto in autostrada, dove il gigante si muove con un’agilità e una potenza impressionanti. La curva di coppia sembra una sezione dell’elettrocardiogamma di un paziente in defibrillazione, quando troviamo un ostacolo nella carreggiata centrale scateniamo i cavalli e il sorpasso è questione di istanti: nemmeno in queste condizioni di marcia il Cayenne si scompone in eccessivi rollii, grazie al sistema PDCC che li gestisce in tempo reale, conferendo la sensazione di totale padronanza del mezzo al conducente. Il cambio tiptronic S a 6 velocità (con tanto di Hill Holder per le partenze in salita) funziona come un orologio, con cambiate studiate e la quasi eliminazione dei fastidiosi beccheggi tipici dei SUV.