Subaru Impreza torna in Europa come un americano dal college. Maturato, più attento alla linea e orientato alla famiglia, il tutto dopo essersi lasciato indietro gli eccessi della gioventù. La quinta generazione di Impreza raggiunge il vecchio continente con una destinazione d’uso diversa rispetto a quanto fatto vedere con i propri predecessori, specialmente se pensiamo alle gabbie di metallo e cavalli che correvano nei rally, in primis l’iconica WRC di Colin McRae.
Oggi il gioco è cambiato. La nuova Subaru Impreza si ripropone con contenuti esclusivi, un prezzo d’attacco estremamente concorrenziale e spazio in abbondanza per farsi carico di una famiglia. Sceglierla è facile, anche troppo: l’unico motore a disposizione è l’ottimo 4 cilindri boxer a benzina da 1,6 litri, capace di sviluppare 114CV e 150Nm di coppia massima. Come da tradizione Subaru poi, il motore è abbinato al cambio Lineartronic (un buon CVT, lontano da declinazioni sportive di sorta) e dall’ottima trazione integrale permanente Symmetrical AWD.
Dotazioni che si arricchiscono ulteriormente con un infotainment ottimizzato per Apple CarPlay e Android Auto ed un ampio corredo di ADAS (controllo della corsia, EyeSight, cruise control adattivo…), in una situazione che mette buona parte della concorrenza a farsi l’esame di coscienza della domenica mattina. Questo perché quanto sopra descritto viene venduto a 19.990€, con tanto di 5 stelle EuroNCAP. La versione Style Navi, top di gamma avuta in prova, ha un prezzo di listino di 26.490€, mentre servono 24.490€ per l’intermedia Style: comunque la si voglia mettere, la nuova Impreza ha nel rapporto qualità/prezzo un grande alleato.
Guardiamola bene, questa Subaru Impreza, costruita sulla nuova SGP (Subaru Global Platform). Il frontale è pulito e classico, comunica sicurezza e precisione. La vista laterale mette in mostra dimensioni inattese, sufficienti a portare valigie piuttosto ingombranti (450 litri, oltre 1.300 abbattendo i sedili). Il tutto senza appesantire la linea, tradizionale anche al posteriore: i fanali riescono ad imprimere la firma Subaru alla vettura, che mette in mostra un certo family feeling con la crossover XV.
Metro alla mano, la Subaru Impreza misura 4,46 metri di lunghezza, 1,78 metri di larghezza e 1,48 di altezza. Tecnicamente, rispetto ad una quarta serie mai vista in Italia, la nuova Impreza è cambiata moltissimo. Con una rigidezza strutturale aumentata del 70% (!) ed un baricentro abbassato di 5mm, il rollio dimezza e l’imbardata viene drasticamente ridotta. I già grandi vantaggi del boxer in termini dinamici vengono quindi amplificati dalla nuova struttura dell’auto, ritoccata anche nei pesi di motore, cambio e componentistica.
Gli interni, lo diciamo in breve, sono riuscitissimi. Scendendo nei dettagli, la nuova Impreza mescola soluzioni squisitamente pratiche ad altre più tecnologiche. C’è una componente di fattore wow, grazie ad un ottimo infotainment ed al piccolo display incassato nella plancia, c’è qualche accenno di lusso grazie alle finiture in pelle e, soprattutto, un’ergonomia che apre ai lunghi weekend fuori città con pargoli al seguito.
In un mondo in cui stiamo tentando di sostituire almeno un arto con lo smartphone, l’integrazione con quest’ultimo rende l’auto più piacevole da vivere (si integra perfettamente con navigatore, Spotify e altre applicazioni) nonché più sicura, in quanto capace di recepire i comandi vocali a Siri o Google Assistant. Ci piacciono poi i comandi al volante, la console per regolare il clima bizona ed il tastierino per gestire gli ADAS, alla sinistra del guidatore.
Subaru è uno dei marchi che può contare maggiormente sulla fidelizzazione dei clienti. Se ne compri una, è facile che ne comprerai una seconda, che sia per continuare la tradizione o per ampliare la dotazione in famiglia. Questo, principalmente, per un motivo: 114CV e 150Nm di coppia non sono numeri da Gran Premio.
Mettici poi un cambio d’estrazione nipponica, il CVT a variazione continua, e ti aspetteresti di trovare una coppola in lana nel pozzetto portaoggetti (quest’ultimo contiene invece due porte USB e una presa da 12V). E invece l’Impreza si muove, e lo fa anche con una certa fretta. La lezione che abbiamo registrato è che i giapponesi, infondo, sono estremamente più affidabili di lunghe (e sterili) schede tecniche.
Per dovere di cronaca: L’assenza di un 2,0 litri Diesel in gamma si spiega con l’imminente ingresso (entro il 2020) di motorizzazioni ibride, attorno alle quali è stata sviluppata la piattaforma di nuova Impreza.
Una volta a bordo della vettura, tutto appare sotto controllo. Il motore si accende silenzioso e la risposta, anche a basse andature, è piuttosto consistente. Il bilanciamento del motore, che grazie ai cilindri contrapposti garantisce un baricentro basso, si accorda al cambio per garantire una guida lineare e pastosa. Non ci sono strappi o singhiozzi: l’auto viaggia su binari ben oliati, con una trazione integrale che si prodiga a farci chiudere le curve con precisione. La nuova Subaru Impreza non ama le cattive maniere, anche se l’assetto sarebbe più che all’altezza. La trasmissione richiede, invece, un piede gentile, pena qualche insicurezza del modulo Lineartronic nel rincorrere i pensieri del driver.
Detto questo, divertirsi con quest’auto è davvero semplice. Abbiamo consumato la nostra prova (anche) su di un misto stretto, in collina, dove i boschi rendono l’asfalto scivoloso e non sempre sicuro. L’auto divora chilometri senza incertezze, dimostrando fluidità e, sotto sotto, sa ancora come farvi ricordare dei suoi vecchi trascorsi corsaioli.
Certo, ora in città si trova a suo agio, grazie ad un raggio di sterzata piuttosto contenuto e alla visibilità buona anche dalla trequarti laterale. Sulle lunghe distanze, tra autostrada ed extraurbane a scorrimento veloce, il comfort di bordo è più che buono, mentre per quanto riguarda i consumi non siamo riusciti a percorrere più di 15 chilometri con un litro di verde. Certo, che siano d’autostrada tedesca o passo alpino, Impreza non ha alcun problema nell’affrontarli.
La nuova Subaru Impreza riesce a coniugare evidenti qualità tecniche a dotazioni tecnologiche ormai irrinunciabili per il nuovo corso dell’automobile. Il prezzo d’attacco è estremamente concorrenziale, ma al momento l’assenza di un Diesel (nonostante tutto) potrebbe penalizzare le vendite. Aver barattato un DNA sportivo con comfort e sicurezza è una scelta che piacerà a molti. Se ne state valutando l’acquisto, il nostro banalissimo consiglio è di provarla, ovviamente con il rischio di restarne affascinati.