C’è sempre stata, ma mai come ora la nuova Kia Rio cattura gli sguardi per le strade. Siamo alla quarta generazione, in un percorso che ha portato la piccola coreana nei garage di un numero spropositato di clienti a cui se ne continuano ad aggiungere di nuovi. I motivi di questo successo sono sotto gli occhi di tutti. La nuova Kia Rio ha una linea moderna e curata, motori prestanti (ma poco assetati) e tanta tecnologia a bordo.
Il prezzo poi è estremamente concorrenziale. In Italia Kia si è fatta largo nel cuore degli automobilisti con Sportage, un crossover con tanta sostanza e poche rinunce rispetto al premium di fattura teutonica. I 7 anni di garanzia ufficiale -un’esclusiva Kia- aiutano a riporre ulteriore fiducia nell’Asia dell’Est che il cliente europeo ha imparato a conoscere attraverso smartphone e televisori di ultima generazione. Noi abbiamo provato la nuova Kia Rio in allestimento Cool e Style pack equipaggiata dal brillante Turbodiesel 1.4 CRDi da 90CV, una vero e proprio testimonial del downsizing.
Kia ha scelto, ormai più di dieci anni fa, di rilanciare il proprio marchio in Europa. Per farlo si è affidata a Peter Schreyer, noto principalmente per essere stato il designer della prima serie di Audi TT ed Audi A3, A4 ed A6 di fine anni Novanta. Schreyer, arrivato in Kia, parlò subito di identità: “In passato le Kia erano auto neutre, quando ne vedevi una per strada non riuscivi a capire se fossero coreane o giapponesi – disse ai dirigenti -Penso sia estremamente importante che chiunque sia in grado di riconoscere una Kia quando ne vede una, distinguendola dalla massa”. L’identità del nuovo corso Kia è il Tiger Nose uscito dalla matita del designer tedesco: la linea riesce a dare uno stile riconoscibile e all’avanguardia alle vetture, che possono contare su di un naso da tigre per sfondare nel mercato. Per chi non lo sapesse, l’estetica è di gran lunga il motivo più importante per i clienti quando si tratta di comprare un’auto nuova.
Kia Rio quindi sfoggia il frontale Tiger Nose e si fregia di una griglia inferiore piuttosto ampia corredata da due bocchette laterali che integrano i fari fendinebbia. I proiettori a Led, ben studiati e scenografici, si incontrano nella modanatura centrale. La cura riposta all’anteriore, d’altronde, si ritrova per tutto il resto della vettura. Lateralmente risaltano i retrovisori con indicatori di direzione integrati, la cintura della finestratura tendenzialmente più alta della norma e proporzioni che incitano alla sportività: il cofano infatti è piuttosto allungato rispetto al posteriore, che chiude netto per massimizzare il passo e di conseguenza l’abitabilità interna. Nel nostro caso -grazie al pack style- i vetri posteriori ed il lunotto sono oscurati.
Il posteriore ad ogni modo è curato e sportivo. I gruppi ottici infatti sono ben rifiniti, lo spoiler integrato si chiude lateralmente in un nero a contrasto e la sporgenza orizzontale si incontra con la fiancata. Ben riuscito anche l’accenno ai deflettori posteriori. Fra le cose che conquistano e aiutano a dare un’aria matura all’auto ci sono i cerchi in lega da 17″ a 8 razze sdoppiate. Fino a qui, insomma, c’è ben poco da obiettare sulle scelte dei designer.
Le dimensioni sono da vettura cittadina ma non voltano le spalle ai viaggi. La lunghezza di 407cm (da cui si ricava un passo di 258cm), la larghezza di 173cm e l’altezza è di 145cm permettono una buona abitabilità senza sacrificare l’agilità nei parcheggi. Buone le dimensioni del bagagliaio -anche se il vano di carico è un po’ alto- di 325 litri in configurazione standard, che salgono a 980 abbattendo i sedili.
La chiave è elettronica, quindi per sbloccare le portiere la si può tenere in tasca. Una volta a bordo apprezziamo subito le finiture degli interni e la posizione di guida, non necessariamente sportiva ma capace di lasciarci tutto sotto controllo. Il volante è ben regolabile così come il sedile, mentre i diversi pulsanti sono tutti piuttosto semplici da raggiungere.
Molto efficaci i comandi al volante -dove c’è anche il Cruise Control- così come quelli dell’infotainment, touchscreen (di ottima navigazione) e arricchito con pulsanti scorciatoia davvero comodi. La strumentazione se la cava senza infamia e senza lode, è da apprezzare tuttavia la possibilità di personalizzare il display centrale con informazioni sul viaggio, sui consumi e sulla guida.
La console centrale si compone poi di una pulsantiera con i comandi del clima che, a onor del vero, potrebbero essere più vari: impostare i flussi d’aria in una o in un’altra maniera non è così semplice, bisogna infatti chiudere manualmente le bocchette che non ci interessano.
Di contro la pulizia degli interni e la funzionalità dell’auto non possono che lasciarci soddisfatti. Buono lo spazio del cassetto per i documenti, così come il vano nascosto nel bracciolo. Dietro si siede comodi in due adulti e si sta stretti in tre, ma il cielo (cioé il soffitto dell’auto) non è così vicino alla testa.
Kia Rio è disponibile in quattro diversi allestimenti: City, ECO-GPL, Active e Cool. In configurazione City l’auto si può avere esclusivamente con l’1.2 MPI, un quattro cilindri a benzina da 84CV e 143Nm di coppia che, come suggerisce il nome, è stato pensato principalmente per la città anche considerato il cambio manuale a cinque rapporti. Con questo propulsore lavora anche l’ECO-GPL, disponibile con l’omonimo allestimento.
Passando all’Active la scelta si amplia: all’1.2 a benzina si aggiunge il nuovo T-GDI da 1 litro -sempre a benzina- con 100CV e 171Nm, capolavoro di downsizing ed economicità nei consumi. L’Active però propone anche il Diesel con l’1.4 CRDi a 6 rapporti, il motore da 77CV e 240Nm di coppia che ritroviamo nella nostra Cool e di cui vi parleremo a breve. Oltre al già citato 1.400 a gasolio, l’allestimento Cool propone il già citato mille a benzina.
Per quanto riguarda i prezzi, senza considerare le diverse promozioni che Kia offre ai clienti -mentre scriviamo la ECO-GPL è in offerta a 12.800€- si parte dai 13.100€ della Kia Rio City con 1.2 MPI per arrivare al top di gamma che abbiamo avuto in prova, la Rio Cool con Diesel da 1.4 litri a 18.500€.
L’auto si accende appena premiamo sullo starter con i piedi su frizione e freno. Il Diesel si mette in moto silenzioso come fosse un milledue benzina e i fari -impostati su AUTO- si adattano automaticamente alle condizioni di luce. Questa piccola chicca, insieme ai tergicristalli che lavorano da soli tramite un sensore, si fa voler bene da subito. Il freno di stazionamento manuale è un comodo alleato, così come la posizione di guida con cui tenere ben sotto controllo la situazione.
Basta un nulla per accorgersi della prontezza del motore ai bassi e medi regimi, dove la coppia motrice ( di 240Nm) fa un lavoro incredibile rendendo la guida divertente e adatta alle ripartenze. Viene voglia di spingere sull’acceleratore, di inserire le marce come gettoni nella cabina telefonica e di correre un po’ più del consentito. Il cambio ha un’escursione corta, sportiva, anche se guidando in maniera sincopata può risultare un po’ impreciso per riportarci alla realtà senza troppo patemi: Il motore è realmente brillante e non esita a rispondere, all’occorrenza sa distendersi grazie ad una sesta da autostrada -piuttosto lunga- e a parametri che salvaguardano i consumi, ma non è fatto per correre. Ad ogni modo in Kia hanno lavorato nel modo giusto per offrire un impianto frenante degno di questo nome, capace di arrestare i 1235Kg di peso in ordine di marcia senza incertezze.
Torniamo però a parlare dell’auto. Se c’è una cosa che può stupire quanto il motore, questa è il comfort di guida. Le sospensioni sono tarate perfettamente per assorbire dossi, sampietrini e strade dissestate senza colpo ferire, ma risultano anche rigide quanto basta per affrontare un misto stretto con andatura allegra. Anche in questi casi il rollio non è invadente e non sporca la traiettoria, se volessimo cercare il pelo nell’uovo diremmo che nelle ripartenze più brusche la Rio tende a “sedersi”, il che comunque non risulta un problema ed è anzi indice di quanto le sospensioni siano state pensate per la strada di tutti i giorni.
Il volante è abbastanza morbido da lasciarsi tutto alle spalle nei vicoli cittadini ed il raggio di sterzata si è rivelato nella media per le dimensioni della vettura. Bene anche nei parcheggi, dove oltre ad una visibilità più che accettabile ci vengono incontro la telecamera posteriore ed i sensori di prossimità, in buona compagnia con altre chicche tecnologiche. Kia Rio è infatti equipaggiata da un navigatore preciso e semplice che integra i servizi Android Auto ed Apple Car Play oltre ai più canonici Bluetooth, DAB, AUX ed USB. A questo proposito troviamo una presa USB e due accendisigari. Gli aiuti alla guida poi includono la frenata automatica d’emergenza, il mantenimento della corsia e i classici sistemi elettronici come ABS e TCS. Quest’ultimo, se provocato, interviene un po’bruscamente tagliando la potenza, ma fa il suo dovere di angelo custode.
La nuova Kia Rio è una macchina riuscita fino in fondo: offre tutto quello che si può desiderare e lo fa ad un prezzo di riferimento. Non ci stancheremo mai di dire quanto il marchio coreano stia convincendo, affermandosi a tutto tondo in un mercato sempre più complesso. Gli spazi a bordo sono generosi, la linea piacevole e la dotazione non fa desiderare altro. Buone le sensazioni di guida, ottima l’economia del carburante. I 7 anni di garanzia poi garantiscono fiducia a chi passa per la prima volta a Kia.