Se c’è una cosa che gli estimatori di Volkswagen hanno capito negli anni è che, indipendentemente dal modello in questione, la Casa di Wolfsburg ruota intorno a canoni precisi che si ritrovano su tutta la gamma. È un po’ come entrare in un negozio che fa parte di una grande catena, dove a farla grande cambiano le dimensioni e i commessi.
La Volkswagen Touran che abbiamo avuto in prova quindi potrebbe essere descritta indubbiamente come la Volkswagen. Non è la stangona con i tacchi a spillo è, invece, un po’ più formosa, ma conquista in poco tempo con le coccole di tutti i giorni e quella che in questo paragone (facile ma efficace) potrebbe essere la buona cucina.
Abbiamo provato la nuova Volkswagen Touran equipaggiata con un motore 2.0 TDI, capace di sviluppare 150CV, ma, soprattutto, 340Nm di coppia massima sufficienti a lasciarci piacevolmente sorpresi. I consumi sono sotto controllo – siamo intorno ai 16Km con un litro – e l’erogazione è robusta, mentre l’ampio raggio di sterzata e l’assetto azzeccato riescono a far perdere un po’ della massa voluminosa durante le manovre di parcheggio. Fortunatamente (!) non abbiamo testato l’auto con tutti e 7 i posti occupati, ma a giudicare dagli spazi sembra proprio che anche a pieno carico ci sia da respirare per tutti (scopri di più sulle auto a 7 posti in questo articolo). Nonostante la Touran sia comparsa nei listini Volkswagen dodici anni fa, solo in questa edizione l’auto adotta la ben nota piattaforma MQB, utilizzata anche per altre vetture del gruppo come Audi TT e Volkswagen Golf 7.
Se è vero che gli esterni della Volkswagen Touran non entusiasmano lo sguardo, è altrettanto vero che all’interno l’auto acquista una nuova dimensione. La versione Highline che abbiamo avuto in prova si presenta con finiture curate e tutti i comfort necessari per farsi piacere. La plancia è quella utilizzata sulla maggior parte dei veicoli Volkswagen: volante a tre razze di dimensioni contenute con strumentazione a due quadranti analogici divisi da un display digitale; l’infotainment posto centralmente ha il giusto numero di pulsanti -4 per lato- e due rotelle per i settaggi, mentre il climatizzatore bizona è semplice da regolare .
Sulla parte inferiore troviamo i comandi per scegliere la modalità di guida, disattivare lo start&stop ed una mappatura morbida per lo sterzo pensata per le manovre oltre -ed è bello averlo bene in vista- al pulsante per aprire il bagagliaio. Il tunnel centrale invece presenta una leva del cambio facile da raggiungere, qualche vano portaoggetti ed il comando del freno di stazionamento elettronico. L’auto avrebbe di certo un altro aspetto se ogni componenti incorniciabile -dai quadranti alle bocchette dell’aria- non fosse meticolosamente cromato, rifinito e delle giuste dimensioni. L’ampio tettuccio panoramico (optional, 1.380€) rende l’abitacolo davvero luminoso, oltre al fatto che la finestratura laterale ampia e senza montanti massicci lascia un’ottima visibilità. Per una volta però, vale quasi la pena di viaggiare in seconda fila: dai sedili anteriori si possono abbassare i tavolini con porta bevande, il tunnel centrale finisce con una doppia presa d’aria e, spendendo 180€, si aggiungono tendine posteriori e chiusura delle porte con funzione “anti” bimbo.
Le misure sono di tutto rispetto, la Touran infatti cresce rispetto al modello precedente: sono 4.527 i mm di lunghezza, 1.829mm di larghezza (che diventano 2.087 con gli specchi) e 1.659mm di altezza. Per quanto riguarda l’amato bagagliaio invece c’è da riconoscere che, anche grazie ai sedili abbattibili nelle maniere più disparate, è veramente ampio. Raggiunge infatti i 1980 litri.
La Volkswagen Touran presenta uno spettro piuttosto ampio per quanto riguarda le motorizzazioni. Per il benzina ci sono due diverse opzioni in configurazione TSI, da 1,2 e 1,4 litri -quest’ultima disponibile anche con cambio automatico- e capaci rispettivamente di 110 e 150 cavalli. Passando al gasolio invece, e di conseguenza ad una scelta più conforme al tipo di vettura (a meno che non stiate pensando all’impianto a gas) ci sono altre opzioni interessanti. Si parte con il propulsore da 1,6 litri TDI da 115CV e si arriva al 2,0 -sempre TDI- con 150CV, entrambi disponibili sia con cambio manuale a sei marce che con l’automatico a 7 rapporti. L’auto che abbiamo avuto in prova montava il TDI da 2,0 litri con cambio manuale, soluzione che ci sentiamo di consigliare per l’ottimo compromesso tra consumi e prestazioni. Volendo si può richiedere anche il 2,0 litri da 190CV, ma è disponibile soltanto nell’allestimento Executive. Peccato che, come invece succedeva nella vecchia generazione, la Touran non venga proposta anche con alimentazione a metano di serie.
Saliamo a bordo – per una volta è il caso di dirlo, il sedile è sostenuto e comodo – e spingiamo sul magico pulsante d’accensione elettronica. Il TDI parte sommesso e silenzioso, al pari di strumentazione ed infotainment, mentre gli aiuti alla guida (Optional: sensori a 550€ e telecamera posteriore a 220€) fanno del loro meglio per rendere semplice le manovre di parcheggio. Una volta partiti si apprezza la risposta dell’acceleratore, pronta, oltre alla curva di erogazione che non ne esce mozzata come capitava con i vecchi Diesel a marce corte. La coppia c’è, ma non abbastanza per permetterci di dimenticare del tutto il cambio.
In città la Touran si comporta bene, la visibilità nel traffico è ottima se fatta esclusione per il lunotto posteriore che, complici poggiatesta e quant’altro, non è poi così ampio. Quello che davvero piace di questa vettura è l’assetto indovinato, che non lascia la monovolume vittima di fastidiosi galleggiamenti e rollio. Ineccepibile il comportamento in autostrada, dove oltre ai fruscii contenuti bisogna rendere merito alla silenziosità del motore. La Touran poi non fatica a mantenere le traiettorie, ed anche oltre velocità codice la stabilità non viene a mancare.
Sul fronte consumi la Volkswagen Touran non se la cava male, infatti riusciamo a percorrere circa 17 chilometri con un litro nel ciclo urbano, 20 in autostrada a 130Km/h e 22 se, sui lunghi tratti di strada extraurbana, si viaggia col piede leggero. C’è da dire però che il TDI BlueMotion Technology necessita dell’additivo AdBlue, da rabboccare ogni 7.000 Km e senza il quale il Diesel diventa inutilizzabile. Il prezzo non è particolarmente incisivo, una tanica da 10 litri bastante per circa 17.000Km di questo additivo – a base di urea – costa circa 13€.
La Volkswagen Touran offre davvero molto, è innegabile. Il motore non costringe a rinunce, i consumi sono relativamente bassi e lo spazio a bordo – oltre ad essere molto ben organizzato – è davvero molto. La nuova piattaforma migliora sensibilmente la guida, ma ciò che non convince del tutto è il prezzo. In un momento storico in cui le monovolume hanno ceduto il passo ai crossover, comprare un’auto come la Touran non è certo cosa per molti. Così, molti optional irrinunciabili rischiano pericolosamente di raddoppiare i 24.500€ necessari a portarsi a casa la versione base.