Provare auto nuove, e ben accessoriate, è uno sfizio che non lascia indifferenti. Fortunatamente infatti, le case ci mettono a disposizione auto ben tenute e con pochi chilometri, non potrebbe essere altrimenti. La realtà però è che chi acquista un’auto prima o poi la usa, e un chilometraggio elevato cosi come gli anni che passano sono cose che lasciano emergere difetti ed imperfezioni.
Per questo abbiamo pensato di provare anche auto usate, chiedendo alle case di metterci in contatto con i concessionari e testare così vetture che finiscono nei garage del cliente finale. Abbiamo quindi iniziato con Volvo, richiedendo di provare la V60, la XC60 e la V40. Tutte e tre arrivano dal programma di usato garantito Volvo Selekt. Questo significa che sono auto le quali hanno superato (due volte) oltre cento controlli e che, per essere prese in considerazione per il programma Selekt, si trovano in ottimo stato ed hanno meno di 150.000Km e 5 anni di utilizzo.
In questo articolo vi parliamo della Volvo V40 Cross Country, una delle berline più apprezzate del segmento. Indovinarne i motivi è piuttosto semplice, la V40 è una macchina con tanto stile e le giuste proporzioni, oltre ad offrire l’affidabilità di una casa affermata come lo è Volvo.
Cross Country è un nome che parte da lontano e con delle pretese, in effetti ha sempre identificato le competizioni in fuoristrada -in particolare i raid- come la Dakar ed il Rally dei Faraoni. Per la nostra Volvo V40 invece, la siglia Cross Country si traduce in uno stile complessivo più muscoloso e squadrato, con una forte cura per i dettagli sia per il frontale che per il posteriore. A questo si vanno ad aggiungere le barre di carico sul tettuccio ed un assetto rialzato di 30 millimetri rispetto alla V40 pura. Niente che possa farvi viaggiare tra le dune del deserto, per carità, ma le finiture aggiuntive si fanno apprezzare e completano una linea già di suo tentatrice.
Rispetto al modello precedente cambia qualcosa nella linea dei fari, che ora presentano luci diurne condensate in una fascia centrale a led, chiamata dai designer -forse con un po’ d’ironia- Martello di Thor. Rimane invece il caratteristico gioco di linee al posteriore che, con la tinta bicolore e le diverse nervature, si distingue dalla massa di auto incolonnate nel traffico.
La nostra V40 Cross Country è poi dotata di allestimento Momentum, che dei quattro disponibili è il secondo in ordine di completezza. Il Momentum comprende diverse soluzioni, a partire dall’infotainment e continuando con la tinta bicolore dei sedili in pelle. Non manca la strumentazione digitale e la chiave elettronica, disinseribile una volta che si è acceso il motore, rigorosamente Start&Stop.
In questo caso poi abbiamo alzato l’asticella, provando il D2 abbinato al propulsore Diesel da 2,0 litri e quattro cilindri in linea, capace di 120CV e 240Nm di coppia con Geartronic Volvo a sei rapporti. Si tratta di un cambio automatico votato alla silenziosità e all’efficienza, che può essere impostato in modalità sequenziale nel caso ce ne fosse bisogno o, per meglio dire, nel caso abbiate particolarmente fretta.
Saliamo a bordo e la seduta è comoda, la V40 ci lascia a dominare la strada senza proporzioni da Sport Utility. Se abbiamo riscontrato una piccola pecca nella V40 Cross Country è la sua strumentazione d’infotainment, che nella versione da noi provata si affidava ad un piccolo schermo a colori incassato nel cruscotto. Ha navigatore, collegamenti audio e la plancia offre il clima bizona, ma manca il touchscreen. A favore della casa svedese bisogna aggiungere che, trattandosi di un modello Volvo Selekt, ha per forza di cose qualche anno sulle spalle. L’eleganza svedese in tutto questo regna sovrana, a cominciare dal tunnel centrale composto e ben rifinito. A onor del vero è difficile posare lo sguardo su una finitura trascurata o su plastiche poco all’altezza,
Tornando alla guida, il motore si è dimostrato da subito piuttosto silenzioso, anche se non è questo il maggior pregio dell’auto. La V40 Cross Country infatti offre delle sensazioni di guida davvero notevoli. Cominciamo a parlare dello sterzo, diretto quanto basta a farci sentire la situazione in pugno ma mai troppo rigido nelle manovre.
Questo, unito all’assetto indovinato, offre quello che in Mini -per fare un esempio- chiamano go-kart feeling, la sensazione di avere tutto sotto controllo e quindi di poter spingere. La V40 Cross Country ha, però, un’altra freccia al suo arco: è molto, molto comoda. Certo, con quattro persone a bordo lo è di più che con cinque, ma chi guida -anche grazie alle regolazioni elettroniche del sedile- si trova in un’ottima situazione. Le imperfezioni dell’asfalto vengono assorbite senza remore ed il peso complessivo della vettura mantiene sempre in condizioni di ottima aderenza. Quello che forse non farà piacere ai più alti è lo spazio ridotto che li separa dal cielo, che detta così sembra una canzone per Sanremo, ma nella realtà costringe chi supera il metro e ottantacinque a stare un po’ chino.
Ad andature sostenute l’auto risulta particolarmente silenziosa, stabile, e continua ad offrire quella sensazione di compattezza che ci ha catturati nelle prime battute del test.
Nei parcheggi la vettura diventa facile da gestire, anche grazie alle misure piuttosto contenute: la nostra Cross Country misura 437 centimetri in lunghezza, 178 in larghezza e 146 in altezza. Il passo è piuttosto corto rispetto alla lunghezza complessiva della vettura, ma nonostante tutto nei 264cm di spazio le gambe possono distendersi quanto basta. Ciò che è piaciuto meno agli estimatori di Volvo V40 è il bagagliaio, che si ferma a 324 litri di capienza ma che può arrivare a 1.021 con l’abbattimento dei sedili, i quali si possono gestire in proporzione 60/40. Effettivamente non si tratta di un gavone da camper, ma nemmeno dello spazio concesso da una citycar.
Quello che ha sempre contraddistinto Volvo, oltre ad aver inventato senza però brevettare le cinture, è l’attenzione per la sicurezza attiva. L’auto parte da uno standard di 7 airbag, tra cui uno per le ginocchia del conducente e, meraviglia delle meraviglie, il primo airbag per i pedoni. Ci auguriamo di non vederlo mai dal vivo, ma funziona in maniera piuttosto interessante: il cuscino d’aria si gonfia partendo dal punto di congiunzione tra cofano e parabrezza, contenendo di gran lunga l’impatto. Tra gli altri sistemi di serie poi c’è il city safety, che ferma per voi l’auto se procedete a bassa velocità e state per scontrarvi contro qualcosa o qualcuno.
-Linea riuscita
-Motore elastico
-Elevato piacere di guida
-Infotainment migliorabile
-Spazio del bagagliaio