In un comunicato ufficiale la soddisfazione dell’amministratore delegato e del presidente della Fiat.
Sergio Marchionne ha sottolineato come i dipendenti Fiat “con il loro voto hanno dimostrato di avere fiducia in sé stessi e nel loro futuro. Non hanno scelto soltanto di dire sì ad una nuova possibilità per Mirafiori, quella di lavorare e competere tra i migliori. Hanno scelto di prendere in mano il loro destino, di assumersi la responsabilità di compiere una svolta storica e di diventare gli artefici di qualcosa di nuovo e di importante.
In un Paese come l’Italia, che è sempre stato legato al passato e restio al cambiamento, e il referendum di ieri in parte lo ha dimostrato, la scelta di chi ha votato sì è stata lungimirante.
Rappresenta la voglia di fare che si oppone alla rassegnazione del declino.
Rappresenta il coraggio di compiere un passo avanti contro l’immobilismo di chi parla soltanto o aspetta che le cose succedano.
Sono sempre stato molto orgoglioso di quello che Mirafiori rappresenta per la Fiat, come custode della tradizione industriale della nostra azienda e del nostro Paese, e anche per quello che ha dimostrato di saper fare.”
Infine, dopo essere entrato nel dettaglio su cosa comporta per i lavoratori l’adesione al nuovo piano industriale ha concluso ricordando che “Come la maggior parte delle nostre persone ha compreso, non c’è nulla di eccezionale nell’accordo per Mirafiori, se non l’occasione di rilanciare la fabbrica, di darle il ruolo che merita sulla scena internazionale. Le critiche che abbiamo ricevuto sono state ingiuste e spesso frustranti.
Quando vedi che i tuoi sforzi vengono mistificati, a volte ti chiedi se davvero ne valga la pena. La maggioranza dei lavoratori di Mirafiori ha detto che vale sempre la pena di impegnarsi per costruire qualcosa di migliore.”
Sintetica ma non meno soddisfatta la dichiarazione del Presidente John Elkann: “Sono grato a chi ha avuto fiducia nel futuro e nella Fiat: la loro scelta apre nuove prospettive per tutte le donne e gli uomini che lavorano in fabbrica a Mirafiori.
Ha prevalso la volontà di essere ancora in gioco: dimostreremo che in Italia è ancora possibile costruire grandi automobili capaci di farsi apprezzare nel mondo.
Ora bisogna archiviare le polemiche e le contrapposizioni, affrontando le sfide che abbiamo davanti in modo costruttivo. Per parte mia, ribadisco il pieno e convinto sostegno della mia famiglia.“