Renault Clio è la vettura più venduta in Italia. Lo è da agosto 2018, quando è riuscita a spodestare dal trono l’eterna Fiat Panda. Difficile raccontare più in fretta il successo di una vettura che, nata negli anni Novanta, ha saputo interpretare con lo stesso linguaggio il mondo del fashion e quello delle corse. Quella che guidiamo oggi è la quarta serie, spinta da un generoso quattro cilindri da 1,5 litri Diesel da 90CV, declinata nella bella serie speciale Duel: inserti geometrici, badge dedicati e accenti di sportività per esaltarne lo stile.
La percezione generale resta fedele a sé stessa, con proporzioni azzeccate e una linea che continua a piacere. Sul nostro mercato l’unica a portare così bene gli anni, seppur appartenente ad un segmento diverso, è Alfa Romeo Giulietta. Così come la berlina del Biscione, Renault Clio continua a riscuotere successo grazie ad un gruppo ottico moderno e indovinato, un frontale sportivo e aerodinamico e una linea mai pesante, capace di convincere sia nella vista laterale che nei bei gruppi ottici posteriori. Le linee imposte da Laurens van den Acker, artefice delle ultime scelte stilistiche della Casa della Losanga, sono apprezzabili anche a distanza di tempo.
L’auto raggiunge appena i 4 metri di lunghezza (4062mm per i più attenti) che, con una larghezza di 1,945 metri specchi inclusi e un’altezza di quasi 1,5, offre un baricentro bilanciato e spazi generosi per almeno quattro adulti. I 300 litri di bagagliaio si fanno apprezzare quando facciamo la spesa, se carichiamo un passeggino a ombrello o se portiamo un paio di valige. Un ottimo risultato per un’auto dichiaratamente cittadina.
La versione Duel, sviluppata in collaborazione con Moschino, pone l’accento sui dettagli. Il grigio antracite della carrozzeria riprende la buona abitudine di Renault nel dare grande importanza ai colori, dalla profondità alla brillantezza. Una volta entrati nella vettura, l’ambiente risulta un ottimo compromesso in termini di qualità/prezzo. Da un’utilitaria del Segmento B ci si deve aspettare concretezza, ma un best-seller non può permettersi mancanze che facciano storcere il naso.
Per questo sulla Renault Clio c’è la giusta armonia di dettagli: le plastiche sono piuttosto rifinite nonostante qualche assemblaggio un filo rumoroso o, magari, non troppo curato. Sulla nostra Clio non manca il bracciolo centrale, apprezzabile su lunghe percorrenze, e il volante in pelle con comandi integrati offre da subito un’ottima sensazione.
Anche l’infotainment R-Link, posto al centro della plancia, si riesce ad utilizzare bene: consigliamo comunque di sfruttare le funzioni Apple CarPlay e Android Auto in quanto l’esperienza dell’utente migliora nettamente in termini di reattività e interfaccia. Belli poi i sedili, rifiniti con la trama che contraddistingue l’allestimento.
Quando, dopo svariati chilometri, ci viene in mente che le plastiche rigide sui pannelli porta potrebbero essere più rifiniti, ripensiamo ai listini di Renault. Con un prezzo di vendita che parte dai 13.350€ per la Renault Clio in configurazione base (qui trovate tutte le opzioni) sarebbe davvero ingiusto aspettarsi di meglio. Stesso discorso per il cambio a cinque marce, ma ci torneremo più avanti.
La chiave a scheda della Renault Clio, a differenza di quelle utilizzate per i modelli di fascia superiore, non convince fino in fondo. Troppa plastica e poche finiture, ma la chiusura centralizzata con chiave ad estrazione rimane sempre disponibile. La versione in prova, equipaggiata con il già citato dCi da 1,5 litri Diesel con 90CV, offre tutto quello che si potrebbe richiedere a una vettura pensata per il quotidiano. Andiamo però con ordine.
La seduta è comoda e permette una buona visibilità, anche al posteriore dove -a scanso di equivoci in cemento- c’è una telecamera di parcheggio con relativi sensori di prossimità. L’ergonomia, o se preferite la vivibilità dell’abitacolo, è uno dei punti di forza della piccola francese. Lo sterzo offre le giuste indicazioni per restituire una guida sicura e precisa, il tutto grazie a un’impostazione telaistica ben riuscita. La frizione si comporta bene e il motore, specialmente quando si tratta di utilizzo cittadino, reagisce con prontezza.
La Clio non soffre particolarmente sulle lunghe trasferte, dove è percepibile qualche fruscio aerodinamico (specialmente in zona retrovisori) ad alte andature. Il cambio a 5 marce manca di una sesta d’ampio respiro, ma basta tornare con la memoria a una decina d’anni fa per ricordarsi che avere un 6 rapporti (comunque disponibile per chi sceglie motorizzazioni più generose) non è da dare così per scontato.
Anche perché in ottica consumi, che si aggirano attorno ai 16 chilometri percorsi con un litro, l’auto si dimostra ancora una volta un’ottima alleata nel quotidiano.
A volte il successo di un prodotto è un mistero anche per chi lo ha concepito. Ecco, in questo caso è l’esatto contrario. Renault Clio tocca i giusti tasti, restituendo al pubblico una vettura bella da vedere e da guidare. Senza spendere troppo, né dal concessionario né tantomeno alla pompa, si guida un prodotto riuscito con un giro davvero ottimo sul mercato dell’usato.
Un piccolo appunto sulle motorizzazioni: nonostante le grandi città portino il Diesel alla gogna, abbiamo ragione di credere che un buon dCi come quello montato sulla nostra Clio Duel possa ancora dare grandi soddisfazioni. Certo, se percorrete pochi chilometri il benzina non offre nulla di meno.