La settimana scorsa il Consiglio di Stato aveva rigettato l’istanza del Governo contro la decisione del Tar del Lazio di stoppare gli aumenti delle tariffe autostradali e l’introduzione di nuovi caselli per il pagamento del pedaggio.
Dopo questa duplice decisione l’Anas aveva l’obbligo di ripristinare i prezzi del pedaggio ai valori precedenti il 1° luglio, data a partire dalla quale sono scattati i rincari, invece Federconsumatori fa notare che i prezzi sono rimasti invariati.
Inoltre, per l’associazione è inammissibile che i rincari siano avvenuti senza motivazioni plausibili e che vengano mantenuti contro il volere della magistratura.
L’atteggiamento che l’Anas continua a dimostrare per Federconsumatori è una offesa verso tutti quelli che utilizzano le autostrade italiane, di conseguenza l’associazione ha preso la decisione di diffidare l’Anas dal proseguire questo comportamento e di richiedere una eventuale inibitoria dell’Autorità giudiziaria nei suoi confronti (Federconsumatori in questo caso si appella all’art. 140 del codice del consumo).
E’ allo studio anche l’ipotesi di avviare una Class Action contro l’Anas per ottenere un risarcimento collettivo, dal momento che le concessionarie autostradali continuano ad incassare gli aumenti a suo favore.
A tal fine, è necessario conservare la ricevuta per chi ha viaggiato in autostrada.