Le tragedie di Jacopo a Passignano sul Trasimeno e di Elena a Teramo sono i due casi più eclatanti di un genitore che dimentica il proprio bimbo in auto, sotto il sole, per lunghe, interminabili ore. Ma purtroppo non sono casi isolati, se pensiamo che, nel mondo, i decessi di bimbi e neonati per episodi del genere sono veramente molto numerosi. Solo negli USA tra il 1998 ed il 2010 sono state registrate 497 morti di bambini per ipertermia, dimenticati in auto legati ad un seggiolino. E la cosa che fa più pensare è che solo nel 17% di questi casi il bimbo era stato lasciato intenzionalmente in auto dal genitore. In Italia non abbiamo purtroppo delle cifre precise in quanto queste casistiche non sono mai state numerate ma, secondo il Centro Studi sull’infanzia e l’adolescenza “don Silvio De Annuntiis” di Scerne di Pineto (Teramo), i pediatri ed i medici dei pronto soccorso sostengono che questi avvenimenti sono purtroppo più frequenti di quanto si possa pensare.
I bimbi vengono sì allacciati ai seggiolini, segno che il genitore è inizialmente attento alla sicurezza del proprio piccolo, ma poi, vuoi un impegno improvviso, un momento di stress, o il fatto che il bimbo si addormenti e non attiri più l’attenzione, succede qualcosa di inspiegabile che porta il genitore a dimenticarsi del figlio. E se ciò avviene in una giornata particolarmente calda, la tragedia è dietro l’angolo. Non occorre nemmeno che passino delle intere ore, in quanto l’ipertermia può arrivare anche in pochi ma fatali minuti.
E’ possibile quindi evitare tutto ciò? Sì, è possibile impedire che queste tragedie si ripetano. Serve tuttavia l’impegno di tutti, soprattutto dei politici, che possono imporre nuove regole ai costruttori di automobili affinchè rendano obbligatoria la dotazione e l’utilizzo di sistemi di aggancio Isofix per i seggiolini da bambini, abbinati però ad un sistema sia acustico che visivo che rilevi la presenza del pargolo a bordo ed avvisi l’automobilista nel momento in cui quest’ultimo abbandona l’abitacolo.
Un dispositivo del genere è di facile applicazione anche perché l’Isofix già sfrutta, tramite i suoi ancoraggi, alcuni collegamenti diretti tra i seggiolini e il corpo della vettura. Questi ancoraggi, infatti, potrebbero essere usati per i contatti elettro-meccanici tra un sensore sulla seduta del seggiolino e un avvisatore acustico-luminoso sul cruscotto senza dover dotare la vettura di spinotti volanti che, invece, renderebbero necessario un intervento ad hoc dell’automobilista.
Sicuramente tale dispositivo avrebbe un costo aggiuntivo ma crediamo che in ben pochi si opporrebbero a spendere qualche decina di euro in più in cambio della sicurezza totale dei propri bambini. In definitiva, il primo passo dovrebbero farlo le istituzioni per sollecitare le Case automobilistiche a un intervento in tale direzione, un intervento che eviterebbe di leggere nelle prime pagine dei giornali di tragedie tanto crudeli, specie quando riguardano i bambini.