Seat Tarraco è la nuova ammiraglia della casa spagnola. Il nome, scelto dagli estimatori del marchio, viene da quella che in antichità era la città di Terragona, mantenendo così la tradizione. Il carattere, invece, è quello del SUV da lunghi viaggi e famiglia, con possibilità di configurare i 7 posti e tanto spazio di carico.
Le dimensioni sono la prima cosa a caratterizzare Tarraco, lungo 4,735 metri e alto 1,658: grande, ma non esagerato al punto di penalizzare la manovrabilità nel centro cittadino. L’auto è stata disegnata nel centro stile di Martorell, alle porte di Barcellona, ma verrà prodotta in Germania insieme alle altre vetture del gruppo costruite sul pianale MQB A+, variante a passo lungo del modulo impiegato su tutto il Gruppo Volkswagen, Audi inclusa.
Le linee della Seat Tarraco non reinventano canoni già visti con le ultime uscite del marchio, vanno semmai ad aggiungere nuovi dettagli. A spiccare, soprattutto, la fascia di LED al posteriore, che con un effetto piuttosto scenografico rende gli indicatori di direzione dinamici. Il frontale, leggermente rivisto, accentua l’imponenza della vettura.
“Se appare fatto bene, vuol dire che è fatto bene” questa la filosofia a cui si ispirano i designer Seat guidati da Alejandro Mesonero. Inutile dire che i numeri danno ragione alla Marca e al suo timoniere, l’italiano Luca de Meo, che può raccontare come orgoglio un aumento delle vendite del 21,9% in termini globali e addirittura del 27,73% sul mercato italiano dal 2018. Tarraco rappresenta uno dei pilastri del piano d’investimenti da 3,3 miliari tra il 2015 ed il 2019 messo in atto da Seat.
Da ammiraglia del marchio, la Seat Terragona sfoggia il meglio della tecnologia del gruppo, sia per quanto riguarda i motori (di cui parleremo più avanti) che per quanto concerne la tecnica. Il SUV iberico infatti sfrutta il sistema DCC (regolazione dinamica dell’assetto) per ridurre al minimo rollio e beccheggio nel misto e rendere i viaggi più confortevoli sulle lunghe distanze.
A corredo poi ci sono gli ADAS, con Lane Assist e Front Assist di serie, mentre la lunga lista di optional comprende Blind Spot Detection, Traffic Sign Recognition, Traffic Jam Assist, ACC (Adaptive Cruise Control), Light Assist. Irrinunciabili, a nostro modo di vedere, gli ultimi due.
In termini di sicurezza Seat Tarraco è dotata di un sistema di chiamata d’emergenza automatica nel caso in cui la situazione dovesse risultare critica secondo gli standard della centralina dedicata.
Agli interni la tecnologia della vettura non teme confronti: il Virtual Cockpit da 10,25 pollici (di derivazione Audi) gestisce una strumentazione poliedrica, mentre il display infotainment da 8″ posto al centro dell’abitacolo garantisce un’ottimizzazione multimediale che spazia dalla compatibilità con Apple CarPlay e Android Auto ed arriva -se si sceglie il Navigation Plus 8″- anche al gesture control, anteprima assoluta per Seat.
Per il lancio Seat Tarraco sarà disponibile con due motori a benzina e due Diesel, mentre più avanti “sarà disponibile anche con tecnologie di propulsione alternative” spiegano in Seat senza però scendere nei dettagli. Più che metano, di cui il gruppo si è fatto ambasciatore, c’è da aspettarsi una variante Plug-In Hybrid, ma le informazioni sono ancora limitate.
Chi cerca il benzina può orientarsi sui quattro cilindri TSI, il primo con 1,5 litri di cubatura e 150CV (fornito di trazione anteriore e cambio a sei marce) e un secondo con motore da 2.0 litri, 190CV, completo invece di cambio DSG a 7 rapporti e trazione integrale 4Drive come unica opzione.
La fiducia nei Diesel viene confermata da due TDI da 2,0 litri, il primo da 150CV con trazione e cambio a scelta ed il secondo con 190CV disponibile solo (come per il top di gamma a benzina) con 4Drive e DSG a 7 marce.
I prezzi di Seat Tarraco non sono stati resi noti, ma sarà possibile ordinare l’edizione lancio entro la fine dell’anno.