Il momento tanto atteso è arrivato: il Gruppo Stellantis ha presentato il suo piano strategico verso la completa elettrificazione della gamma veicoli di FCA e PSA, che richiederà un investimento di oltre 30 miliardi di Euro in cinque anni di lavoro. L’obiettivo? Rendere le auto a batterie più democratiche e alla portata di tutti, senza tuttavia stravolgere le abitudini di utilizzo della clientela e con un costo (esclusi Ecoincentivi) allineato a quello delle endotermiche entro il 2026.
Come raggiungere questi ambiziosi obiettivi? Ridefinendo le priorità e la “missione” di ogni singolo brand: partendo dai marchi del Lingotto, la Fiat ha il compito di introdurre tra il 2023 e il 2024 una versione elettrica per ogni singolo modello in gamma, compresa la Centoventi che dovrà estendere a un più ampio pubblico il mondo della mobilità sostenibile diventando, di fatto, l’erede elettrica della mitica Panda. In quel di Torino, comunque, l’elettrificazione sarà uno dei capisaldi fondamentali al punto che troverà spazio non solo nella divisione Veicoli Commerciali (anche con la tecnologia fuel cell a idrogeno) ma anche nel brand Abarth, che si convertirà completamente alle batterie dal 2024.
Anche Alfa Romeo sarà protagonista in questa “rivoluzione verde” di Stellantis: con un nome trasformato nell’occasione della conferenza stampa in “Alfa e-Romeo” la Casa di Arese lancerà sempre nel 2024 la sua prima vettura 100% elettrica, vale a dire un B-SUV pronto ad essere realizzato nello stabilimento polacco di Tychy. Stesso destino anche per il marchio Jeep, che al momento ha in gamma l’ibrido plug-in sui quattro modelli più venduti ma che in futuro (entro il 2025) ha già in programma di introdurre l’elettrico 4xe nella totalità della sua gamma.
L’elettrificazione, inoltre, passerà anche per Opel, con l’arrivo per il 2025 della Manta E, per Peugeot e per i marchi ad alte prestazioni come Dodge e Ram: nel primo caso il Gruppo Stellantis ha fissato l’appuntamento per il 2024, quando la trasformazione delle muscle car in elettriche pure avverrà con il debutto dell’erede della Challenger, mentre nel secondo l’allineamento alla politica dell’alleanza avverrà con le “Ram eTechnology” che porteranno sul mercato il primo Ram 1500 completamente elettrico.
In sintesi, possiamo affermare che la strategia di elettrificazione di Stellantis toccherà praticamente ogni angolo delle sue componenti interne e questo avverrà attraverso l’introduzione di quattro piattaforme modulari specifiche, differenziate in base alle dimensioni della vettura che andranno ad equipaggiare e in grado di condividere i propulsori per adattarsi alle esigenze costruttive di ciascun marchio:
Tre le tipologie di motori che saranno costruiti: si parte dalle unità di base EDM #1 (acronimo di Electric Drive Module) a 400V da 95 cavalli per passare a quelle di fascia media EDM #2, sempre su architettura a 400V e con potenze comprese tra i 170 e i 245 cavalli. Le top di gamma, invece, saranno le EDM #3 a 400 oppure a 800V con performance variabili tra 204 e 449 CV: tutte e tre potranno equipaggiare automobili a trazione anteriore, posteriore o integrale e avranno il duplice obiettivo di raggiungere prestazioni nell’ordine dello 0-100 in soli due secondi e di garantire consumi inferiori ai 12 kWh ogni 100 km (con velocità di ricarica pari a 32 km al minuto).
Grande importanza sarà data all’implementazione software di queste tecnologie, gestite da firmware realizzati in collaborazione con Foxconn compatibili con l’intelligenza artificiale, gli aggiornamenti OTA e servizi di ricarica dedicati per privati e imprese, così come alla doppia chimica per la produzione delle batterie – rispettivamente esente da nichel e, successivamente, dal composto nichel-cobalto. Nel 2026, poi, faranno il loro debutto le celle allo stato solido, che insieme alle precedenti entreranno a far parte di un programma di riutilizzo e riciclo in cui i power-pack esausti saranno impiegati per la produzione di nuove batterie.
Questo ridurrà i costi ma anche i consumi: per non arrivare impreparati all’ipotizzato raddoppio del fabbisogno di energia entro il 2030 (che passerà da 130 a 260 GWh annui), Stellantis ha infine annunciato la creazione di una terza “Gigafactory” nella località di Termoli a sostegno di quelle già presenti in Francia e in Germania, che andranno a completare un quadro caratterizzato complessivamente da cinque impianti di cui due negli Stati Uniti. La fornitura? Si parla di 170 GWh per le basi europee e di 90 per quelle americane, attualmente ancora in via di progettazione.