Test Drive Jeep Cherokee Overland, la prova del MultiJet da 200CV con 4×4

Abbiamo provato la Jeep Cherokee Overland equipaggiata dal potente 2,2 litri Multijet con 200CV e 440Nm di coppia, forte della trazione integrale e di un allestimento completo. Ecco le nostre impressioni di guida

Jeep Cherokee è un’icona moderna. Il SUV del marchio statunitense porta il nome di una delle più antiche civiltà di nativi americani, Cherokee, un popolo estremamente empatico e spirituale che tra i propri discendenti annovera la leggenda del rock Jimi Hendrix. La Casa di Toledo ha quindi donato una forte personalità al fuoristrada che, per chi non lo sapesse, viene prodotto dal 1974.

Nei primi anni del nuovo millennio l’auto venne venduta negli Stati Uniti con la nomenclatura Liberty, per poi tornare ad essere chiamata Cherokee con la quinta serie del 2013. Questo cambiamento è dovuto soprattutto al fatto che diverse componenti tecniche cambiarono in funzione di una nuova destinazione d’uso, più cittadina e meno fuoristradistica.

Un nuovo volto che è stato apprezzato immediatamente da un mercato globale alla ricerca di SUV ricercati nello stile e costruiti con cura.

Ad oggi Jeep Cherokee è uno dei SUV più versatili del mercato, risulta infatti capace di amalgamare bene prestazioni fuoristradistiche ad un comfort di bordo da  best in class. Abbiamo avuto la possibilità di testare la nuova Jeep Cherokee nella sua configurazione più prestigiosa, ovvero nella versione Overland equipaggiata dal 2,2 litri MultiJet con 200CV e trazione integrale.

Un’occhiata da vicino

New Jeep Cherokee Headlight

La Jeep Cherokee punta a distinguersi dalla concorrenza con scelte stilistiche identitarie, a partire dai gruppi ottici disposti su tre livelli e continuando con l’iconica griglia a sette feritoie tipica del marchio. La vettura, vista frontalmente, racconta subito una certa robustezza strutturale, specialmente in questa versione Overland dove i paraurti sono in tinta con la carrozzeria per restittuire uno sguardo d’insieme ancora più imponente.

Le dimensioni dell’auto di 4,6 metri in lunghezza, 1,9 metri in larghezza e 1,7 in altezza conferiscono proporzioni azzeccate al corpo vettura: un ottimo compromesso fra la manovrabilità che ricerchiamo nel centro cittadino ed il comfort necessario ad intraprendere i viaggi più lunghi.

In termini di vani di carico offre oltre 500 litri di bagagliaio, 1260 abbattendo i sedili frazionabili con il tipico schema 40/60.

La fiancata restituisce un certo dinamismo alla vettura, che in questo caso monta anche dei bei cerchi in lega da 18 pollici. La distanza piuttosto marcata dal passaruota lascia intendere una certa predisposizione al fuoristrada, almeno sulla carta. Il posteriore invece sfoggia due scarichi cromati di generose dimensioni e un gruppo ottico piuttosto affilato.

Agli interni troviamo gli stilemi Jeep che hanno sempre contraddistinto il marchio, a cominciare dal Since 1941 e continuando con i lussuosi rivestimenti in pelle bianca della selleria con trama traforata per permettere il raffreddamento dei sedili d’estate. La plancia presenta invece rivestimenti in pelle nera ed una strumentazione dall’aspetto robusto di facile consultazione.

Sulla nostra Overland è poi montato il sistema di infotainment Uconnect da 8,4 pollici, molto fluido e capace di interagire con Android Auto ed Apple CarPlay. Piccola nota di demerito per i comandi audio e traccia sul volante, che essendo dietro la corona rischiano di confondere. Ciò detto, va anche considerato che l‘abitudine rende il tutto più facile.

Il tunnel centrale custodisce il rotore per selezionare le diverse modalità della trazione integrale (completo di 4WD Low e Hill Descent Assist) e la leva del cambio automatico a 9 rapporti. Mancano i paddle, ma per chi volesse divertirsi un po’ con i 200CV erogati dall’auto è possibile selezionare le marce in sequenziale. 

Per chi siede dietro, invece, le sorprese sono solo positive: lo spazio è tanto ed è possibile abbassare il sedile centrale per ricavare un comodo bracciolo con portavivande. Il tutto viene messo in luce da un tetto panoramico apribile, ottimo per conferire maggior ariosità all’abitacolo.

Come funziona la trazione integrale Jeep Active Drive II 4×4


D’accordo, Jeep Cherokee non è specialistica come Wrangler, ma rispetto a quest’ultima presenta un comfort di bordo senza paragoni ed un sistema di trazione integrale sufficiente ad affrontare buona parte degli ostacoli che incontrerete nella vita di tutti i giorni.

Pensiamo soprattutto a chi, magari, abita in zone montuose o di campagna. Ad aiutarci in queste condizioni interviene il sistema di Jeep battezzato Active Drive II. Attraverso il già citato rotore posto sul tunnel centrale si può scegliere la modalità più adatta al momento e sfruttare l’immenso Know-How del marchio statunitense per aggirare i pericoli più disparati.

Ecco, nel dettaglio, come funzionano le diverse modalità del Jeep Active Drive II.

AUTO – Si tratta della modalità su cui l’auto viaggia in condizioni normali. In questo modo l’auto ottimizza i consumi, in quanto la spinta del 4×4 entra in azione soltanto quando viene richiesto. Nel caso di brevi piogge, strade bianche o altri imprevisti momentanei, il sistema interviene automaticamente nella maniera più repentina. In questa modalità si  può attivare il 4WD LOW.

SNOW – Come suggerisce il nome, questa modalità è studiata per lavorare al meglio su neve, pioggia e tutte le altre situazioni in cui l’auto si trova ad affrontare fondi viscidi e insidiosi. In questo caso la trazione viene ripartita per il  60% all’anteriore e per il restante 40% al posteriore, così da avere sempre quattro ruote in presa senza però rischiare un eccesso di potenza dall’asse posteriore. In questa modalità le partenze avvengono automaticamente in 2° marcia così da evitare slittamenti e altri imprevisti. Anche in questo caso è possibile attivare il 4WD LOW.

SPORT – Questa modalità lavora in maniera opposta rispetto alla precedente, trasferisce infatti il 40% della coppia alle ruote anteriori ed il 60% a quelle posteriori. Questo per aiutarci a sfruttare al meglio il motore e, nel misto di montagna, chiudere le curve con una leggera spinta dal posteriore. La taratura è perfetta e non scompone l’assetto, mentre il controllo di trazione viene disabilitato -anche se il controllo di stabilità rimane attivo- per rendere la guida più pura. In questa modalità non è possibile attivare la funzione 4WD LOW.

 

SAND/MUD – Questa modalità è pensata per gestire tutte quelle situazioni in cui l’aderenza è seriamente compromessa. Sabbia e fango, ma anche altre condizioni critiche, vanno affrontate con questa modalità. In questi casi l’auto è in grado di trasferire fino al 100% della coppia all’asse posteriore. La guida nella modalità Sand/Mud permette il 4WD LOW che, a dirla tutta, è anche consigliabile quando si viaggia in queste.

La Modalità 4WD LOW, infine, serve invece a massimizzare la coppia motrice a basse andature, riducendo il rapporto fino ad uno strabiliante 56:1 massimizzando la spinta (che arriva con una coppia di 440Nm ) a velocità ridotte. Il principio è lo stesso che viene impiegato sulle motrici dei TIR ed i macchinari agricoli: grande potenza a basse velocità.

Jeep Cherokee Overland: come va

La posizione di guida di Jeep Cherokee mette subito a proprio agio. Si regola elettronicamente, è abbastanza rialzata ed offre una buona visibilità periferica. Da apprezzare anche la nitida telecamera di parcheggio posteriore, ovviamente corredata da sensori di prossimità.

Una volta partiti poi riusciamo ad apprezzare la reattività del motore, sempre pronto a regalare le piccole emozioni che ogni proprietario di Jeep si aspetta. Il cambio riesce a gestire splendidamente i 440Nm di coppia e, quando vogliamo la sportività, Cherokee non si tira di certo indietro. Le sospensioni sono abbastanza rigide da permettere una guida veloce nel misto, dove la modalità “Sport” massimizza le capacità dinamiche della vettura.

In autostrada invece a farla da padrone è il comfort, superlativo sia per quanto riguarda seduta e spazi a bordo che per ciò che concerne i fruscii, praticamente assenti ben oltre le canoniche velocità codice. Il motore, elastico e sempre generoso, produce qualche vibrazione ad alte frequenze da fermi, dove ci accorgiamo di essere alla guida di un’auto Diesel.

Niente di grave, per carità, anche perché la cosa è dovuta soprattutto al settaggio dell’ottimo cambio in dotazione. Nella maggior parte dei casi poi, lo Start&Stop taglia corto spegnendo il motore per fare un po’ di economia di consumo. Che, a proposito, non è niente male: con un po’ di impegno si riescono a percorrere 15 Km con un litro di gasolio.

Tornando alla guida più rapida, che evidenzia i comportamenti dell’auto, abbiamo rilevato una frenata sempre a punto in ogni condizione. Manca la leva del freno a mano ma si sa, Jeep Cherokee non è un fuoristrada puro ed il comando elettronico viene montato di serie sulla stragrande maggioranza delle vetture premium.  

Dopo due settimane di prova il messaggio è chiaro: puoi maltrattarla e metterla alla frusta, guidarla come un buggy o come una spider ma lei, senza farsi troppe domande, prosegue per la tua strada. L’assetto rimane composto e rigoroso dove competitor nemmeno troppo lontani (per fascia di prezzo e destinazione d’uso) si sarebbero ammorbiditi fino a farci perdere la traiettoria. Certo, la qualità si paga: la Jeep Cherokee Overland MultiJet 4×4 costa, a seconda degli optional scelti, circa 57.000€.

Ad oggi è disponibile una nuova edizione limitata, la Jeep Cherokee Night Eagle, venduta a partie da 19.500€ con il programma Jeep Free.

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