Di Opel Astra se ne sente parlare ormai dal lontano 1991, momento in cui venne venduto il primo esemplare di questa compatta che solo in Italia ha generato oltre 1 milione di vendite e che è stata auto dell’anno 2016. Le modifiche più rilevanti a questa nuova versione di Opel Astra sono sottopelle perché […]
Di Opel Astra se ne sente parlare ormai dal lontano 1991, momento in cui venne venduto il primo esemplare di questa compatta che solo in Italia ha generato oltre 1 milione di vendite e che è stata auto dell’anno 2016. Le modifiche più rilevanti a questa nuova versione di Opel Astra sono sottopelle perché dal punto di vista estetico la tedesca cambia ben poco.
Certo dal punto di vista estetico è stato fatto un lavoro di ammodernamento che ha prodotto un valore aerodinamico di Cx pari a 0,26 – che a dirla tutta è un valore di tutto rispetto. Sono riusciti a raggiungere questo importante risultato grazie all’adozione di alcuni elementi aerodinamici quali ad esempio delle protezioni nella parte inferiore del veicolo (un po’ come si fa in formula uno) ed alle ali attive che gestiscono l’ingresso dell’aria all’interno del sistema di raffreddamento. Ci sono poi altri piccoli accorgimenti sparsi qua e là, come ad esempio un piccolo triangolo in corrispondenza del vetro posteriore.
Sotto la carrozzeria invece è avvenuta una vera rivoluzione perché ci sono dei motori nuovi, ci sono delle trasmissioni nuove e c’è tanta tecnologia alla portata di tutti. L’obiettivo del costruttore tedesco e dichiaratamente quello di produrre auto in grado di inquinare poco e ridurre al massimo le emissioni di CO2.
Ma andiamo con ordine e partiamo dai motori.
Opel Astra viene proposta al mercato con una serie di motorizzazioni diesel e benzina, tutti realizzati in alluminio e tutti a 3 cilindri. La prima forma di carburante è rappresentata da un unico motore turbodiesel da 1.5 litri che viene declinato in due potenze differenti: 105 e 122 cavalli. Si tratta ovviamente dello stesso propulsore che semplicemente viene “tarato” con l’una oppure con l’altra potenza. In termini di trasmissioni va detto che la versione più piccola può essere equipaggiata solo con il cambio manuale mentre la versione più potente può essere accoppiata tanto al manuale quanto alla nuova trasmissione automatica a 9 rapporti.
In termini di valori di consumo si possono arrivare a fare 3,4/3,5 litri per 100 km con la trasmissione manuale mentre si consuma un po’ di più con la trasmissione automatica.
Questa nuova trasmissione automatica a nove rapporti fa proprio il suo debutto con questa vettura e rappresenta un’ottima soluzione per cercare di contenere i valori di consumo. L’ho provata in occasione di un breve trasferimento e oggettivamente, nel breve tratto in cui l’ho provata, ritengo si comporti egregiamente tanto in città quanto in un contesto di guida un po’ più aggressivo (ho percorso dei tratti senza limite di velocità).
Il diesel rappresenta un’ottima soluzione per coloro i quali hanno la necessità di fare tanti km e ci terrei anche a dire che tutti questi nuovi motori sono già Euro 6D (“definitivo”, non Temp) e quindi in grado di combattere qualsiasi sfida del futuro.
Passando alla benzina abbiamo invece due motori distinti, con due cilindrate diverse, anche questi sono completamente nuovi ed Euro 6D. La prima cilindrata è 1.2 litri mentre la seconda è 1.4 litri. Le potenze sono 110, 130 e 145 CV per il primo e 145 CV per il secondo.
L’elemento più interessante è rappresentato dal motore più grande perché viene accoppiato ad un ulteriore novità ovvero una trasmissione stepless di tipo a variazione continua. In termini tecnici purtroppo non abbiamo ricevuto particolari dettagli ed anche i comunicati stampa sono avari di informazioni dettagliate ma mi sento in dovere di spendere due parole su questa tecnologia che a mio giudizio è stata molto ben realizzata.
A livello tecnico si tratta di una trasmissione a variazione continua che a livello teorico avrebbe dovuto avere il classico “effetto scooterone” ma che invece all’atto pratico si comporta quasi come un convertitore di coppia. Non voglio scendere troppo nel tecnico ma il prodotto realizzato dai tedeschi è un progetto davvero ben riuscito che non fa per nulla rimpiangere l’adozione di questa tecnologia che da sempre un po’ il cruccio delle auto ibride giapponesi. Certo un minimo si sente, ma guardate voi stessi il video.
Fatta la ampia premessa circa i motori e circa le trasmissioni completamente rinnovate possiamo parlare del nuovo quadro strumenti che è oggi un mix tra analogico e digitale. Già dal primo allestimento infatti è disponibile questo utile strumento di viaggio grande ben otto pollici che fornisce una serie di informazioni utili al conducente e che può essere comandato attraverso i pulsanti presenti sul volante multifunzione.
Chi conosce il costruttore tedesco sa che la tecnologia nelle loro auto non è mai mancata ed anche questa nuova Opel Astra si porta appresso un bagaglio tecnologico di tutto rispetto. Partirei innanzitutto con la nuova telecamera anteriore che ora riconosce i pedoni ed interviene nel momento in cui rileva una potenziale collisione. Il sistema funziona effettivamente molto bene tanto che si preallerta ogni qualvolta vede un pedone anche se questo è semplicemente sul marciapiede. Chiaramente nella fase di preallarme non accade nulla: semplicemente si accende una piccola icona nell’ampio display da otto pollici ma provato su strada effettivamente devo dire che la caratteristica funziona perfettamente.
Sempre parlando di tecnologia un grande applauso va fatto a coloro i quali hanno realizzato il sistema di infotainment perché finalmente posso affermare di aver trovato un sistema sostanzialmente completo, semplice, intuitivo, versatile, con una risposta molto efficiente al tatto e soprattutto in grado di dialogare con il mondo Android ed Apple. A tal proposito menzionerei la ricarica induttiva collocata nel tunnel centrale (che finalmente ricarica il telefono con la giusta potenza).
Spendo infine altre due parole, oltre quelle già spese in precedenza, riguardo l’esperienza di guida intorno alla città di Francoforte, tra le colline e l’autobahn senza limiti. Il lavoro di alleggerimento della vettura è tangibile nei trasferimenti di carico perché i piegamenti sono praticamente inesistenti ed inoltre le nuove sospensioni fanno un ottimo lavoro. Lo sterzo è anch’esso stato ricalibrato ed è oggi molto più preciso e diretto.
In Italia parte da 23.800 € con l’allestimento GS-LINE che fornisce, già di serie, il sistema di navigazione touch da 7 pollici, il climatizzatore bi-zona i sedili AGR (comodissimi), la tecnologia Opel-Eye (la famosa telecamera di cui sopra) ed i cerchi da 16. Lo step successivo Business Elegance aggiunge i famosi IntelliLux Matrix, il navigatore Pro da otto pollici, il quadro strumenti digitale, park assist, il sistema keyless e la telecamera posteriore.
C’è poi un’ulteriore versione “ultimate” ancora più ricca.
In sostanza credo che si sia fatto un ottimo lavoro con questa vettura compatta che in realtà ha delle dotazioni tecnologiche da vera ammiraglia ed apprezzo veramente molto lo sforzo del costruttore tedesco nel raggiungere ben 21% in meno di valori di emissioni in atmosfera grazie ad un lavoro veramente ben fatto. In Italia purtroppo si guarda spesso ai tedeschi ma quelli di un altro brand e forse varrebbe la pena di informarsi bene prima di acquistare.