[VIDEO] Prova in pista: Alfa Romeo Giulia GTA e GTAm, la berlina del Biscione oltre ogni limite

Sportivissime, gustose da guidare e veloci in pista. Alfa Romeo Giulia GTA e GTAm estremizzano i concetti della Quadrifoglio e si impongono, in questa edizione limitata a 500 esemplari complessivi, grazie ad un 2,9 litri V6 da 540 CV e aerodinamica in fibra di carbonio. Benvenuti in paradiso

Era il 2016 quando, dopo una lunga gestazione, Alfa Romeo ci invitò a Balocco a testare la neonata Giulia Quadrifoglio. Una macchina straordinaria (lo è tutt’ora) che faceva del piacere di guida il proprio maggiore punto di forza. Suo il compito di rilanciare il marchio e di aprire la strada al nuovo corso del Biscione. Cinque anni e qualche giorno dopo, siamo tornati a Balocco, stavolta per mettere le mani su Giulia GTA e GTAm. Nello stesso luogo in cui, nel 1965, venne sviluppata la prima GTA della storia. Ora il mondo è cambiato: non c’è più Sergio Marchionne che la Giulia l’aveva sognata e voluta, non c’è più FCA che adesso è Stellantis e, tutto sommato, anche le auto a motore endotermico stanno cedendo il passo a ibride e elettriche. Anche la Giulia però, con questa evoluzione, è cambiata moltissimo.

Un demonio in fibra di carbonio

Alfa Romeo Giulia GTAm frontale

Linee e filosofia sono rimaste invariate. A cambiare, su Giulia GTA e GTAm, sono soprattutto i dettagli. E l’anima. Perché il 2,9 litri bi-turbo di derivazione Ferrari adesso eroga 540 CV (30 in più della Quadrifoglio) grazie ad una revisione importante: sono state ridisegnate le bielle, il raffreddamento dell’olio, le turbine e la lubrificazione dei pistoni, è stata rivista la mappatura della centralina ECU ed introdotto uno scarico Akrapovič in titanio. Che suona, lo avrete sentito, come qualcosa di spettacolare. In termini di design poi, entrambe le vetture mettono in mostra una griglia frontale più ampia (che garantisce al motore 10% di aria in più) ed una struttura in fibra di carbonio che aumenta la deportanza assieme al nuovo splitter anteriore, in grado di generare un carico tre volte superiore rispetto a prima. Aumenta anche la carreggiata per garantire maggior stabilità, mentre su GTAm Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi hanno consigliato di estremizzare l’assetto, abbassando l’anteriore di un centimetro e alzando della stessa quota il posteriore. Alfa Romeo ha quindi lavorato in collaborazione con Sauber Engineering per affinare le prestazioni della macchina, che ora presenta bocchette d’aria più ampie, feritoie di raffreddamento per gli pneumatici, un fondo rivisto per ottimizzare i flussi d’aria e tanti componenti aggiuntivi: dalle minigonne laterali ai passaruota posteriori, passando per un generoso estrattore per arrivare allo spoiler integrato e alla generosa ala che lo sovrasta su GTAm. Per andare oltre poi ci sono anche cerchi monodado da 20 pollici a mettere bene in vista i dischi carboceramici sviluppati da Brembo. Si tratta quindi dell’unica berlina omologata per l’utilizzo stradale con cerchi monodado.

Interni da corsa per Giulia GTAm

Gli interni di Giulia GTAm

Plancia e comandi restano invariati, ma Alfa Romeo GTA è più sportiva di Quadrifoglio nei dettagli. C’è tanta Alcantara (per un’importante riduzione di peso) e i sedili anteriori hanno un guscio in fibra di carbonio, bellissimi. È salendo sulla GTAm – dove M sta a modificata – che ci accorgiamo di quanto il Marchio del Biscione abbia voluto spingersi lontano. Il divanetto posteriore è stato completamente asportato e fa spazio a due porta caschi intervallati da un’estintore ed un generoso rollbar in tinta con la carrozzeria, mentre i sedili sono ancora più estremi: sottili, per adattarsi alla guida col casco, e dotati di cinture Sabelt con chiusura a cinque punti. La vetratura posteriore è in policarbonato, che assieme a tutte le altre modifiche permettono una riduzione di peso di 100 chili. Resta, comunque, la classica cintura di sicurezza per l’uso quotidiano. Già, perché queste due vetture sono state concepite anche per l’utilizzo stradale, dove se la cavano meglio di quanto ci si possa immaginare.

La guida su strada

Alfa Romeo Giulia GTA posteriore

Mettiamo da parte per un momento gli sguardi attoniti della gente. E il tuono del doppio terminale Akrapovič ogni volta che premiamo a fondo sul pedale dell’acceleratore. Giulia GTA e GTAm si guidano incredibilmente bene, anche tra le stradine strette di paese. A richiedere un minimo di apprendistato è solo l’impianto frenante con cui è necessario prendere le misure, va infatti scaldato ed ha un mordente spaventoso, ma è la prassi per questo genere di dischi. C’è poi da segnalare la seduta che, inevitabilmente, sulla GTAm è sportivissima, a maggior ragione se decidete (come chi scrive) di viaggiare allacciando le Sabelt al posto della cintura standard. Il motore risulta estremamente elastico, pieno ad ogni regime di rotazione. Le cambiate poi – innestate da un automatico ad 8 marce – sono sempre fulminee. Durante la prova tra sole e pioggia abbiamo anche sperimentato le diverse modalità di guida del selettore DNA. In All Weather la macchina diventa più docile e, nonostante i 540 CV scaricati a terra dalle sole ruote posteriori, l’elettronica riesce ad intervenire sempre con dolcezza senza tagli troppo bruschi.

La guida in pista

Alfa Romeo Giulia GTAm

Il tracciato Alfa Romeo a Balocco è stato inaugurato nel 1961 e, in 50 anni, ha visto nascere alcune delle automobili più amate e desiderate del pianeta. Guidare GTA e GTAm su questo circuito, ancora umido in seguito alla pioggia, è stato un momento magico. Le macchine, entrambe a trazione posteriore, vengono aiutate da pneumatici Michelin Pilot Sport Cup 2 Connect, sviluppati appositamente per le berline di Arese. E ancora una volta dal selettore DNA, che permette anche di disinserire i controlli e dare libero sfogo alla cavalleria. Ad impressionare per prima è la stabilità. La macchina è piantata a terra, ma le sospensioni non rispondono secche: è soltanto costruita estremamente bene. E quando apriamo il gas mandandola in leggero sovrasterzo lei reagisce con dolcezza dandoci il tempo di reagire. È comunicativa, la GTA, anche se non siete piloti. Il motore poi – anche se i già citati piloti non saranno d’accordo – è talmente versatile che permette di entrare nella stessa curva con almeno due marce diverse (se non tre) ed uscire comunque fortissimo. Lo sterzo offre una confidenza impareggiabile.

Giulia GTA fiancata

La macchina reagisce in un attimo, estremamente precisa in ogni fase della guida, mentre curva dopo curva ci fa sentire più bravi. Più felici di guidare, di poter dire che nel nostro paese ci sono mille problemi ma non quello dei motori. Poche le differenze tra la “liscia” e la modificata, anche perché la seconda l’abbiamo guidata con la pista che stava già asciugando. Sembra, ad ogni modo, ancora più estrema e connessa con l’asfalto, ma il livello è altissimo su entrambe. Frenata di riferimento, inserimento in curva preciso e uscita che, grazie al differenziale con toque vectoring, permette di divertirsi senza troppe remore.

In Conclusione

Giulia GTA e GTAm

Difficile chiedere di meglio. Anzi, difficile immaginarlo. Alfa Romeo ha migliorato dove era già perfetta, fregandosene dei suoi difetti. Dicono (ed hanno ragione) che la tecnologia non sia all’altezza delle rivali, ma nessuno ha bisogno di tecnologia quando guida un’auto come questa. Perché al suo posto c’è la tecnica sopraffina degli ingegneri Alfa Romeo. E la mano di chi le macchine le costruisce con una passione che viene prima di tutto il resto. Alfa Romeo Giulia GTA e GTAm sono disponibili in tre colorazioni (Trofeo White, Etna Red e Montreal Green) che riprendono il tricolore italiano, e ne verranno costruiti soltanto 500 esemplari complessivi. Il prezzo, inevitabilmente, non è per tutti: 175.000€ per la GTA e 185.000€ per la GTAm.

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