Volare ai tempi del Coronavirus: gli aeroporti aperti e i voli cancellati

AGGIORNAMENTO 25 MARZO 2020

Le ripercussioni della pandemia globale stanno avendo una forte eco sul mondo dei trasporti, d’altronde non poteva essere altrimenti. Tra le compagnie aeree che hanno deciso di ridurre drasticamente o addirittura sospendere in toto le proprie attività se ne sono aggiunte molte in quest’ultima settimana di marzo.

A cominciare da Ryanair, che da oggi ha cancellato la stragrande maggioranza dei propri voli, e continuando con diverse compagnie europee low cost.

A seguire la politica del colosso irlandese c’è ad esempio EasyJet, che dal 24 marzo ha scelto di mantenere solo il 10% dei voli in programma per garantire agli inglesi il rientro in patria dopo le parole del primo ministro Boris Johnson il quale ha caldamente esortato la nazione a chiudersi in casa.

Discorso analogo per la spagnola Iberia, che permetterà il rientro dei cittadini spagnoli all’estero e poco più.

Ancor più drastiche invece le misure prese dalle celebri compagnie aeree degli Emirati Arabi: Emirates, Ethiad e FlyDubai hanno infatti deciso di fermare del tutto le proprie flotte per almeno due settimane, seguendo così le stringenti norme governative.

Non che dall’altra parte del mondo le cose vadano diversamente: Singapore Airlines ha ridotto di un clamoroso 96% l’affluenza dei propri voli, mentre South African Airways ha scelto di mantenere attivi esclusivamente i voli interni e sopprimere tutte le tratte internazionali almeno fino al 31 maggio.

Qual è la situazione in Italia Europa e resto del mondo

Quattro giorni dopo la chiusura completa dell’Italia a causa dell’emergenza scatenata dal Coronavirus, gli spostamenti da e per il nostro Paese stanno diventando sempre più complicati. Soprattutto per tutti coloro che, per motivi di lavoro, hanno la necessità di utilizzare i più importanti aeroporti italiani, che al momento sono stati ridotti a uno per regione secondo l’ultimo Decreto emanato dal Ministero dei Trasporti.

SOLO 18 AEROPORTI APERTI IN TUTTA ITALIA

In Lombardia, focolaio più importante dell’epidemia di Covid-19, l’aeroporto di Milano-Linate è stato chiuso, mentre quello di Malpensa mantiene attivo il Terminal 2, comunque fortemente limitato dalla cancellazione della maggior parte dei voli scelta dalle più importanti compagnie aeree europee. Stop ai voli anche per l’aeroporto di Firenze, una decisione che diventerà effettiva anche nei confronti di Roma Ciampino dalla giornata di domani, sabato 14 marzo, il quale assicurerà esclusivamente i voli di Stato, il trasporto organi, il traffico canadair e i servizi di emergenza; nel Lazio, quindi, rimarrà operativo solamente l’aeroporto di Fiumicino, con il solo Terminal 3 a garantire l’arrivo e le (eventuali) partenze dei voli di linea.

Attività sospesa anche per gli aeroporti di Olbia e Alghero in Sardegna, così come per Trapani Birgi e Comiso in Sicilia. Secondo quanto stabilito dal Ministero dei Trasporti, sono solo 18 le strutture aeroportuali ancora attive in Italia: oltre a quelle già citate rimangono gli aeroporti di Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Genovia, Lamezia Terme, Lampedusa, Napoli Capodichino, Palermo, Pantelleria, Pescara, Pisa, Torino e Venezia Tessera.

Volare Coronavirus Italia Estero

VOLI CANCELLATI E AEROPORTI CHIUSI

Questa situazione è la naturale conseguenza di quanto accaduto in precedenza nell’arco di 48 ore: gran parte delle compagnie aeree internazionali ha cancellato i propri voli da e per il nostro Paese, al fine di limitare il dilagarsi del contagio e di salvaguardare lo standard di sicurezza previsto. In questo momento, le nazioni che hanno annullato i trasferimenti aerei sono: Spagna, Portogallo, Danimarca, Austria, Ungheria, Albania, Marocco, Tunisia, Giappone, Malta, Turchia, Canada, Grecia, Polonia e Repubblica Ceca, ma anche Romania, Israele, Kuwait, Georgia, Belgio, Ucraina, Regno Unito e Stati Uniti.

Le compagnie aeree non vogliono assumersi rischi inutili: British Airways e Ryanair hanno deciso per l’annullamento di tutti i voli fino al 9 aprile, una data ulteriormente prorogata da parte di Air Canada e Delta Airlines fino ai primi giorni di maggio per i più importanti scali del Nord Italia. Jet2, Wizz Air e Air France chiuderanno gli spostamenti dal 14 marzo fino al 3 aprile, mentre EasyJet e Lufthansa hanno deciso di mantenere solamente alcuni dei loro voli, che in ogni caso non faranno scalo negli aeroporti delle ex-zone rosse di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.

In questo contesto, inoltre, gli Stati Uniti hanno decretato lo stop del traffico aereo verso tutti i paesi dell’Unione Europea, dai quali fa eccezione la Gran Bretagna dove potranno ancora atterrare i cargo commerciali. Alitalia, infine, ha già provveduto a bloccare la propria attività da e verso Malpensa, tagliando un buon 22% della capacità massima offerta sui propri aeromobili.

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VOLARE O NON VOLARE?

Viste le disposizioni previste dal DPCM del 9 marzo e considerato il fatto che, per spostarsi in Italia, è necessaria l’autocertificazione, la domanda che sorge spontanea è questa: è ancora possibile volare da e verso il nostro Paese in questo momento? Compatibilmente ai (pochi) voli rimasti disponibili, tale eventualità è circoscritta al motivo di tale spostamento: se lo scopo è quello di tornare a casa oppure il lavoro o, ancora, comprovate esigenze di salute, allora imbarcarsi su un aeromobile si può ancora fare.

In caso di cancellazione o di rinuncia, è inoltre ancora presente la possibilità di rimborso da parte delle compagnie aeree, con un risarcimento da 250 a 600 Euro a seconda della lunghezza del viaggio. Il limite temporale per questo sistema di tutela è fissato alla data del 3 aprile, oltre la quale il rimborso non è tuttavia garantito.

In ogni caso è necessario verificare la disponibilità del volo in questione: l’emergenza scatenata dal Coronavirus sta lentamente portando a uno stop progressivo del traffico aereo, al quale si può trovare un’alternativa nell’offerta ancora messa a disposizione dalle linee di comunicazione su rotaie. Benchè sottoposti a un assiduo controllo da parte delle Forze dell’Ordine e in parte soppressi e sostituiti dagli autobus in varie regioni d’Italia, i treni nel nostro Paese possono circolare con una maggiore libertà rispetto agli aerei. Sempre che non si decida di utilizzare la linea OBB verso l’Austria, attualmente sospesa proprio a causa di quest’emergenza.

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