Volkswagen Multivan T6 2016: la nostra prova su strada

Forse non lo riconoscete, ma è sempre lui.
Il Volkswagen Multivan T6 è figlio di un’icona non solo dell’automobilismo, ma di un’intera generazione. Il T1 -che poi sta a Transporter 1- è l’iconico Bulli messo in produzione nel 1950. Ha vissuto ricolmo di fiori nel sessantotto, così come negli Stati Uniti tra le Woodstock del tempo e l’opposizione alla guerra del Vietnam. Il Furgoncino Volkswagen insomma, quello che volevate comprare con gli amici una volta finito il liceo per girare l’Europa. Quello che ad oggi è arrivato alla sua sesta generazione senza un capello fuori posto, completamente rinfrescato dalle esperienze passate. Come un Executive Manager da multinazionale che ricorda i tempi in cui era un ragazzino ribelle, di quelli con le cassettine dei Sex Pistols e via dicendo.

La grossa rivoluzione stilistica è arrivata dopo il T3, e ad oggi il Volkswagen Multivan appare squadrato e robusto, ma ha definitivamente perso l’aria da furgone che lo caratterizzava un tempo. Più che un mezzo da lavoro è un comodo salotto adatto alla famiglia, con cui spostarsi nel massimo comfort anche sulle lunghe distanze. In questo il nostro T6 lascia monovolumi e station wagon in un angolo a prendere appunti, perché comodità e piacere di guida viaggiano più appaiati di quanto possa sembrare.

Abbiamo provato il Volkswagen Multivan Comfortline in allestimento Generation Six, equipaggiato da un solido 2,0 litri Tdi con 150CV e omologazione Euro 6. Tra città e autostrada il Multivan si è rivelato un compagno di viaggio ideale, ma il prezzo non è dei più accessibili.

Volkswagen Multivan: per starci dentro

Il design esterno del Multivan T6 è quantomeno pulito, a cominciare dal gruppo ottico a LED congiunto dalla maschera frontale, mentre lateralmente troviamo una modanatura e due portelloni scorrevoli per accedere a seconda e terza fila. I cerchi da 17 pollici sono quasi necessari, mentre il portellone del bagagliaio si apre verticalmente per ospitare 4,3 metri cubi di carico.

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Il design del gruppo posteriore non è niente di rivoluzionario, rimane invece fedele alle linee del marchio. Una volta entrati la sensazione è quella di aver aperto un geode: se da fuori è tutto piuttosto ordinario, gli interni offrono uno spettacolo a cui è difficile rimanere indifferenti. I 7 posti che abbiamo nella nostra versione sono ben distanziati ed altrettanto ben definiti, oltre al fatto che le prime due file hanno soltanto una coppia di sedili. In questo modo, gli spazi a bordo diventano ariosi e ben vivibili.

I sedili posteriori del Multivan Volkswagen possono scorrere sulle loro guide ed essere addirittura ruotati, in modo da permettere ai passeggeri di stare in circolo durante le trasferte più lunghe. La qualità dei componenti, a partire dalla tappezzeria e continuando con le numerose finiture, fanno scuola nel loro segmento. Sia la seconda che terza fila hanno un climatizzatore dedicato, oltre a vetri oscurati a cui si aggiungono tendine a scomparsa.

Plancia e strumentazione sono classici di Volkswagen, con l’infotainment touchscreen semplice da utilizzare posto al centro, sopra ai comandi dell’aria condizionata. Troviamo quindi i due quadranti di tachimetro e contagiri divisi da un piccolo display TFT.
Ciò che più piace -a noi- di questo Multivan è lo sterzo, che grazie ad un volante con dimensioni da automobile ed il design pulito targato Wolfsburg riesce a mettere a proprio agio chi guida. È uno dei punti forti riscontrati durante la prova, ma ne parleremo meglio tra poco.
A dare un’ottima impressione sono anche le finiture curate ed onnipresenti, oltre ai piccoli comfort come i braccioli per i sedili delle prime due file, maniglioni ovunque possano tornare utili e uno spazio a bordo davvero generoso. Curiosa l’opzione che permette di amplificare la voce di chi siede davanti per farsi sentire da chi invece si trova dietro, cosa che fa sorridere se si pensa ad una famiglia numerosa. La verità però, è che il Multivan figura molto bene anche come navetta di servizio, magari per scarrozzare turisti in giro per la città.

La nostra prova su strada del Volkswagen Multivan T6

Le sei generazioni di Transporter hanno fatto molta strada e, allo stesso tempo, sono stati uno spunto per il costruttore di Wolfsburg su come migliorare. Saliamo sul nostro Multivan apprezzandone da subito gli spazi ma, cosa ancor più importante, la seduta. La posizione di guida non è da furgonato, anzi.

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Quando si prende confidenza
con l’ambiente, tutti i comandi risultano al loro posto. Bene il cambio -manuale a sei rapporti- che si raggiunge con facilità, così come l’imponente leva del freno di stazionamento. Avviamo l’auto ed il motore appare, da subito, molto silenzioso. Non ci sono le vibrazioni dei vecchi Diesel, o per meglio dire dei veicoli commerciali di qualche anno fa. La plancia è esteticamente pulita, ingraniamo la prima e si parte. Anche i pedali non sono sovradimensionati, cosa che psicologicamente aiuta ad adattarsi alla svelta.

Le manovre sono semplici soprattutto grazie al raggio di sterzata ed all’ampia visibilità laterale e posteriore. Certo, non è girare con un’utilitaria, ma il Volkswagen Multivan è capace di farsi piccolo quando serve. In città infatti non si sente l’ingombro, semmai viene naturale spingere con decisione sull’acceleratore per tirare fuori la coppia dell’1,5 TDI. Il motore infatti è molto elastico e fluido, ma visto che permette di essere anche scattanti è un piacere che non vogliamo toglierci. E così si viaggia rapidamente, senza perdite di aderenza -anche minime- che renderebbero la guida più guardinga. Questo T6 è, con le dovute proporzioni, il go-kart dei furgonati. I primi limiti del mezzo li riscontriamo nel misto viaggiando a velocità sostenute: nei curvoni si avverte un certo rollio, inevitabile viste le proporzioni del nostro veicolo.

Forse la cosa cambierebbe se avessimo una famiglia numerosa ed i relativi bagagli, ma oltre a non aver provato possiamo ipotizzare che il T6 si difenderebbe comunque bene. Ciò che invece stupisce è la grande stabilità in autostrada -e oltre- dove si può spingere senza remore fino a velocità proibitive. Il Multivan rimane insensibile sul suo binario, riuscendo ad offrire quella sicurezza tipica soprattutto dei grossi SUV. C’è un leggero effetto vela, tipico degli spostamenti d’aria causati dai TIR, che rimane più che accettabile.

Per quanto riguarda il nostro TDI da 150CV i consumi sono rimasti piuttosto contenuti: il Diesel Euro6 di Volkswagen può permettersi, secondo la casa, di percorrere 100 chilometri con 7,7 litri di carburante nel ciclo urbano, 6,2 nel ciclo misto e 5,5 in quello extraurbano. Cifre non troppo lontane dalla realtà se si guida in maniera conservativa.

Allestimenti e prezzi del Volkswagen Multivan T6

Il Multivan può essere allestito in svariate maniere, sia per quanto riguarda il passo che per il numero di sedili e l’utilizzo.
Si parte dai 37.940€ per la versione Trendline equipaggiata dal 2.0 TDI per arrivare ai 65.580€ della versione top di gamma con allestimento Highline ed un motore 2.0 litri TDI, trazione integrale 4Motion e cambio automatico DSG. Purtroppo i vari optional, a cui non si può sempre rinunciare, sono piuttosto dispendiosi. Per conoscere tutti i prezzi e gli allestimenti del Volkswagen Multivan T6consultate il nostro listino cliccando qui.

In conclusione

Guidare il Volkswagen Multivan è una bella esperienza, a partire dalla semplicità con cui ci si adatta alle sue masse che sembrano scomparire. Ottimo il comfort a bordo, così come le finiture e l’infotainment in pieno stile Volkswagen. Dispiace un po’ per il prezzo, forse troppo elevato, sia per quanto riguarda la vettura che per i suoi optional pressoché irrinunciabili. La qualità, però, si paga.

Pregi e difetti del Multivan t6

Pregi

  • guidabilità
  • comfort a bordo
  • finiture

Difetti

  • prezzo d’acquisto elevato
  • prezzo degli optional

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