Quando uscì il primo film con Micheal J. Fox nel 1985, la Volkswagen Passat era alla sua seconda serie, con dodici anni sulle spalle. Il nome che a noi fa venire in mente il passato, per i tedeschi significa invece Aliseo, un vento tropicale che soffia in maniera costante con una certa intensità. È il vento dei pescatori, quello di cui racconta Hemingway nel suo più celebre romanzo, ambientato all’Avana. Sarà per questo motivo -forse- che la vettura più amata del gruppo di Wolfsburg ha preso il nome di un vento rassicurante.
La Volkswagen Passat negli anni si è sempre dimostrata un’auto completa, sicura e lineare, capace di soddisfare tutte le richieste degli automobilisti esigenti. Uno dei motivi per cui, tra le altre cose, è stata eletta auto dell’anno 2015. Tutta sostanza quindi, che abbiamo provato nella sua versione più completa e veloce, la 2,0 litri BiTdi da 240CV e 500Nm di coppia con cambio automatico DSG a 7 rapporti e quattro ruote motrici. Numeri importanti si sposano quindi con tecnologie di riferimento, con il risultato che la nostra Passat accelera da zero a 100Km/h in circa sei secondi, superando di gran lunga ogni aspettativa, nostra e di chi ci siede vicino. Come a dire che, volendo, si può andare in pista dopo aver portato a scuola i bambini a tempo di record. Trovare un punto debole per questa Passat, oltretutto completa di allestimento Highline, è particolarmente difficile. Ecco la nostra prova.
ICE CUBE
Il frontale della Volkswagen Passat Highline si sviluppa orizzontalmente con il gruppo ottico -immancabilmente a LED- che si incontra con la lunga e sottile griglia del radiatore. La modanatura anteriore, cromata, prosegue lateralmente con le minigonne, terminando con una finitura posteriore sopra al doppio terminale di scarico anch’esso cromato. Le cromature si ripetono sulle barre laterali poste sul tettuccio, così come sulla finestratura dell’auto. Non si può certo dire che i designer siano impazziti a cercare linee estroverse o futuristiche, piuttosto è evidente come abbiano lavorato per mantenere un’impostazione comune con le altre auto del marchio. Fredda e precisa, teutonica, millimetrica: La Volkswagen Passat è così, non lascia grande spazio all’immaginazione, ma si presenta completa e sicura dei suoi mezzi. Quasi un po’ sbruffona, come a dire che a lei di essere la più bella importa poco, perché tanto la gente la ama lo stesso. Dopo averla guidata, ci sentiamo di dire che un motivo per tutta questa sicurezza c’è eccome.
Una volta saliti a bordo della Volkswagen Passat Variant Highline si possono -anzi si devono- apprezzare gli interni, spaziosi ed ordinati come nella miglior tradizione del marchio. La plancia restituisce un’idea di ariosità, con la lunga bocchetta del climatizzatore bi zona che ricorda la griglia del radiatore. L’orologio analogico posto al centro della plancia è ben accetto, mentre l’infotainment -con navigatore, Bluetooth e radio- è tra i migliori che ci sia capitato di utilizzare: intuitivo, senza un’edera di pulsanti e bottoncini, ha due rotelline per le regolazioni ed un Touchscreen che trasmette bene anche sotto il sole. Più in basso troviamo un piccolo cassetto, utile magari per appoggiare lo Smartphone, mentre a fianco del cambio DSG ci sono i comandi per disattivare i controlli, cambiare la modalità di guida o disattivare lo Start&Stop.
Recensire quest’auto è dura almeno quanto lo è parlare della BMW R1200GS, regina delle vendite su due ruote, perché anche in quel caso trovare un vero difetto è difficile e si tende a pensare a favoritismi. Invece no ragazzi, anche dietro si siede comodi ed i controlli sul volante a tre razze sono semplici e funzionali, alla Passat ci si abitua in fretta perché è un po’ come se l’avessimo chiesta noi sistemata così, in modo che tutto sia al posto giusto. Se c’è una cosa che a noi non è particolarmente piaciuta è l’Active Info Display -che figura tra gli accessori- ovvero la strumentazione completamente digitale. Come suggerisce il nome, adatta le proprie grafiche a seconda di impostazioni di guida e delle richieste del guidatore. Molto curato e funzionale, perde qualcosa in termini puramente romantici per chi -come noi- vorrebbe dei quadranti analogici, tradizionali. È vero però che la Passat, già alla prima occhiata, ci fa intendere che il romanticismo è stato sacrificato sull’altare di funzionalità ed efficienza e questa non ne è che la conferma.
Ad ogni modo chi sceglie la Volkswagen Passat -a prescindere dalla motorizzazione- si aspetta un bagagliaio capiente: i 650 litri del vano di carico sono molti e ben sfruttabili, volendo poi si possono trasformare in 1780 abbattendo i sedili posteriori. Inutile dire che non manca la finestrella, per caricare gli sci o semplicemente offrire un buon bracciolo a chi siede dietro. L’auto misura una lunghezza di 4.767mm, una larghezza (con gli specchi) di 2.083mm ed un’altezza inclusa l’antenna del navigatore di 1.516mm. Il passo invece è di 2.786mm, a conferma di quanto la nostra Passat sia comoda per tutte e cinque le persone che possono entrarci.
UN PO’ DI TECNICA (poca però…)
Il motore da 2,0 litri BiTdi -Biturbo ad iniezione diretta- equipaggiato sulla nostra Volkswagen Passat è il più prestazionale tra quelli in gamma, si fregia infatti di 240CV e 500Nm di coppia massima già a 1.750 giri. I tecnici di Wolfsburg hanno lavorato sui componenti del motore per renderli più adatti a sopportare dei gradi di pressione elevati, mentre la sovralimentazione può raggiungere i 3,8 bar grazie al lavoro combinato delle due turbine che lavorano ad alta e bassa pressione. Il propulsore si interfaccia ottimamente con il cambio automatico DSG a 7 rapporti a doppia frizione in bagno d’olio, in modo da offrire cambiate veloci ed affidabilità di riferimento. Per tenere dei bassi regimi di rotazione e massimizzare la coppia poi, il volano della frizione è a doppia massa e presenta un nuovo pendolo centrifugo.
Tutto questo -ma certamente anche altro- è servito per trovare un bilanciamento tra prestazioni e consumi davvero molto interessante: secondo la Casa, la Volkswagen Passat Variant Highline con il 2,0 litri BiTdi da 240CV e cambio DSG consuma 6,4 litri di carburante per percorrere 100 chilometri nel ciclo urbano, 4,6 litri per 100 chilometri in quello extraurbano e 5,3 nel misto. Certo, non dovrete calzare ferocemente sull’acceleratore per avvicinarvi a questi numeri, ma anche grazie all’omologazione Euro6 questo BiTdi non è di certo particolarmente assetato.
LA NOSTRA PROVA
Abbiamo guidato la Volkswagen Passat Variant per due settimane, che purtroppo o per fortuna sono volate: il timore di avere qualche problema di agilità nei parcheggi è sparito immediatamente, infatti abbiamo constatato che la visuale posteriore è ottima e che le numerose telecamere di assistenza al parcheggio danno una mano più che sostanziosa.
Mettiamo in moto con lo starter posto sul tunnel centrale, e lo sterzo si dimostra da subito molto preciso e morbido. Trattandosi di un Diesel, pensavamo che il BiTdi fosse più rumoroso invece anche a freddo non c’è di che lamentarsi. Impostiamo il cambio su D -la modalità più conservativa- l’auto viaggia particolarmente fluida e a dir poco sorniona, con un’erogazione piena e consistente anche se si spinge a fondo sul pedale. Impostando il cambio su S invece la vettura gira più in alto, la risposta all’acceleratore diventa immediata e le quattro ruote motrici -con conseguente ripartizione tra gli assi, of course- rendono tutto più facile. Non abbiamo testato il 4Motion su fondi innevati, vero, ma il piacere di guida che regala l’auto nelle strade di misto è davvero notevole. L’assetto delle sospensioni è sostenuto senza essere però troppo rigido, il che permette di assorbire al meglio le rughe dei nostri asfalti e di mantenere una buona stabilità anche nei tratti veloci.
Merito anche dei cerchi in lega da 18 pollici su cui sono state installate delle coperture con spalla da 45mm a cercare il giusto compromesso. Se a qualcuno venisse voglia di fare uno scatto da zero a cento in 6,1 secondi, poi, dovrebbe semplicemente inserire la modalità di guida sport e pestare sul pedale, raggiungendo con ben poca calma i 240Km/h di velocità massima autolimitata. Lo sterzo, morbido alle basse andature, si fa più rigido quando è il momento di spingere, il rollio è veramente contenuto e la frenata, modulabile quando serve, sa anche essere molto aggressiva all’occorrenza. Disattivando i controlli di trazione e stabilità, l’auto diventa aggressiva, capace di stupire per come svolta in un fazzoletto e per la maneggevolezza, che una volta considerati i quasi 5 metri di lunghezza ha dell’incredibile.
La Volkswagen Passat ha dei prezzi che partono da 28.200€ per l’1.4 Trendline Bluemotion Technology, ma la versione da noi provata con propulsore BiTdi, allestimento Variant Highline, costa 46.399€. In ogni caso, potete consultare il listino cliccando qui.
IN CONCLUSIONE
La Volkswagen Passat è la chiusura del cerchio: spinge forte, sa essere molto comoda ed i consumi sono più che contenuti. Le finiture sono di ottimo livello, lo spazio nel bagagliaio è tanto e la sicurezza a bordo non manca. Non è esattamente “l’auto del popolo” e le linee non sono entusiasmanti, ma la sostanza c’è tutta.
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