Volvo V70 Multi-Fuel – Test Drive

Volvo V70 Multi-Fuel – Test Drive. L’impegno di Volvo per una mobilità sostenibile è più che tangibile, in quanto le proposte del marchio svedese spaziano in svariati campi e sono frutto di ricerche che aprono scenari davvero molto interessanti per quanto concerne le fonti di energia alternative.
Un esempio emblematico di quanto appena affermato è Volvo V70 Multi-Fuel, presentata a Parigi – e dintorni – al Michelin Challenge Bibendum 2006 (alla quale la redazione di Infomotori non poteva certo mancare), un prototipo in grado di essere alimentato da ben cinque tipi di carburante, mantenendo sempre performance di alto livello.
Multi-Fuel
Esternamente questa peculiare Volvo V70 mantiene in tutto e per tutto il design della versione di serie, con l’unica vera diversità rappresentata da un improbabile color verde pisello della carrozzeria, che però ben si sposa – idealmente – con il proposito di questa vettura, ovvero un maggior rispetto della natura. All’interno gli elevati standard Volvo sono in tutto e per tutto mantenuti, nulla manca al comfort tipico di questo marchio.
Le peculiarità di questo modello, dunque, risiedono nel sistema di alimentazione che, come dicevamo, è in grado di sfruttare ben cinque tipi diversi di carburante: l’hythane, il metano di origine biologica (biogas), il metano di origine fossile (CNG), il bioetanolo E85 (85% bioetanolo e 15% benzina) e la benzina. Vale la pena spiegare cosa sia il primo di questi cinque carburanti, perché ad alcuni potrebbe suonare nuovo: l’hythane è il nome commerciale di una miscela composta per il 90% da metano e per il 10% da idrogeno.
Il vantaggio immediato di una vettura come questa consiste nel fatto che la combustione di carburanti provenienti da fonti energetiche rinnovabili – come l’idrogeno, il metano e il bioetanolo -, non causa alcun apporto netto al volume di anidride carbonica di origine fossile che viene scaricata nell’atmosfera. Naturalmente, nessuno dei carburanti provenienti da fonti rinnovabili può sostituire completamente i carburanti di origine fossile (per lo meno non allo stato attuale delle cose), ma possedere un’auto come questa permette di rifornirsi con il tipo di fonte energetica più a portata di mano (alternativa se c’è o altrimenti semplice benzina), oltre che di soddisfare non solo la vigente normativa Euro 4, ma anche i requisiti proposti per la normativa futura Euro 5. Inoltre, per soddisfare la severa legislazione americana PZEV/SULEV è stato progettato un sistema catalitico alternativo, formato da ben due dispositivi catalitici, per emissioni bassissime in qualsiasi condizione di marcia.

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