Novanta anni fa si chiudeva di fatto la trentennale esperienza Opel come costruttore di motociclette. Quando infatti, nel 1929, la Casa di Rüsselsheim entrò nel gruppo industriale GM fu subito chiaro che gli interessi degli americani erano lontani dalle due ruote e l’anno seguente, si interruppe definitivamente la produzione di biciclette e di motociclette e le attrezzature utilizzate per produrle furono vendute alla NSU.
Sebbene la produzione di autoveicoli fosse in costante aumento, nella Primavera del 1901 i fratelli Opel realizzano che il tempo della motorizzazione di massa era ancora di là da venire e attingendo anche alle loro nuove esperienze motoristiche misero allo studio una prima motocicletta.
Motori bicilindrici
Ben presto però il pubblico cominciò a chiedere prestazioni superiori. Per questo motivo, da un lato la potenza della monocilindrica fu aumentata progressivamente entro il 1907 fino a 3,25 CV e dall’altro si costruì una bicilindrica ad accensione elettromagnetica da 3,5 CV.
I successi sportivi degli Anni Venti
Nei difficili anni del Primo Dopoguerra la produzione di motociclette, ben supportata peraltro da una serie di successi sportivi, contribuì non poco al fatturato della Opel. A partire dal 1922 le speciali monocilindriche a 4 valvole Opel vinsero praticamente tutte le gare tedesche. Uno dei corridori più famosi fu Fritz von Opel, figlio di Wilhelm, che riportò il nome della Opel sulla bocca di tutti.
Verso la metà degli Anni Venti Opel lanciò una monocilindrica di 498 cc che con i suoi 16 CV aveva prestazioni decisamente brillanti. La sua produzione proseguì fino al 1925, quando la Opel sospese nuovamente l’attività in campo motociclistico.
La Opel Motoclub
Le principali novità della Opel Motoclub erano rappresentate dal telaio realizzato in profilati d’acciaio stampati e chiodati anzichè in tubi d’acciaio (una soluzione che consentiva di contenere i costi di produzione e il peso della moto, aumentando al tempo stesso la rigidità e robustezza dell’insieme) e la forcella elastica di insolito disegno. L’offerta al pubblico della Motoclub prevedeva una versione base con motore da 16 CV (1.190 Marchi) e la SS con motore da 22 CV (1.290 Marchi) riconoscibile per i due tubi di scarico, dotate entrambe con cambio a 3 marce. Purtroppo la Motoclub arrivava tardi sul mercato. Da un lato si sentono segni di una crisi industriale e dall’altro la nuova proprietà cambiarono i piani dell’azienda.