Lamborghini Countach fa parte dell’immaginario collettivo e rappresenta una delle icone nella storia delle auto sportive anni ’70 e ’80, con la tipica forma a cuneo e gli spigoli vivi della sua carrozzeria. Prodotta dalla Lamborghini a partire dal 1971 resta a listino fino al 1990, per una carriera che attraversa dunque quasi 20 anni di storia e periodi fra loro molto diversi in campo automobilistico.
Nonostante la realizzazione venga sostenuta dalla casa del Toro il progetto è in realtà della Bertone per la quale lavora Marcello Gandini, lo stesso che ha firmato il disegno della precedente Lamborghini Miura. La nuova sportiva contribuisce in modo decisivo a diffondere il design tipicamente a cuneo.
Altra particolarità riguarda il nome, che non proviene come di consueto dallo spagnolo e nemmeno viene preso da una razza di tori da combattimento. Si tratta invece di un’espressione dialettale piemontese che esprime stupore e, come vuole la piccola leggenda che circonda la nascita di questo nome, pare sia stata pronunciata da un addetto ai lavori a tarda notte durante la visione del prototipo appena svelato.
Dopo una serie di prototipi e pre-serie la commercializzazione prende il via nel 1973 con la prima serie denominata LP400 dove il numero rappresenta la cilindrata del motore, un 4.0 litri, mentre la sigla denota la posizione del motore longitudinale posteriore. La potenza erogata arriva a 375 CV ad 8.000 giri grazie ai quali la Countach raggiunge la velocità massima di 315 km/h, tanto che proprio questa versione sarà la più veloce mai costruita.
La prima serie, la più ricercata e realizzata in 151 esemplari, è conosciuta come la “Periscopica” per via del taglio sul tetto resosi necessario per poter ospitare lo specchietto retrovisore periscopico. Questo particolare specchietto presente nei prototipi e in fase di progettazione, viene in realtà abbandonato in fase di industrializzazione ma rimane intatto il taglio da cui prende questo soprannome.