Con il tempo è diventata un vero e proprio oggetto di culto per tutti gli appassionati, grazie alle sue tecnologie direttamente derivate dal mondo della Formula 1 che le hanno permesso, negli anni, prestazioni difficilmente raggiungibili dalle sue avversarie di categoria. Stiamo parlando della mitica Renault 5 Turbo, modello introdotto per la prima volta al Salone di Parigi del 1978 e che sarebbe diventato, di lì a poco, la prima auto francese con motore turbo a benzina prodotta in serie.
Un’idea, quella lanciata dal suo ideatore Jean Terramorsi, che sarebbe diventata ben presto realtà: gli ingegneri della Renault lavorano alacremente sul progetto n.822, poi svelato nella sua completezza con un colorazione nera durante la presentazione stampa del novembre 1978. Al volante, in quell’occasione, si trovava Guy Fréquelin, lo stesso pilota che fece debuttare il primo prototipo della R5 nel Giro d’Italia del 1979. Un ritiro per noie meccaniche lascia l’amaro in bocca, ma non distoglie i grandi capi del marchio della Losanga dal loro obiettivo finale: produrre in serie questa piccola “bomba” a quattro ruote.
La prima “Turbo” proposta al grande pubblico arriva nel maggio del 1980, in un modello decisamente limitato negli allestimenti: solo una versione, quasi niente optional e due tinte per la carrozzeria (Blu Olimpo e Rosso Granata), che si alternano con quelle degli interni. Ogni auto prende forma inizialmente a Flins, dove viene realizzata la scocca, per poi proseguire il suo sviluppo presso gli stabilimenti Alpine a Dieppe: qui il motore, un quattro cilindri da 1.4 Litri capace di 120 cavalli e 165 Nm, viene dotato di turbocompressore Garrett e trasmissione a cinque rapporti, una combinazione vincente che permette alla R5 di raggiungere la velocità massima di oltre 200 km/h.
La prima versione di questa sportiva sarà prodotta in 802 unità e sarà il trampolino di lancio per la successiva Renault 5 Turbo 2: svelata al Salone di Parigi del 1982, questo modello si differenzia dal precedente per gli interni, non più firmati Bertone ma con abitacolo, sedili e finiture direttamente mutuati dalla Renault 5 Alpine Turbo. Per tutto il resto, la nuova “Turbo” è sostanzialmente identica alla sua progenitrice. Solamente nel 1983 il marchio della Losanga farà un ulteriore passo avanti, con una serie speciale dotata di propulsore da 2 Litri: sarà prodotta in soli 200 esemplari per ottenere l’omologazione in vista della partecipazione al Campionato Mondiale Rally nel Gruppo B.
Dopo il parziale fallimento ottenuto nel Giro d’Italia del 1979, Renault decide di investire il proprio tempo e le proprie risorse nel mondo delle competizioni in maniera molto cauta. Per la stagione rallistica del 1980-1981, infatti, la decisione è quella di far partecipare un’unica R5 Turbo ufficiale ai vari campionati nazionali e internazionali, tra i quali il Tour de France Automobile del 1980. Il successo viene sfiorato di pochissimo, la stessa sorte ottenuta nel successivo Tour de Corse, quando una foratura pregiudica la vittoria.
Sarà al Rally di Monte-Carlo del 1981, infatti, che l’equipaggio Ragnotti-Andrié porterà la Turbo sul gradino più alto del podio, preceduto da un secondo posto nel Rally des Cévennes del 1980 in cui esordì una speciale versione specificamente progettata per il Gruppo 4. Stiamo parlando della Renault 5 Turbo “Cévennes”, che successivamente venne commercializzata in modalità “chiavi in mano” oppure tramite l’installazione dell’apposito kit di trasformazione sulla versione di serie.
Nel 1983 il Gruppo 4 fu sostituito dal celebre “Gruppo B”, dove Renault fece esordire la nuova R5 Turbo “Tour de Corse”: questo modello vinse a mani basse la relativa competizione, un successo che poi portò alla sua commercializzazione proprio come era avvenuto per la Cévennes. L’unico difetto era l’utilizzo obbligato di pneumatici stretti che compromettevano la tenuta di strada nelle zone più difficili, un problema che fu risolto solamente nel 1984 quando il progetto originario della Turbo si evolse per dar vita alla R5 Maxi Turbo.
La cilindrata passa a 1.526cc, la potenza a 350 cavalli mentre il peso scende a 905 kg. Impianto frenante più potente, sterzo più diretto, una nuova aerodinamica e nuove sospensioni: questo era il progetto della nuova nata della Renault, che tuttavia corse solamente nel 1985 per fermarsi poi definitivamente. Le auto del Gruppo B stavano diventando troppo pericolose, per cui il marchio della Losanga decise di fare un passo indietro.
Le versioni da competizione della Turbo, tuttavia, non finiscono qui, perchè oltre ai Rally questa sportiva fu protagonista anche in pista, con la Coppa d’Europa Renault 5 Turbo: si trattava di una formula monomarca attiva tra il 1981 e il 1984, in cui vennero utilizzati gli esemplari originali della R5 opportunamente adattati con accessori indispensabili come il roll-bar, l’estintore, gli interruttori di protezione del motore e tanti altri. L’ultima Turbo da corsa prodotta, invece, fu la R5 Turbo 2 “Production”, un’auto da pista spettacolare che centrò innumerevoli vittorie nel Campionato Superproduzione dell’epoca.