La crisi economica scatenata dall’emergenza Coronavirus non sta risparmiando il mondo dei trasporti: grazie ai dati forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Centro Studi e Statistiche di UNRAE ha elaborato delle stime per il mese di giugno 2020, secondo le quali il mercato dei veicoli industriali ha perso il 47,2% delle immatricolazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (1705 unità contro 3231).
In questo modo il fatturato del primo trimestre 2020 segna un importante calo del 34,5% rispetto allo stesso lasso di tempo di riferimento del 2019, con 9.227 veicoli immatricolati contro i 14.080 dell’anno precedente. Una situazione sconfortante, che però cela delle mancanze ben più gravi da parte del Governo Italiano, come sottolineato da Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE.
“E’ deludente e inspiegabile la persistente disattenzione del Governo verso il settore dell’autotrasporto, che dopo essere stato osannato per aver garantito i rifornimenti durante il lockdown, affrontando seri rischi sanitari, viene di nuovo dimenticato quando si tratta di fornirgli sostegni validi alla ripresa. Non c’è stato alcun riscontro con le proposte fornite dalla stessa UNRAE, di concerto con le altre organizzazioni imprenditoriali dell’autotrasporto e del mondo automotive“.
“Chiedevamo un aumento del credito di imposta fino al 2025, l’azzeramento o una riduzione significativa delle tasse alle imprese almeno per un anno, l’istituzione di prestiti a lungo termine senza interessi e maggiori garanzie bancarie agli operatori del settore. A quanto ci risulta, nemmeno una di queste proposte è stata finora presa in considerazione e resa operativa dai competenti organi decisionali dello Stato“.
“Neppure i contributi 2019-2021 per gli investimenti nell’autotrasporto, già previsti per legge, hanno subito quella accelerazione che ci sembrava auspicabile, oltre che possibile, nelle procedure di assegnazione: nel darci assicurazione che i rispettivi iter burocratici sono stati avviati, i competenti organi del Ministero delle Infrastrutture dei Trasporti confermano peraltro che la fase operativa dovrebbe essere avviata nel prossimo ottobre. Quando la precedente si è chiusa ad aprile!“.
“Sembra, quindi, che si stia perdendo l’occasione di aiutare in maniera sostanziale il sistema dell’autotrasporto – continua Fenoglio – Non solo attraverso interventi di carattere fiscale o finanziario, ma anche attraverso la messa in opera di semplificazioni a costo zero per lo Stato, realizzabili ad esempio in tutte le operazioni relative ai veicoli, dalla loro identificazione certa al momento delle prove per l’omologazione e l’immatricolazione, fino ai servizi di assistenza e revisione, per favorire non solo il rinnovo del parco, ma anche una sua più razionale gestione, in funzione di maggior competitività e sostenibilità“.
“A settembre i nodi prodotti da ritardi e dimenticanze verranno al pettine – conclude Fenoglio – Non vorremmo allora che la conta delle aziende scomparse e dei lavoratori rimasti senza occupazione nell’autotrasporto, e nel suo indotto automotive, svelasse brutalmente una debolezza molto difficile da recuperare, che andrà oltre i dati negativi del momento e ridurrà drasticamente l’efficienza strategica di un comparto economico essenziale, ampiamente dimostrata ma riconosciuta solo a parole“.