Dopo i preoccupanti dati registrati dalla Guardia di Finanza a seguito dei controlli a tappeto effettuati su 2.500 distributori di benzina nel mese di gennaio, un emendamento del Governo al decreto trasparenza ha deciso di punire con multe da 200 a 2.000 euro a seconda del fatturato, i gestori delle pompe che non rispettano le norme di esposizione dei prezzi dei carburanti (scopri qui come calcolare i consumi della tua auto).
Per chi viola le norme, quindi, la sanzione amministrativa sarà calcolata tenendo conto del fatturato dell’esercente. La multa verrà applicata anche in caso di violazione dell’obbligo di esposizione del prezzo medio. Il non rispetto delle norme sarà sempre accertata dalla Guardia di Finanza che deciderà la durata della sospensione dell’attività da 1 a 30 giorni. Il prezzo medio calcolato e pubblicato dal Mimt sarà “su base regionale e delle province autonome” per gli esercenti sulla rete non autostradale, mentre “su base nazionale” per quelli che operano sulle autostrade. Il decreto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che dovrà stabilire le modalità delle comunicazioni, le caratteristiche e le modalità di esposizione della cartellonistica, inoltre, andrà adottato entro 15 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto. Verranno inoltre stanziati 500mila euro per il 2023 per lo sviluppo e l’implementazione dell’app e 100mila dal 2024 per il supporto tecnico specialistico e i servizi correlati.
“Questa è una presa in giro degli italiani e abbiamo chiesto in audizione alla Commissione Attività produttive della Camera di non convertire in legge un decreto che finisce per peggiorare la normativa vigente. L’innalzamento della sanzione massima è ridicola, considerato che la legge prevedeva da anni multe da 516 a 3.098 euro e che il decreto n. 5 pubblicato in Gazzetta aveva portato gli importi, rispettivamente, a 500 e 6000 euro. Insomma, in realtà la sanzione massima viene ridotta a un terzo, da 6.000 a 2.000 euro – ha detto Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori -. Considerato che nel 2022, su 5.187 verifiche della Gdf, le violazioni sono state ben 2.809, il 54,2%, mentre nel solo mese di gennaio 2023, nonostante i benzinai fossero sotto i riflettori, su 2.518 interventi, ben 989 sono state le contestazioni, il 39,3%, è evidente anche a un bambino che le multe dovrebbero salire e non certo diminuire”. “È un buco nell’acqua e non porterà benefici sul fronte della riduzione dei listini di benzina e gasolio alla pompa – fanno sapere dal Codacons -. Le sanzioni per i benzinai scorretti rimangono ancora irrisorie e non in grado di garantire adeguata trasparenza ai consumatori. Si tratta di un evidente passo indietro rispetto alla situazione attuale che di certo non va nella direzione di assicurare una maggiore trasparenza sui listini, ma sembra più un regalo ai benzinai“.