Il bollo auto è una tassa annuale che ogni proprietario di veicolo deve versare per poter circolare in modo legale sulle strade d’Italia. Questa imposta è destinata a finanziare non solo la manutenzione della rete stradale ma anche altre esigenze infrastrutturali legate alla mobilità e al trasporto.
Quando si acquista un’autovettura nuova, il pagamento del bollo prende in considerazione delle scadenze specifiche che variano in base alla data di immatricolazione del veicolo. Con questo articolo, abbiamo deciso di guidare i neoproprietari attraverso il processo di pagamento del primo bollo, esplorando non solo le scadenze ma anche i metodi di calcolo del bollo, le possibili esenzioni per determinate categorie di veicoli e le sanzioni applicabili in caso di ritardo nel pagamento. Parleremo anche del superbollo e di come questo influisca sul calcolo totale del bollo per le autovetture di nuova immatricolazione.
Per le autovetture nuove, la scadenza del bollo si determina in base alla data della prima immatricolazione del veicolo. Normalmente, il primo bollo deve essere pagato entro 12 mesi dalla data di immatricolazione. Ciò consente al proprietario di avere un anno intero per adempiere al suo obbligo fiscale relativo al bollo auto.
Nel contesto specifico delle auto di nuova immatricolazione, è importante notare che esistono delle differenze a seconda del tipo di veicolo e della regione in cui si risiede, in quanto alcune possono offrire periodi di esenzione o agevolazioni.
Ad esempio, i veicoli a basso impatto ambientale (come quelli 100% elettrici o ibridi) possono beneficiare di vantaggi come esenzioni totali o parziali. Tuttavia, per la maggior parte delle auto nuove, il primo pagamento si dovrebbe allineare alla normale scadenza annuale.
Per maggiori informazioni, comunque, vi consigliamo consigliamo di consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate oppure contattare direttamente il proprio ente locale per ottenere dettagli specifici relativi alla propria situazione in quanto le normative e le esenzioni possono variare notevolmente.
È possibile sfruttare diverse modalità per pagare il primo bollo auto. In particolare, è possibile pagare il bollo auto direttamente online sfruttando i portali dell’ACI, dell’Agenzia delle Entrate o attraverso la piattaforma PagoPA. Questi servizi permettono di effettuare il pagamento comodamente da casa usando una semplice connessione a Internet.
Un’altra soluzione consiste nell’utilizzare il servizio di home banking fornito dalla propria banca in modo da effettuare il pagamento direttamente dal proprio conto corrente. È possibile pagare il bollo presso gli sportelli ACI, gli uffici postali o attraverso reti di punti vendita abilitati come Lottomatica e Sisal.
In alcune regioni, il pagamento può essere eseguito anche tramite l’app IO. Anche Satispay è un sistema di pagamento accettato per il versamento del bollo in modo semplice e veloce. Infine, alcune regioni offrono la possibilità di domiciliare il pagamento del bollo, ottenendo talvolta anche degli sconti.
Per procedere con il pagamento del primo bollo auto, è richiesta principalmente la carta di circolazione del veicolo, che contiene tutti i dati necessari per calcolare l’importo dovuto (leggi questo articolo per scoprire come leggere la legenda del libretto di circolazione). Non sono richiesti altri documenti specifici, se non la ricevuta del pagamento precedente quando si tratta di un rinnovo del bollo.
Il primo bollo auto deve essere saldato entro l’ultimo giorno del mese di immatricolazione del veicolo. Tuttavia, se l’immatricolazione avviene negli ultimi 10 giorni del mese, il pagamento può essere spostato al mese successivo.
Per chi non lo sapesse, il superbollo è una tassa aggiuntiva applicata alle auto che superano una certa soglia di potenza del motore, definita a 185 kW o più. È stata introdotta per la prima volta in Italia nel 2011 come parte delle misure del Decreto Salva Vita, con l’obiettivo di aumentare le entrate statali durante un periodo di crisi finanziaria.
Il superbollo prevede il pagamento di una quota aggiuntiva per ogni kW di potenza che eccede la soglia dei 185 kW. Inizialmente, l’importo è di 20 euro per ogni kW eccedente, ma questo si riduce progressivamente con l’anzianità del veicolo.
Infatti, dopo cinque anni dall’immatricolazione, il costo per kW scende al 60% e continua a ridursi fino a risultare pari a zero dopo 20 anni dalla data di immatricolazione, momento in cui il veicolo può essere considerato storico.
Il superbollo può essere pagato usando il modello F24 Elementi Identificativi (Elide), sia online tramite i servizi bancari che presso gli sportelli delle poste, le delegazioni ACI e le tabaccherie convenzionate.
Il pagamento del superbollo deve essere effettuato dai proprietari, dagli usufruttuari, dai possessori con patto di riservato dominio ed agli utilizzatori a titolo di leasing. Esistono alcune esenzioni del pagamento del superbollo, ad esempio, per i veicoli storici o in certi casi per veicoli posseduti da persone con disabilità.
Per calcolare il bollo per un’autovettura nuova, esistono diversi strumenti online che facilitano questo processo, evitando così di dover fare i calcoli manualmente e di rischiare errori.
Questi calcolatori online sono accessibili attraverso diversi portali e permettono di ottenere rapidamente l’importo esatto del bollo auto, basandosi su specifici parametri del veicolo. I calcolatori di bollo auto funzionano inserendo dettagli specifici nella propria vettura, come la targa e la regione di residenza, oltre a informazioni sull’alimentazione del veicolo e la sua potenza in kW.
Una volta forniti questi dati, il sistema calcola automaticamente l’importo dovuto basandosi sui cretini attuali, che possono variare a seconda della regione e del tipo di veicolo. I siti dell’Agenzia delle Entrate e Il Portale dell’Automobilista offrono servizi di calcolo bollo auto nuova direttamente online.
Per gli automobilisti che hanno recentemente acquistato una nuova auto, esistono diverse esenzioni bollo auto nuova e agevolazioni bollo auto che possono ridurre significativamente l’importo dovuto o addirittura azzerarlo.
Queste agevolazioni variano in base a diversi fattori, come il tipo di veicolo, la regione di residenza e le specifiche normative ambientali. Ad esempio, le auto elettriche, ibride o a idrogeno possono beneficiare di esenzioni totali o parziali.
Questi sono stabilite a livello regionale e possono variare notevolmente. Per esempio, molte regioni offrono esenzioni incomplete per i primi tre/cinque anni per le auto elettriche e possono estendere benefici anche oltre, a seconda delle politiche ambientali regionali.
I veicoli registrati a persone con disabilità possono permettono di richiedere esenzioni del pagamento del bollo.
Veicoli che hanno un’età superiore ai 30 anni e sono registrati come auto storiche spesso ricevono esenzioni del pagamento del bollo auto. Ovviamente, queste vetture devono essere iscritte nei registri dei veicoli storici e non devono essere utilizzate come mezzi di trasporto quotidiano ma solo per eventi, manifestazioni e ai fini di conservazione.
Al di là delle esenzioni regionali, esistono incentivi statali per l’acquisto di veicoli meno inquinanti, come parte di programmi più ampi di incentivi alla mobilità sostenibile. Questi prevedono anche riduzioni o esenzioni del bollo per periodi limitati.
In caso di mancato pagamento del bollo auto entro la data di scadenza, si va in contro all’applicazione di sanzioni e interessi, i cui importi variano in base al periodo di ritardo. Se il pagamento viene effettuato entro 14 giorni dalla scadenza, la sanzione è dello 0,1% per ogni giorno di ritardo (ravvedimento veloce).
Tra i 15 e i 30 giorni oltre la scadenza, la sanzione aumenta all’1,5% del bollo dovuto più interessi legali (ravvedimento breve). Dal 31° giorno fino ai 90 giorni di ritardo, la sanzione ammonta a 1,67% più interessi (ravvedimento medio).
Oltre i 90 giorni fino a un anno, la sanzione è del 3,75% del bollo dovuto (ravvedimento lungo). Se il pagamento avviene dopo un anno dalla scadenza, la sanzione può raggiungere il 30% del bollo dovuto, a cui si aggiungono gli interessi legali accumulati nel tempo.
In caso di ritardi prolungati, la situazione può culminare nell’emissione di una cartella esattoriale, incrementando ulteriormente gli importi dovuti a causa delle sanzioni e degli interessi accumulati.
È importante ricordare che, anche in caso di ritardo, è possibile sfruttare il cosiddetto ravvedimento operoso per ridurre le penalità finanziarie, soprattutto nei primi tre anni dal mancato pagamento, grazie a una riduzione delle sanzioni dal 30% al 5%.
Il rimborso del bollo auto può essere richiesto nei casi di doppio pagamento (se il bollo è stato pagato due volte per errore), rottamazione o furto del veicolo (prima della scadenza del periodo di tassazione per cui è stato pagato il bollo), esportazione o radiazione per esportazione o esenzioni non applicate (nel caso di veicoli che avrebbero dovuto beneficiare di esenzioni, ma per i quali il bollo è stato pagato senza considerare questi).
Per avviare la procedura di rimborso, è necessario compilare un modulo specifico disponibile presso l’ACI o l’Agenzia delle Entrate. Il modulo deve essere compilato con estrema attenzione, inserendo tutti i dati richiesti, come i dati del veicolo (targa e numero di telaio), motivazione della richiesta di rimborso e documentazione che supporta la richiesta (come la ricevuta del pagamento del bollo, la denuncia di furto o il certificato di rottamazione).
Una volta compilato, il modulo deve essere inviato all’ufficio competente, che varia in base alla regione di residenza del richiedente. In alcuni casi, la richiesta può essere anche presentata online tramite i portali istituzionali predisposti per questi servizi.
I tempi per l’elaborazione della richiesta di rimborso possono variare. In generale, si riceve una risposta entro alcuni mesi dalla presentazione della domanda. È importante conservare una copia della documentazione inviata e del numero di protocollo della pratica per eventuali solleciti o chiarimenti.