Un’ulteriore proroga al taglio delle accise sui carburanti è stata approvata dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, e dal ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, per contrastare l’aumento inesorabile dei prezzi alla pompa di benzina, diesel, GPL e metano. La data dell’8 luglio è ora spostata al prossimo 2 agosto, termine entro il quale il Governo dovrà forzatamente trovare una nuova soluzione a quella che è diventata, a tutti gli effetti, una vera “emergenza prezzi” sui carburanti.
Ci si aspettava un incremento dello sconto già previsto di 25 centesimi (che diventano 30,5 se si considera l’Imposta sul valore aggiunto)… e invece l’abbuono rimarrà sostanzialmente invariato, costringendo tutti gli automobilisti italiani a fare i conti con prezzi costantemente sopra i 2 Euro al Litro anche in modalità di erogazione self-service. Attualmente la benzina si assesta tra 2,065 e 2,091 (no logo a 2,061), mentre il diesel tra 2,036 e 2,047 con le pompe bianche a 2,039 Euro; decisamente più alti i valori del servito, pari rispettivamente a 2,209 per la benzina e a 2,179 per quanto riguarda il gasolio. Scopri in questo articolo come calcolare il consumo di carburante della tua auto.
Si tratta di uno “sconto insufficiente e inadeguato a quella che oramai è un’emergenza nazionale – ha commentato a tal proposito Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Il Governo se non voleva tornare ai prezzi amministrati come da noi proposto, doveva alzare la riduzione di almeno altri 10 cent, in deroga per il gasolio alla normativa europea, e ridurre l’Iva dal 22 al 10%“.
Dello stesso parere anche il presidente del Codacons, Carlo Rienzi: “La misura posta in essere dal Governo è del tutto insufficiente, non risolve l’emergenza prezzi in Italia e non affronta in modo adeguato il problema. In queste condizioni un litro di benzina costa il 28,5% in più rispetto allo stesso periodo del 2021, con la spesa per il pieno che sale di circa 23 euro. Va peggio per il gasolio, il cui prezzo sale del 37,5% su base annua con un maggiore costo per il pieno di 27,7 euro. Ciò si traduce per una famiglia italiana in un aumento pari a 552 e 664 Euro in più all’anno“.