La Legge 40 del 2007, quella che negli ultimi 11 anni ci siamo abituati a chiamare familiarmente “Legge Bersani” è stata probabilmente l’iniziativa legislativa che ha maggiormente favorito le famiglie italiane negli ultimi anni – indipendentemente dal pensiero politico. Almeno per quanto concerne la regolamentazione del cosiddetto “bonus malus” utilizzato per stabilire le classi di merito di appartenenza, e di conseguenza il prezzo che dovremo pagare per il premio assicurativo RCA della nostra auto.
Il sistema è molto semplice e prevede uno sconto, tradotto con la promozione in una classe superiore, per ogni anno che non si provocano incidenti stradali. Ma la strada verso l’agognata “prima classe” è lunga, con il rischio di scendere di ben due categorie nel caso si sia causa di un sinistro. Ma quindi, tornando alla “mitica” Legge Bersani – vediamo quali sono i benefici. In virtù di essa è ad esempio possibile assegnare la “miglior classe maturata” ad una seconda auto posseduta da un altro componente della famiglia – purché sia dimostrabile che conviva nel medesimo nucleo familiare.
E per “dimostrabile”, ovviamente – basta metter mano allo “stato di famiglia”. Ad avvantaggiarsi maggiormente di questa possibilità abbiamo senz’altro gli automobilisti neo-patentati. Di fatto, i giovani che hanno appena ricevuto il permesso di guida sono i più tartassati dal punto di vista dell’RCA e sfruttare la miglior classe di merito portata a casa da padre o madre rappresenta un’ottima soluzione per risparmiare, parecchio. Una differenza di prezzo tra genitore e figlio ci sarà sempre, ovvio – ma la convenienza rispetto al partire dall’ultima classe è garantita!
Ma sono anche le “coppie di fatto” a potersi avvantaggiare della Legge Bersani. Proprio da questo mese di aprile sono state infatti spazzate via molte differenze di trattamento che molti assicurati – per “status” – hanno dovuto subire negli anni, compresi anche coloro che non sono sposati.