L’antifurto satellitare è uno dei più efficaci dispositivi atti a scongiurare il furto di un veicolo. La sua diffusione è in costante aumento in molteplici campi di applicazione: nelle autovetture ad uso privato, nelle flotte aziendali, in camion e furgoni, nelle motociclette.
La miniaturizzazione dei dispositivi ed un consumo energetico sempre minore hanno consentito agli antifurto satellitari di essere implementati anche nelle biciclette. A qualcuno potrà sembrare un’esagerazione, ma il fenomeno dei furti di bici nel nostro paese ha raggiunto livelli impressionanti. Aggiungiamo il fatto che una bici da corsa top di gamma può tranquillamente arrivare a costare 10.000 Euro… l’esigenza di proteggerla al meglio da malintenzionati risulta più che giustificabile!
Grazie ad un localizzatore in grado di comunicare con la rete di satelliti “Global Posizioning System”, la posizione del veicolo in questione è sempre rintracciabile. L’impianto antifurto è composto dal modulo GPS, da un modulo GSM e da una centralina elettronica in grado di gestire il tutto.
Il modulo GSM, ovviamente corredato da una SIM e da un apposito contratto telefonico attivo, provvede a comunicare ad una centrale operativa il tentativo di furto in tempo reale. A questo punto le autorità disporranno di preziose informazioni come l’esatta posizione del veicolo in questione, la sua direzione e la velocità alla quale sta marciando. Questa tecnologia consente inoltre di attivare a distanza azioni volte ad impedire il furto del veicolo, come ad esempio il blocco totale del motore.
Oltre a limitare la possibilità di furto, il sistema GPS applicato al mondo dell’auto ha aperto la strada a nuove interessanti funzionalità. Pensiamo ad esempio alla navigazione satellitare, al controllo delle merci in viaggio su ruota, alla gestione delle flotte aziendali.
L’ultima frontiera della tecnologia satellitare è la guida autonoma portata al debutto su vetture regolarmente in produzione e quindi sulle nostre strade dalla californiana Tesla.