Domenica 26 ottobre siamo stati ospiti di Alfa Romeo presso l’Autodromo Riccardo Paletti a Varano de’ Melegari, per il Corso di Guida Evoluta che si tiene al Centro Internazionale Guida Sicura Alfa Romeo. Il team di piloti ed istruttori, capitanato da Gordon de Adamich, si è dimostrato da subito gentilissimo e desideroso di trasmetterci quei piccoli segreti che permettono una guida sia in pista che su strada non soltanto “veloce” e pulita, quanto soprattutto sicura. Dopo un breve e caloroso benvenuto in sala briefing, alle ore 8.45, e la doverosa foto di gruppo, già dalle 9.20 ci tuffiamo nell’atmosfera della pista e delle aree designate alle esercitazioni di guida positiva (rivolte a migliorare la propria tecnica in pista) e guida negativa (orientate prevalentemente alla sicurezza).
I partecipanti vengono divisi in 6 gruppi di 6 persone ed ogni gruppo vede la presenza di 2 istruttori, per garantire di essere seguiti a dovere e di passare molto tempo in auto, senza lunghi tempi morti. Da questo punto di vista l’organizzazione è impeccabile. Il primo esercizio è quello dedicato alla frenata di emergenza su fondo bagnato e conseguente evitamento di un ostacolo, a bordo di una Alfa Romeo Giulietta. I tentativi si susseguono veloci e passaggio dopo passaggio, coordinati via radio dagli istruttori, miglioriamo a vista d’occhio. Dopo 6 o 7 passaggi viene il momento di un piccolo contest: vince chi riesce ad affrontare la frenata alla velocità più elevata, imboccando la via di fuga senza abbattere nessun birillo. Facciamo registrare un 80,32 km/h, un buon tempo anche se chi si aggiudica la gara supera addirittura gli 83 km/h.
Passiamo poi alla zona dove un’Alfa Romeo Mito è stata trasformata a dovere per divenire un’autentica regina dei traversi, con l’asse posteriore della vettura sollevato su un carrellino, freno a mano tirato e prima marcia inserita. Esercizio molto utile per capire quanto sia difficile guidare in condizioni di aderenza minima, ad esempio se nevica. Facciamo registrare un ottimo tempo (dopo qualche testa coda causato dall’eccessiva foga), ma il birillo abbattuto ci penalizza. Peccato, ma la lezione imparata è stata utilissima: gas costante, grande concentrazione e niente strappi, ecco il segreto per controllare la vettura alla grande. Si fa poi ritorno nell’area paddock per l’esercizio denominato GT Track: ci mettiamo alla guida di una Giulietta in modalità Dynamic e sfidiamo a tutta velocità un tortuoso tracciato a forma di “8”, delimitato dai classici conetti. La pista va fatta in seconda marcia ma a velocità sostenuta e con il tracciato parzialmente bagnato. Dopo una decina di giri di riscaldamento, nel corso dei quali prendiamo confidenza con la vettura, arriva il momento della gara cronometrata. Il segreto, secondo gli istruttori, è di guidare pulito ed andare paradossalmente un paio di km/orari più lenti ma inserirsi meglio in curva. Verissimo. I giri dove osiamo di più, il cronometro non scende sotto i 26.1″ mentre guidando in maniera pulita riusciamo ad ottenere un ottimo 25.5″ che ci vale il terzo posto nella classifica generale e, sorpresa di fine giornata, la coppa per il 3° classificato. Non è importante, quello che conta davvero è aver capito che guidando fluidi ed entrando bene in curva si è non solo più sicuri, ma anche più veloci.
Una veloce quanto gustosa pausa pranzo e si scende in pista, siamo carichi e determinati per affrontare al meglio i cordoli di Varano. Una decina di giri di prova, nei quali ci alterniamo alla guida di una MiTo 1.4 TB MultiAir TCT e di una Giulietta 2.0 JTDm: usciamo dai box ed affrontiamo subito la Parabolica, un tornante di 180°, quindi la Prima e la Seconda Esse, prima di tuffarci nella Ickx, curva a sinistra in leggerissima contropendenza seguita dal Ferro di Cavallo 1 e 2. Gli istruttori insistono sul fatto che queste curve, se ben impostate, possono essere fatte con un solo movimento del volante, senza aggiustare lo sterzo a più riprese. Tornantino a rientrare e ultima curva d’immissione sul rettilineo, dove scateniamo tutta la potenza delle due Alfa. Il tracciato è oramai memorizzato e ci mettiamo alla guida della Giulietta Quadrifoglio Verde con cambio TCT, davvero uno spasso!
Il meglio però, si sa, viene sempre alla fine, e l’Alfa Romeo 4C parcheggiata ai box prende magicamente vita: il suo ruggito, quello di un feroce leone, è inconfondibile. Non c’è il tempo nemmeno di stupirsi dato che siamo i primi a salire a bordo (non l’operazione più semplice al mondo in realtà). Regoliamo gli specchietti e via, ci lanciamo in pista. Usciamo dalla corsia box in seconda marcia e ci prepariamo a impostare la Parabolica. Anticipiamo il punto di frenata per prendere confidenza con il pedale sinistro incernierato in basso: soluzione atipica per una vettura stradale, che trae ispirazione dal mondo delle monoposto. Affrontiamo le due esse in accelerazione, snocciolando terza e quarta marcia in rapida sequenza. Il cambio doppia frizione TCT garantisce passaggi di marcia fulminei, sottolineati dal suono rauco dell’impianto di scarico sportivo. Ciò che più ci colpisce, in questa fase, è l’erogazione di coppia del 4 cilindri turbo con basamento in alluminio, che con i suoi 350 Nm fra 2.100 e 4.000 giri/min. sembra voler fare il verso alla 8C Competizione. Freniamo forte alla curva Ickx ed entriamo nella parte più tortuosa della pista. Al Tornantino la 4C mette in luce una purezza di handling davvero stupefacente: si riescono a mettere le ruote proprio laddove desiderato, con una fedeltà di risposta agli input impartiti dal guidatore che la colloca di diritto nell’olimpo delle auto sportive. Ne abbiamo la conferma nella staccata al fondo del rettilineo, dove i quattro dischi forati autoventilanti della Brembo tengono a bada con facilità gli 895 Kg di peso.
Nella corsia box ci sono anche due Alfa Romeo 8C Competizione…. saremo così fortunati da provarle? La risposta è sì! Sfruttiamo i 480 Nm di coppia max. del suo 4.7L per percorrere in terza marcia l’intera distanza dell’Autodromo Riccardo Paletti; c’è spazio per la quarta solo all’uscita della parabolica e sul rettilineo finale. L’esperienza al volante è decisamente coinvolgente: rollio e beccheggio denotano l’indole da Gran Turismo della 8C. La musicalità del suo 8 cilindri a V, tuttavia, non conosce rivali e l’aspetto sonoro domina totalmente l’esperienza di guida.
Rimane il tempo dei saluti e della consegna degli attestati di partecipazione (e, con un pizzico di orgoglio, anche della coppa per il terzo tempo assoluto sul circuito), per mano del simpatico Gordon De Adamich, prima di tornare verso casa. Purtroppo, non a bordo di una 8C o di una 4C.