La fiscalità legata all’automobile è un tema molto sentito da aziende e liberi professionisti. Per molti detentori di partita IVA l’automobile è indissolubilmente legata all’attività professionale e rappresenta il principale bene deducibile. Scopriamo insieme le percentuali di deducibilità del costo e di detraibilità dell’IVA sull’acquisto e sulla gestione.
Chi ha diritto a godere di determinati benefici fiscali legati all’automobile: esercenti, liberi professionisti, aziende che fanno uso esclusivamente strumentale dell’auto, aziende che fanno uso non esclusivamente strumentale dell’auto, agenti e rappresentanti di commercio.
Ci sono dei limiti alla deducibilità delle imposte dirette relative all’auto. Per quanto concerne l’acquisto, il costo delle autovetture è deducibile fino ad un valore di 18.075,99 Euro. Su questo valore si applica l’aliquota di deducibilità. Per i motocicli il costo è deducibile fino a 4.131,66 Euro. Per i ciclomotori il costo deducibile si ferma a 2.065,83 Euro.
Veniamo ora al noleggio, pratica sempre più diffusa tra aziende e liberi professionisti italiani. Per le auto il costo annuo massimo deducibile è di 3.615,20 Euro, per le moto è di 774,69 Euro mentre per i ciclomotori è di 413,17 Euro.
Agenti e rappresentanti di commercio hanno diritto a detrazioni più elevate, in quanto l’auto è uno strumento di lavoro indispensabile per questa categoria. Per le automobili il costo annuo massimo deducibile è di 25.822,84 Euro, per le moto è di 4.131,66 Euro mentre per i ciclomotori è di 2.065,83 Euro. Per quanto concerne il leasing, il costo deducibile con ragguaglio annuo dei canoni corrisponde al costo di un veicolo fino a 25.822,84 Euro.
Per quanto riguarda un’autovettura concessa ai dipendenti (fringe benefit) la deducibilità massima è di 3.612,20 Euro l’anno.
Purtroppo pur essendo decantata da tanti, l’Europa fiscalmente parlando, è ancora un miraggio e gli italiani sono i più sfavoriti pensando che nella vicina Germania le imprese possono detrarre il 100% del valore della vettura e dei costi sostenuti così come le percentuali di detrazione nel Vecchio Continente sono sempre superiori a quelle italiane creando uno svantaggio competitivo per le nostre imprese che partono quindi svantaggiate.