Con riferimento all’incidente di Viareggio il presidente di Federmetano, Ing. Dante Natali, esprimendo il suo cordoglio per l’accaduto, ha ritenuto opportuno precisare che quant’è successo è un tragico incidente ferroviario, sulle cui cause e dinamiche indagherà la magistratura, e che non è accettabile partire da questi fatti per affermare che le auto a gas sono pericolose. Questo perché quanto è avvenuto non ha alcuna attinenza con l’utilizzo del gpl o del metano in autotrazione.
E’ inoltre doveroso precisare che il metano non è coinvolto nell’incidente, ma che il prodotto trasportato nelle cisterne era gpl (gas di petrolio liquefatto). Il metano è il gas caratterizzato dalla temperatura di autoaccensione più elevata tra i carburanti maggiormente in uso (cioè è più difficile che si determini una combustione). Il metano, poi, è più leggero dell’aria ed in caso di perdita tende a disperdersi verso l’alto e non ad accumularsi, riducendo in tal modo i rischi di incendio. Il suo trasporto avviene inoltre in tubazioni interrate fino all’utilizzatore finale (abitazioni, industrie o distributori per autotrazione) e quindi senza la necessità di trasporto su gomma o rotaia. I serbatoi delle auto a metano, poi, sono sottoposti ad un rigido collaudo ed, ogni 4 anni, a revisione obbligatoria da parte di un ente indipendente (G.F.B.M.), la cui attività ha permesso di azzerare il numero di incidenti. Le autovetture di serie a metano sono inoltre sottoposte agli stessi crash-test delle altre. Per questi motivi le auto a metano sono equiparate, in termini di sicurezza, a quelle a benzina e gasolio e non hanno limiti di utilizzo o parcamento.