Sono uno degli argomenti più dibattuti tra gli automobilisti, che creano diverbi e screzi causati da incomprensioni e un utilizzo non in linea con le regole del Codice della Strada. Di cosa stiamo parlando? Delle famigerate “frecce”, dispositivi presenti su tutti i veicoli abilitati alla circolazione stradale che servono a segnalare qualsiasi nostro cambiamento di direzione. Un obbligo (non interpretabile a discrezione del pilota) espressamente previsto dall’articolo 154 del Codice della Strada, che ha istituito delle sanzioni particolarmente severe per chi trasgredisce le regole impartire dalla Legge.
Ma quali sono le norme che regolano l’utilizzo degli indicatori di direzione alla guida? Ogni qualvolta abbiamo la necessità di cambiare la nostra direzione di marcia, siamo chiamati ad azionare le frecce tramite i comandi sul cruscotto del nostro veicolo. Prima di effettuare la manovra, tuttavia, dobbiamo verificare se questa possa essere portata a termine senza creare intralcio o pericolo agli altri utenti della strada.
Quando abbiamo valutato la fattibilità di questa operazione, dobbiamo segnalare il nostro spostamento con un congruo anticipo, in modo da dare il tempo a chi ci segue di capire e di adattarsi alla nuova situazione. Una volta azionate, le frecce dovranno obbligatoriamente rimanere attive per tutta la durata della manovra.
Un’altra regola importante che procede di pari passo con l’utilizzo delle frecce è quella di modificare la nostra posizione sulla carreggiata in base alla direzione che andremo a percorrere. Quando vogliamo svoltare a destra, per esempio, dovremo tenerci il più possibile vicini al margine destro della carreggiata, mentre se vogliamo procedere a sinistra dovremo portarci verso la linea di mezzeria che divide la strada nelle due corsie con sensi opposti di marcia (sempre se la strada è a doppio senso, se è a senso unico ci porteremo sul margine sinistro).
Questi principi di base vanno rispettati quando ci immettiamo nella circolazione, quando vogliamo rallentare e fermarci oppure quando vogliamo entrare in una zona interdetta al normale passaggio dei veicoli, quando vogliamo svoltare a sinistra o a destra in prossimità di un bivio o un incrocio, quando vogliamo cambiare corsia ed effettuare un sorpasso (per esempio in autostrada) e quando vogliamo invertire il nostro senso di marcia. Una volta in fase di conclusione la manovra di sorpasso in autostrada, gli indicatori vanno utilizzati come frecce di rientro, segnalando così il fatto che stiamo rientrando nella corsia a destra.
E se dovessimo affrontare una rotatoria, come cambiano le regole del Codice della Strada? In questo particolare caso non è previsto l’utilizzo di alcuna freccia quando ci immettiamo nella rotonda, mentre è indispensabile segnalare attraverso gli indicatori di direzione la nostra uscita agli altri automobilisti.
Secondo la circolare 6935/23.3.5 del Ministero dei Trasporti, pubblicata il 22 marzo 2017, quest’ultima operazione va effettuata quando è stata superata l’uscita precedente a quella che imboccheremo. Mentre circoliamo nella rotonda, invece, siamo obbligati a mantenere il margine destro della carreggiata.
Gli indicatori di direzione, inoltre, possono essere azionati anche simultaneamente, al fine di segnalare agli altri utenti della strada una situazione di emergenza. Questo è il caso delle “quattro frecce”, che vanno utilizzate esclusivamente in alcune circostanze specifiche: ogni qualvolta il nostro veicolo subisca un’avaria che obblighi a fermarci in una zona della carreggiata sprovvista delle piazzole di sosta, oppure che ci costringa a procedere a una velocità talmente bassa da risultare un intralcio alla circolazione.
Le quattro frecce vanno mantenute in funzione anche quando scendiamo dalla vettura per posizionare il triangolo di emergenza, oppure quando è necessario segnalare un rallentamento della circolazione a causa del traffico o per dei lavori sulla sede stradale. Lo scopo, ovviamente, è quello di evitare incidenti con gli altri utenti della strada e di mantenere la sicurezza sulla carreggiata.
Se gli indicatori di direzione non vengono utilizzati nel modo previsto dal Codice della Strada, la Legge prevede delle multe particolarmente salate: subito 38 euro e due punti in meno sulla patente per chi svolta e per chi si immette nella circolazione stradale senza segnalarlo, un sanzione che sale a 84 e fino a 335 Euro per ogni cambiamento di corsia senza l’utilizzo dell’opportuno dispositivo luminoso.
Ogni manovra di sorpasso senza segnalazione viene multata da 80 a 323 Euro, mentre per chi viaggia con le frecce che non funzionano scatta un’ulteriore sanzione. Dal momento che ogni automobilista è tenuto a garantire una meccanica efficiente in ogni parte del proprio veicolo, la multa per segnalatori di direzione non funzionanti parte da un minimo di 85 a un massimo di 335 Euro. In questo caso, è meglio indicare ogni nostro spostamento alzando semplicemente il braccio dal finestrino…